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Centro Storico, invasione di sigarette elettroniche, slot e fast food

Ecco il vicolo blindato, sarà nominato "Centro Stoico" e preserverà l’autenticità dei caruggi dalla contaminazione del consumismo dilagante, diventerà un’oasi felice della città legata alla tradizione e alla cultura


10 Aprile 2013Rubriche

rifugi-solidi-urbani-cancelloCari amici appassionati di glamour e di design, le tendenze della primavera-estate 2013 sono chiarissime e innovative;  in assenza di governo (ladro o meno che sia) la pioggia prosegue il suo incarico in regime di “prorogatio”, la necessità di larghe intese si fa pressante in tempi di moda “curvy”aperta alle taglie extra large, in netta controtendenza con le rigorose politiche di austerity di montiana memoria.

La trasformazione è in atto anche nella nostra città, la primavera 2013 vede nel nostro Centro Storico il trionfo della plastica, simbolo del nuovo tipo di commercio che invade le nostre strade; Sigarette Elettroniche, Sale Bingo e Fast food  prendono piede prepotentemente nei nostri vicoli, modernizzando il commercio e rendendolo finalmente uguale a quello di una qualsiasi altra città del mondo progredito.

Ma il design urbano non è insensibile alle richieste dei cittadini più tradizionalisti,  quelli che, in maniera forse un po’ anacronistica difendono ancora le attività commerciali della nostra tradizione, come latterie, forni e friggitorie, forse superate, ma dall’innegabile fascino vintage. Come si vede nella foto, la scelta è stata decisa e rivoluzionaria; il vicolo blindato, per preservarne l’autenticità dalla contaminazione del consumismo dilagante, diventerà un’oasi felice della città  legata alla tradizione e alla cultura.

Nel Centro Storico verranno create queste riserve protette, dei piccoli ghetti riservati agli amanti dei libri e del cibo genuino, visitabili  in orari limitati anche dai turisti curiosi di osservare queste specie tutelate. Nel resto della città  continuerà invece la moda del commercio in plexiglass,  i fast food  finalmente renderanno Genova una città moderna e cosmopolita, la resistenza dei forni  e della loro focaccia unta (decisamente poco fashion) verrà estirpata da questa nuova onda di civiltà plastificata; le librerie, spazi inutilmente ingombranti  e poco redditizi,  luoghi pericolosi per il rischio di incendi e di diffusione di idee non allineate, verranno relegate nei nuovi ‘vicoli-riserva’, la cui fruizione sarà destinata  solo ad un pubblico adulto, e  in cui queste pratiche di perversione culturale verranno tollerate.  In un’epoca di normalizzazione del vizio, dove anche la sigaretta diventa elettronica  e la cartina segue lo stesso declino della carta (usata sia per produrre ingombranti libri sia per avvolgere la focaccia), questi nuovi vicoli della tradizione diventeranno una nicchia di design vintage, i cancelli in ferro battuto  rappresenteranno la chiusura verso il mondo dell’innovazione ma anche la loro risorsa principale, quella  di mantenersi diversi e alternativi. Torrefazioni, latterie, drogherie, antiche botteghe artigiane troveranno qui rifugio, finanziate con la vendita di biglietti ai turisti che vorranno provare l’emozione e il brivido di un tour safari in questa realtà così particolare,  questo Red Light District genovese che diventerà una specie di zona franca in cui circoleranno liberamente libri, panissa e frisceu, ma solo per uso esclusivamente personale e da consumarsi in loco.

I puristi un po’ retrò avranno così la loro zona protetta, che resiste coraggiosamente alla modernizzazione incipiente (e che verrà per questo denominato Centro Stoico) ,il rischio di estinzione verrà scongiurato,  e nello stesso tempo la città potrà imboccare la via del commercio globale e dei negozi intercambiabili (dove le attività commerciali si alterneranno mensilmente, tra fallimenti e cambi di gestione, per non annoiare i cittadini).

Mentre nella riserva-vicolo si tollererà lo spaccio di romanzi e di saggi di economia politica, l’Italia troverà nuovi leader rottamatori, giovani e appassionati di cultura, pronti ad affrontare la nuova e impegnativa sfida che attende il nostro Paese,  quella di Amici e del futuro Ministro della Cultura, Maria De Filippi.

 

Dottor Grigio


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