«Per ottenere risultati migliori rispetto ai primi anni, bisognerà senza dubbio intensificare l'attività di promozione, perché sono tantissimi a non essere a conoscenza di questa opportunità», ha ammesso l'assessore alle politiche sanitarie e alla casa Emanuela Fracassi
Il Comune di Genova ha presentato oggi le linee guida per il rilancio dell’Agenzia Sociale della Casa, uno strumento che nel suo primo periodo di vita non ha raccolto i risultati sperati (in tre anni hanno presentato domanda 250 inquilini e sono stati stipulati 28 contratti di locazione), come aveva ammesso ad Era Superba l’ex assessore alla casa Paola Dameri (qui l’approfondimento e il quadro generale sull’emergenza casa a Genova). Stiamo parlando sostanzialmente di affitti di alloggi privati a canone calmierato, un’iniziativa che ad oggi si è scontrata con la poca disponibilità da parte dei proprietari a concedere i propri immobili (circa 100 in tre anni) e con la scarsa attività di promozione da parte degli uffici comunali; a questo proposito, Dameri aveva anticipato l’intenzione del Comune di inaugurare in via Balbi una sorta di sportello–agenzia immobiliare dedicato esclusivamente agli affitti privati calmierati. Anticipazione che non ha più trovato conferme, lo sportello al momento rimane al Matitone, ma «per ottenere risultati migliori rispetto ai primi anni, bisognerà senza dubbio intensificare l’attività di promozione, perché sono tantissimi a non essere a conoscenza di questa opportunità», ha ammesso l’assessore alle politiche sanitarie e alla casa Emanuela Fracassi.
L’assessore non ha nascosto i limiti dell’attuale gestione delle liste di assegnazione degli alloggi pubblici, e ha manifestato chiaramente l’intenzione di puntare sull’Agenzia Sociale per provare ad arginare un’emergenza, quella abitativa, che con il passare del tempo diventa sempre più preoccupante. “La composizione reddituale delle famiglie in affitto nel comparto pubblico non differisce, se non marginalmente, dalla composizione reddituale delle famiglie del comparto dell’affitto privato, con la conseguenza di una decisa riduzione dell’efficacia sociale dell’edilizia residenziale pubblica”, si legge nella relazione consegnata alla stampa. Per questo, l’obiettivo principale del Comune è quello di sviluppare, parallelamente alla consegna degli alloggi, ogni altra iniziativa volta all’incremento del numero di alloggi da immettere sul mercato privato della locazione con canoni concordati.
Privati cittadini proprietari di case sfitte, ma anche e soprattutto “grandi proprietà immobiliari detenute dalle Opere Pie, Istituzioni Cattoliche, Fondazioni ecc.; con le quali si potrebbe instaurare una collaborazione, considerando che tali strutture operano già senza fini di lucro e si rivolgono a fasce marginali della popolazione”. Verranno attivate collaborazioni anche con le agenzie immobiliari che lavorano su standard vicini a quelli dell’Agenzia.
Oltre alla promozione, tuttavia, in questi primi tre anni l’Agenzia ha mostrato limiti burocratici che hanno ridotto di molto il potenziale bacino d’utenza a cui rivolgere il servizio. In particolare è stato eliminato il riferimento all’ISEE/FSA come requisito di reddito per l’aspirante inquilino e per la determinazione del canone sostenibile, oltre alle soppressione dell numerose fasce per determinare il rapporto tra il canone e il reddito familiare, sempre con riferimento al FSA.
Un’altra novità sostanziale riguarda l’introduzione del concetto di morosità, dunque, dopo accertamento sul singolo caso, anche queste persone/nuclei familiari possono accedere all’agenzia. Confermati, inoltre, i due fondi di garanzia: quello per morosità incolpevole a sostegno dell’inquilino, che San Paolo ha dato al Comune (100 mila euro) e il fondo Filse (illimitato) che garantisce il proprietario per il pagamento di 12 mesi di locazione. «L’Agenzia si prefigge anche azioni volte a sostenere l’inquilino, coniugando efficienza economica e finalità solidaristiche, come la possibilità di concedere agevolazioni per il pagamento delle spese vive del nuovo alloggio (ad esempio le spese di trasloco o quelle relative agli allacci delle utenze)».
