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Scarichi abusivi nei torrenti di Pegli, stabilimenti a rischio

L'obiettivo è quello di eliminare in maniera definitiva il problema degli scarichi abusivi nei torrenti, che si riversano in mare, per recuperare al più presto la balneazione


13 Agosto 2010Inchieste

Lungomare di PegliL’obiettivo del Comune di Genova è quello di recuperare al più presto la balneazione nel tratto di litorale di Pegli per consentire a tutti, anche ai più anziani e ai bambini, di poter godere di un tratto di costa incantevole, da troppo tempo ostaggio di inquinamento, industrie e porto.

E per riuscirci è necessario eliminare in maniera definitiva il problema degli scarichi abusivi che riversano nei torrenti della delegazione, e quindi in mare, le acque nere di alcuni caseggiati.
A denunciare la situazione è stato il titolare dei Bagni Doria “Da tre mesi l’odore che sale dalla foce del rio Rexello è insopportabile e diventa ancora più forte quando le correnti marine non consentono il ricambio delle acque – racconta Vincenzo Epifanio – ho già fatto diverse chiamate a Mediterranea delle Acque ma il problema non è stato risolto”. Secondo Epifanio gli operai vengono e tolgono l’otturazione ma il giorno dopo tutto torna come prima. E lavorano di notte per non mostrare ai bagnanti la sporcizia e i liquami che scaricano in mare. Il danno economico per lo stabilimento che ha una terrazza ristorante proprio sopra la foce del torrente è notevole.

L’adiacente hotel Miramare subisce le stesse conseguenze e varcando la soglia della portineria si sente subito lo sgradevole odore che penetra dalle finestre aperte. Il Municipio si schiera dalla parte degli imprenditori e ha chiesto a gran voce a Mediterranea delle Acque di eseguire controlli approfonditi sulle fognature del quartiere.

“L’anno scorso durante i lavori per il rifacimento e la copertura del rio Rexello sono stati scoperti degli allacci irregolari alla rete fognaria – conferma Avvenente – ma sono necessari degli interventi anche per il rio Archetti e il rio Rostan di Multedo”.

Alcune operazioni sono già state realizzate congiuntamente con il Comune e Mediterranea delle Acque, come il nuovo collettore di Multedo e la sistemazione del depuratore di Pegli. Una volta realizzati gli interventi sui collettori andrà affrontato il problema più critico, quello degli allacci abusivi. “Chiederemo che venga fatta una campagna di sensibilizzazione per incentivare le verifiche degli allacci – continua il presidente – ogni singolo amministratore di caseggiato dovrà dimostrare di essere allacciato regolarmente alla rete. E nel caso non fosse in regola gli sarà dato il tempo necessario per mettersi a norma, ma qualora non lo facesse dovranno scattare pesanti sanzioni”.

Ma per raggiungere l’obiettivo balneazione queste misure saranno sufficienti ? “Dalle analisi realizzate periodicamente dall’Arpal risulta che l’inquinamento chimico non è più presente nelle acque di Pegli – dichiara Avvenente – oggi il problema è l’inquinamento batteriologico direttamente riconducibile alla presenza di scarichi fuorilegge”. Eliminata questa pratica nociva il mare di Pegli potrebbe finalmente tornare accessibile a tutti.

Matteo Quadrone

 


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