La giunta Doria firma per finanziare manutenzioni straordinarie ad alcuni edifici di alloggi Erp. I lavori saranno ultimati entro la fine del 2017. Via libera per gli immobili dell’area ex Boero. L’assessore Fracassi: «Regione e governo potrebbero fare di più per il sociale».
Il Comune di Genova mette sul piatto 4 milioni e 800 mila euro, divisi in due tranche, per finanziare la manutenzione straordinaria degli edifici di edilizia popolare. In questi giorni sbloccate anche le pratiche per la costruzione dei 150 appartamenti nell’area ex Boero di Molassana, che saranno destinati a locazioni con canoni calmierati, come previsto dal progetto. «Un investimento del Comune di Genova, scelto dalla giunta per mantenere utilizzabili in sicurezza diversi condomini popolari in tutta la città – spiega l’assessore alle Politiche Socio Sanitarie e per la Casa Emanuela Fracassi – una decisione che prosegue la politica sociale portata avanti da questa amministrazione».
Gli interventi urgenti di manutenzione straordinaria riguardano in particolare gli adeguamenti alla normativa antincendio ed alla normativa sul riscaldamento centralizzato, la riqualificazione degli impianti di riscaldamento e degli ascensori, la sostituzione di serramenti e caldaie non funzionanti, nonché il rifacimento coperture e facciate in vari edifici. Ecco il dettaglio della prima parte della spesa: in via Brocchi 60, a Begato Nove, verrà impermeabilizzata la copertura del caseggiato, per 140 mila euro di spesa, per risolvere un problema di infiltrazioni negli appartamenti degli ultimi piani; in via Lugo 10 sarà previsto un intervento del costo di circa 1 milione e 300 mila euro, che consentirà il rifacimento della facciata, impermeabilizzazioni, risanamenti strutturali di balconi e cornicioni, e riqualificazione del vano scale e del portone. Per il complesso di edifici di via Novella, nel quartiere CEP di Genova Prà, saranno eseguiti interventi di riqualificazione degli impianti di distribuzione del riscaldamento, dell’acqua sanitaria e degli scarichi fognari a servizio del complesso di edifici contrassegnati dai numeri civici dall’11 al 101, per una spesa complessiva di 62 mila euro. Infine, in Centro Storico si procederà, dove necessario, per evitare pericoli alla pubblica incolumità, nel programma già avviato di sostituzione di serramenti esterni con uno stanziamento di circa 100 mila euro. Nelle prossime settimana dovrebbe essere deliberata la seconda tranche di spesa di un milione e 800 mila, ancora da dettagliare. Come spiegato dall’assessore stesso, il prossimo passo sarà quello di assegnare i lavori, che sulla carta potrebbero terminare entro la fine del 2017.
Questo investimento era già stato pensato dalla giunta nei mesi scorsi; le manutenzioni programmate non interverranno su alloggi vuoti, ma all’interno di condomini e palazzi con appartamenti già assegnati; l’offerta di nuove case di edilizia residenziale pubblica, quindi, non verrà implementata direttamente: «Sono interventi di manutenzione – spiega l’assessore – che permetteranno di adeguare le abitazioni alle norme di sicurezza e abitabilità vigenti», evitando quindi di aggravare ulteriormente la situazione del parco alloggi. «Ovviamente servirebbero più soldi per fronteggiare meglio il fenomeno dell’emergenza abitativa – prosegue Fracassi – che in questi anni si è aggravato ulteriormente». Recentemente Regione Liguria ha sbloccato il finanziamento statale destinato al fondo per la morosità incolpevole: per Genova significa 1,2 milioni di euro, che andranno ad aiutare le persone che non riescono a sostenere più l’affitto, a causa di una incidentale perdita di reddito. «Regione Liguria non ha aggiunto un euro – sottolinea l’assessore comunale – essendo tutti soldi statali, e sicuramente potrebbe fare di più».
Anche il governo, però sembra non aver tra le priorità l’investire nell’edilizia popolare: il “Patto per Genova”, siglato pochi giorni fa tra il sindaco Marco Doria e il premier Matteo Renzi, non ha voci di spesa dedicate al settore, nonostante la giunta abbia più volte dichiarato di aver avuto grosse difficoltà a mantenere invariate le voci di bilancio destinate al sociale: «Certo, dal mio punto di vista ci saremmo aspettati di più da Roma – ammette Fracassi – ma sicuramente un piano di investimenti che mira ad aumentare lo sviluppo del territorio, foraggiando per esempio l’edilizia, potrà forse dare lavoro, che è il primo modo per arginare l’impoverimento delle famiglie genovesi e non».
Investire nello sviluppo di un territorio è sicuramente importante, e può portare ad un benessere diffuso; viste le ristrette condizioni di cassa in cui si trovano gli enti locali, però, l’intervento statale è sempre più necessario; salta all’occhio, quindi, la totale assenza di voci dedicate al sociale nella tabella dell’accordo siglato sabato scorso, con grande clamore, a Palazzo Tursi. A guardare i nomi dei progetti finanziati (Erzelli e Blueprint su tutti), c’è da chiedersi quali potranno essere le soluzioni adottabili nel breve e medio periodo per arginare l’emergenza abitativa che sta interessando migliaia di famiglie, oramai da diversi anni, nell’attesa che i soldi “portati” a Genova entrino in circolo tanto da diventare risorsa spendibile (anche per gli affitti) per i cittadini. Un’ultima considerazione: a fronte di quanto si spende per alcune grandi opere, i 110 milioni del “Patto per Genova” sembrano briciole.
Nicola Giordanella