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Rete Internet, l’Italia non investe nello sviluppo della banda larga

L'ultima conferma arriva dalla totale assenza di rappresentanti istituzionali del nostro paese in occasione della due giorni di dibattiti svoltosi a Parigi, giovedì e venerdì scorsi


2 Novembre 2011Notizie

 

L’Italia continua a snobbare la rete Internet e di conseguenza le infinite possibilità offerte dal web.

L’ultima conferma arriva dalla totale assenza di rappresentanti istituzionali del nostro paese in occasione della due giorni di dibattiti svoltosi a Parigi, giovedì e venerdì scorsi.

Un incontro voluto dal Ministro francese dell’industria, dell’energia e del digitale, Eric Besson.

Fra i temi sviluppati dai Paesi partecipanti spicca l’esigenza di investire nello sviluppo dell’infrastruttura di connettività a banda larga.

Sul palco erano presenti i Ministri di numerosi Paesi, grandi e piccoli, fra i quali Francia, Stati Uniti, Giappone, Australia, Finlandia, Germania, Russia, Brasile, Kenia e il Commissario europeo, Nelly Kroes.
Vediamo alcuni esempi di interventi finalizzati a migliorare la fruibilità, l’accessibilità e lo sviluppo della rete, realizzati ai quattro angoli del pianeta:

In Australia il Governo realizza un’infrastruttura di connettività a banda larga di Stato con l’obiettivo di fornire a tutti i cittadini parità di accesso; gli Usa si preoccupano di garantire le migliori condizioni regolatorie e fiscali per assicurare la crescita dei giganti dell’internet di casa; la Francia si candida a leader europeo nella Governance del web ( l’incontro di Parigi è infatti il secondo appuntamento internazionale organizzato dal governo francese in pochi mesi, dopo il primo G8 dell’internet della storia); il Ministro dei media keniota raccomanda di non censurare il web.

E anche la Commissione europea annuncia importanti investimenti per lo sviluppo della banda larga: 9 miliardi e duecento milioni di euro.

Mentre il governo italiano continua a mantenersi scettico nei confronti delle potenzialità del web.

Nessun provvedimento è allo studio per promuovere l’uso della Rete al fine di combattere il fortissimo digital divide che affligge il nostro paese e i fondi destinati allo sviluppo e al potenziamento della banda larga, che il governo dice di aver stanziato, continuano a non essere disponibili.

 

Matteo Quadrone


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