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Voltri, il Comune chiude le porte al secondo mercato settimanale. Rabbia commercianti: “Tagliati fuori”

Salta il progetto in discussione nelle ultime settimane per risollevare il commercio anche a seguito della chiusura dell'Aurelia da e per Arenzano. L’assessore Piazza: “Bancarelle già in calo nell'attuale mercato, non ci sono le condizioni per organizzarne un secondo"


27 luglio 2016Notizie

voltri-3Il secondo mercato settimanale a Voltri non si farà. L’incontro con l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Genova, Emanuele Piazza, dello scorso 20 luglio ha avuto l’effetto di una doccia fredda sui commercianti dell’estremo ponente di Voltri, che hanno visto sfumare in men che non si dica l’opportunità di un nuovo mercato da tenere in piazza Caduti Partigiani. Poche settimane fa, abbiamo raccontato della crisi profonda in cui sono incappate le attività commerciali di via Camozzini, nell’ultimo tratto di Voltri e del ponente genovese. Un’area storicamente depressa dal punto di vista economico, ma che ha subito in modo drammatico gli effetti della frana di Arenzano dello scorso marzo. Il giro d’affari dei negozi della zona si alimentava del transito sull’Aurelia. Transito che si è drasticamente ridotto dopo la chiusura della statale che, a causa della frana, da ormai più di quattro mesi taglia letteralmente in due la Liguria.

«È un’occasione a cui il Comune ha voluto chiudere la porta senza motivo». C’è tanta amarezza nelle parole dell’edicolante Fabio Boni, lo stesso che circa un mese fa esprimeva ottimismo e fiducia in una risposta positiva da parte di Palazzo Tursi. Al posto di quell’ottimismo ora c’è solo delusione per l’occasione mancata: «Siamo tagliati fuori – lamenta – per loro dobbiamo rimanere come siamo e dobbiamo morire qua».

municipio-ponente-voltriLa questione si inserisce nel più ampio contesto di un clima di tensione tra gli ambulanti e l’amministrazione comunale. Lo scorso 26 luglio, durante un altro incontro a Palazzo Tursi, gli operatori di Aval (Associazione venditori ambulanti liguri) hanno protestato con forza principalmente per la mancata ricollocazione del mercato rionale. Al culmine della contestazione, gli ambulanti sono arrivati a chiedere le dimissioni di Piazza. A scatenare il malcontento nella categoria sono però anche le difficoltà di mantenere in piedi le attività per le tasse troppo alte e per la concorrenza degli abusivi. Ed è così che gli effetti della crisi generale del settore vanno a influire sulla “questione voltrese”.

«Stiamo affrontando un generale calo delle bancarelle, in particolare a Ponente – ci spiega l’assessore Piazza – per questo, al momento non ci sono le condizioni per un secondo mercato settimanale». L’assessore precisa che i contatti con il Municipio 7 Ponente proseguono, ma i commercianti di via Camozzini sembrano aver perso la speranza di un sostegno concreto in tempi ragionevoli: «Ci hanno proposto forme di sostegno alternative come dei cartelli che indicano la presenza dei negozi o dei soldi per finanziare interventi nei locali – ci racconta Loredana, che possiede un negozio di orefici – ma non è quello di cui abbiamo bisogno». Le richieste dei commercianti sono le stesse di un mese fa: qualcosa che attiri persone nella zona ovest di Voltri ma che al tempo stesso non faccia concorrenza alle attività già presenti come, invece, farebbe la ventilata ipotesi di un mercatino di Coldiretti, che andrebbe a insidiare le attività locali di alimentari, peraltro la stragrande maggioranza nella zona. Un mercato settimanale in aggiunta e non in sostituzione a quello del martedì a Voltri sarebbe, per i commercianti, la soluzione ideale.

«L’assessore ci ha spiegato che dei banchi di Voltri solo il 40% sarebbe in regola con le tasse – chiosa amaramente Boni – a questo punto non capiamo perché quelle bancarelle possano continuare a lavorare nella posizione attuale. C’è tanta confusione».


Luca Lottero


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Commento su “Voltri, il Comune chiude le porte al secondo mercato settimanale. Rabbia commercianti: “Tagliati fuori””

  1. Beppe 27 luglio 2016 at 21:00

    Siete così sicuri che tutti o commercianti della zona sarebbero contenti? Hanno parlato edicola e orefice, pensate che fruttivendoli, pelletterie, calzature,abbigliamento, fiorai, casalinghi etc sarebbero altrettanto favorevoli?

    Rispondere ↓

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