“Di norma, tra gli aspiranti inquilini vi sono molte persone o famiglie che hanno un reddito che non consente loro di accedere all’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (pur risultando idonee all’inserimento in graduatoria) ma che non è comunque sufficiente per accedere al mercato libero. Spesso si tratta di nuclei familiari di stranieri immigrati (per i quali il servizio di mediazione immobiliare era stato individuato come auspicabile dalla L.R. n°7/2007), considerando la difficoltà che permane per gli stranieri per l’accesso alla casa. Altre tipologie di aspiranti inquilini sono i nuclei con sfratto esecutivo per fine locazione o morosità incolpevole, i giovani in cerca della prima casa, i nuclei familiari per i quali l’ammontare dell’affitto incide in percentuale non ragionevole sul reddito complessivo e che sono in cerca di contratti più vantaggiosi. Nel rapporto con gli aspiranti inquilini, l’Agenzia valuta la loro solvibilità verificando che possiedano un reddito certo e tale che il canone annuo richiesto non incida sullo stesso in misura superiore a quella sostenibile, nell’interesse di inquilino e proprietario e comunque non oltre la percentuale del 30%”.
Gli aspiranti conduttori devono possedere i seguenti requisiti tra quelli previsti dall’art. 24 , L.R.38/2007:
– cittadinanza italiana o di un paese UE o cittadinanza in paese non aderenti UE in regola con le vigenti norme in materia di immigrazione;
– residenza o attività lavorativa nell’ambito territoriale di operatività dell’Agenzia;
– non titolarità di diritti di proprietà, usufrutto uso e abitazione su un alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare nell’ambito territoriale provinciale.
– Non essere stati sfrattati per morosità nei tre anni precedenti, tranne i casi accertati di morosità incolpevole, a seguito di perdita del lavoro, ove vi sia assoluta necessità di reperire un alloggio, ovvero dimostrare di aver completamente saldato la morosità che ha determinato lo sfratto o comunque di essere adempiente rispetto agli eventuali piani di rientro concordati;
– Svolgere attività lavorativa subordinata o autonoma, o essere titolare di reddito certo.
– Si intende quindi che l’Agenzia deve poter valutare la solvibilità del conduttore proposto al proprietario dell’alloggio, secondo criteri di valutazione dalla stessa determinati in funzione della realtà socio-economico locale. In tal senso devono essere considerati ammissibili, con criteri predeterminati, anche i candidati i cui redditi derivino da contratti (in corso) di lavoro subordinato a tempo determinato o da rapporti di collaborazione tipici (co.co.co., co.co.pro ecc). La conseguente ammissione o esclusione sarà motivata dall’Agenzia stessa.
– Valore dell’Isee inferiore al doppio dell’Isee massimo per l’accesso all’Erp.
– € 493.523,69: risorse finanziarie regionali ( per tutto l’Ambito di riferimento) di cui alla D.G.R. n° 333/2009;
– Costo del personale a carico del Comune di Genova ;
– Eventuali contributi da altri Comuni dell’Ambito di riferimento (trasferimenti finanziari, comando di personale, assegnazione di immobili, dotazioni);
– Eventuale contributo del conduttore in fase di stipula del contratto di locazione, per il servizio prestato;
– Contributi regionali in funzione dei risultati raggiunti, a regime.
– Fondo per la morosità Incolpevole San Paolo euro 100.000.
– Non è stata altresì quantificata la quota di contributi regionali in funzione dei risultati raggiunti, a regime.
Trovo che sia un’ ottima iniziativa, anche perchè affittare oggi un’ immobile senza nessuna garanzia sia proprio rischioso.