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La beffa dei contatori del gas (parte prima): io ti blocco e tu mi paghi lo stesso

Una lettrice segnala un caso che aiuta a comprendere il modus operandi delle grandi aziende di fornitura del gas. Con un esposto alla Magistratura e un'azione civile ci si può difendere da simili sopprusi


30 Giugno 2014Rubriche > Consulenza Online

Contatore del GasQuesta settimana dobbiamo tornare a parlare di contatori del gas. Abbiamo più volte ricordato la differenza tra venditori (di gas piuttosto che di energia elettrica) e distributori. In questo paese anomalo, dove i distributori cambiano come gira il vento e, di fatto, dettano legge, il consumatore utente si trova a stipulare i contratti con i venditori.

Così, ogni qualvolta nasca una problematica, ecco scattare un simpaticissimo scaricabarili tra distributore e venditore. Analizziamo un caso segnalato da una lettrice.

La signora Calogera mi contatta perché nel 2007 Iren Mercato le piomba il contatore; mi porta idonea documentazione a supporto. Ciò nonostante, nel 2014 le arrivano delle bollette arretrate dal 2007 ad oggi.
Pazzesco, voi direte.
Pazzesco, vi rispondo io.

Innanzitutto, ricordiamo la prescrizione di cui all’art. 2948 del codice civile (cinque anni), per cui una parte delle somme richieste sicuramente non s’hanno da pagare. In secondo luogo – e qui sta il nocciolo della questione – la signora ha fatto reclamo e, udite udite, la risposta è stata: il distributore ha piombato il gas, ma poi vi è stata una richiesta di riallaccio via mail, quindi la somma richiesta è da pagare.

Ora, con un contatore a tutt’oggi piombato, la cosa è impossibile. Ma il distributore dice così.E allora come risolvere?

Semplicemente con un esposto alla Magistratura competente e con un’azione civile volta non solo a richiedere l’infondatezza delle richieste, ma pure il risarcimento del danno causato alla signora. Ricordiamo che la signora Calogera aveva un rapporto contrattuale con Iren Mercato e non con il distributore (in questo caso Genova Reti Gas); quindi tirare in ballo il distributore per discolparsi, mi sembra una tattica a dir poco irragionevole.

Perché non fare ricorso all’A.E.E.G.. ovvero all’Authority? Perché in questo paese le Authority non stanno mai dalla parte dell’utente/consumatore sottomesso, deriso, calpestato, odiato, per dirla con una celebre canzone di Rino Gaetano.

 

Alberto Burrometo

Per segnalazioni, domande e richieste di consulenza scrivere a progetto.up@gmail.com oppure redazione@erasuperba.it. La rubrica “Consulenza Online” vuole essere un filo diretto con i lettori, il presidente dell’ associazione Progetto Up Alberto Burrometo è a vostra disposizione.


  • bollette, consumatori
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