Colora le coste mediterranee di fiori giallo/verdi unici in Natura, d’estate si trasforma in un intreccio di rami spogli, rosso brunastri. Pianta spontanea diffusissima ma assai poco coltivata nei giardini, non necessita di cure e dalla linfa si traevano pozioni e medicamenti
La pianta di cui parliamo questa settimana appartiene alla famiglia delle Euphorbaceae ed è assai comune lungo le coste e nelle aree dal clima mediterraneo, in particolare dell’Italia, della Francia, della Spagna e della Grecia. Il nome trarrebbe origine dal medico Euphorbus che avrebbe utilizzato il succo lattiginoso e biancastro, proveniente dai rami della pianta, nella preparazione delle sue pozioni. A seconda della specie, vi sono tipologie legnose o erbacee, tutte diverse tra loro ma accomunate dalla tipologia della fioritura. La caratteristica principale della pianta consiste proprio nei caratteristici fiori che si formano in tarda primavera o inizio estate e che ricoprono la parte terminale dei rami. Il loro colore è estremamente raro e quasi unico in Natura, sono infatti di un giallo verde accesso, acido, inusuale e quasi fosforescente sotto il sole. Alcune specie presentano caratteristiche campanelle dal cuore marrone brunastro, anch’esse estremamente inusuali.
L’ Euphorbia è frugalissima, spontanea nell’area mediterranea, non richiede nessuna particolare tecnica colturale: né specifiche concimazioni, né potature e neppure di essere annaffiata. Essa è poi soggetta al fenomeno dell’“estivazione”: la pianta, per sopravvivere alla estrema calura estiva, lascia infatti che tutte le foglie (lanceolate e di un bel verde brillante) cadano e rimane completamente spoglia. La traspirazione dell’Euphorbia viene così ridotta al minimo e le esigenze idriche sono quasi azzerate. La pianta butterà, alle prime piogge e nella successiva primavera, nuove foglie e nuovi fiori, tornando rigogliosissima come se nulla fosse accaduto.
Una ulteriore particolarità dell’essenza consiste nelle modalità di diffusione dei suoi semi. Questi ultimi vengono infatti letteralmente gettati, per effetto dell’esplosione -sotto il cocente sole estivo- dei baccelli che li contengono, lontano dalla pianta madre.
Perfetto è l’utilizzo di questa pianta, specie di quella arbustiva, nei bordi misti di essenze mediterranee. L’Euphorbia presenta infatti una struttura articolata di rami, foglie e fiori dalle colorazioni particolari che completano gli insiemi di piante dalle chiome grigiastre (ad es: Westringia, Ulivo,…) o verdi scuro (ad es. Mirto). Nelle estati più torride quando l’arbusto perde le foglie, l’insieme dei rami rimane comunque molto particolare, di un suggestivo rosso brunastro. Il risultato è il migliore, specie se la pianta viene collocata lungo la costa a strapiombo sul mare, che traspare attraverso lo scheletro contorto dei rami.
In realtà, tanto l’Euphorbia è diffusa in natura tanto poco lo è in parchi e giardini. Meriterebbe invece maggiore attenzione, da un lato per la fioritura che è assai particolare e dall’aspetto orientaleggiante, e, dall’altro, per le limitatissime esigenze idriche, da tenere sempre in maggiore considerazione nel futuro impianto del verde.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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