Era Superba è il magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, agenda eventi, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Madrid, dalla Gran Via al quartiere letterario

La caratteristica principale di Madrid è la stratificazione sociale, tutti possono trovare la propria dimensione... La definirei "un caos ben organizzato"


21 ottobre 2011Rubriche

Madrid, SpagnaDopo aver respirato per qualche giorno l’aria madrilena, troppo poco per poter capire qualcosa di una grande citta’, l’impressione che si ha e’ quella di trovarsi ovunque e da nessuna parte.

Madrid nell’immaginario comune puo’ perfettamente corrispondere al non-luogo: e’ una citta’ aperta, multietnica, multicolore e assolutamente imprecisa, gli orari non collimano con alcun fuso, eppure gli spagnoli non sembrano risentirne… Vi si respira tutta la Spagna, un cuore pulsante la cui storia incide molto sulla sua singolarita’.

Fino agli anni ’50 la Spagna era un paese prevalentemente rurale, fu negli ultimi 50 anni che gran parte degli spagnoli si trasferirono in citta’, prevalentemente a Madrid; le loro origini, e cosi’ le tradizioni, erano radicate altrove, tuttavia ognuno porto’ con se un “pezzo” della sua storia e oggi, questa contaminazione, questo “melting pot” e’ palpabile in ogni strada della citta’.

Dal caos della Gran Via ai piccoli caffe’ del quartiere letterario, dove amavano incontrarsi poeti e scrittori da tempi memorabili. A differenza di altre capitali, prese a modello dalle rispettive nazioni, la Spagna non si volge alla “Reale” con simpatia, certamente a causa degli strascichi della dittatura franchista, da cui si liberarono solo negli anni ’70. Nell’ideale di molti spagnoli, Madrid simboleggia ancora un potere illecito e tiranno legato alla figura di Franco.

La peculiarita’ di Madrid e’ la sua stratificazione urbana, sociale e culturale, e’ in questo senso che puo’ essere definita “un caos molto ben organizzato” in cui tutti possono trovare il proprio posto e la propria dimensione. La mentalita’ spagnola e’ aperta, esula da ogni stereotipizzazione, l’intellettuale, il modaiolo, l’impiegato, il giovane… tutto e’ alla portata di tutti e la scelta e’ vasta.

La “citta’” e’ vissuta al pieno delle sue potenzialita’, per tradizione e per cultura; la casa e’ il luogo in cui si dorme, molto lontana dalla concezione nordica di “focolare domestico”, come direbbe Ligabue “i ragazzi sono in giro”! Dal parco al museo, i madrileni tendono a stare all’aperto, addirittura nei quartieri meno turistici la strada diviene naturale estensione della casa, non e’ infatti difficile imbattersi in persone che chiacchierano o che giocano a carte sedute sul marciapiede, dipingendo un quadretto pressoche’ impensabile per una grande metropoli.

Oltre che specchio del presente, i quartieri sono viva testimonianza di chi ne calco’ le strade nel passato: Lope de Vega, Cervantes e altri… vecchi manifesti sono rimasti affissi sui muri, raccontano storie di toreri, ballerine, storie di vite che si sono incontrate a Madrid!

Azzardando una metafora culinaria: se la vacanziera Barcellona e’ cioccolato, Madrid e’ la pasta, una citta’ vissuta nel quotidiano, che non stanca mai! Non stupisce che un grande della letteratura del Novecento come Hemingway l’abbia eletta come sua preferita; con un piccolo sforzo d’immaginazione riusciamo ancora a vederlo nell’imponente grattacielo della Telefonica ad inviare le migliori cronache della guerra civile spagnola.

Madrid e’ questo e molto altro, una citta’ proiettata nel futuro ma che fa tesoro del presente e del passato, una citta’ in cui risulta impossibile non trovarsi a proprio agio, la migliore delle ospiti invita immediatamente a comportarsi come a casa propria.

Claudia Diaspro
Video di Daniele Orlandi


  • viaggi
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Perdersi a Venezia, in un labirinto galleggiante di umanità e storia. Gli scatti rubati e i vicoli ciechi delle persone
    Perdersi a Venezia, in un labirinto galleggiante di umanità e storia. Gli scatti rubati e i vicoli ciechi delle persone
  • Un viaggio nel Ulster dei pastori e dei pescatori. L’irresistibile richiamo del viaggiare
    Un viaggio nel Ulster dei pastori e dei pescatori. L’irresistibile richiamo del viaggiare
  • Amburgo, la città risorta dalle ceneri della guerra, il suo porto e la sua identità
    Amburgo, la città risorta dalle ceneri della guerra, il suo porto e la sua identità
  • Niagara Falls, dove l’acqua unisce il cielo e la terra e l’uomo ritorna ad essere “minuscolo”
    Niagara Falls, dove l’acqua unisce il cielo e la terra e l’uomo ritorna ad essere “minuscolo”
Altri articoli di questa categoria
  • Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
    Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
  • La paura di scivolare e finire chissà dove
    La paura di scivolare e finire chissà dove
  • Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
    Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
  • La bugia a cui non si può fare a meno di credere
    La bugia a cui non si può fare a meno di credere

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Leggi anche

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Progetto virtuoso o retorica del progresso? A Genova non c’è più spazio per nuovi buchi neri urbanistici
Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

La parte che manca. Il tradimento del ‘patto’ che ha fatto crollare Ponte Morandi. “Noi siamo sempre là sotto”

La parte che manca. Il tradimento del ‘patto’ che ha fatto crollare Ponte Morandi. “Noi siamo sempre là sotto”

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2021 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista