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Maledette malelingue: “…così si dice in giro, sia di me che di te”

È vero che ti distrae e ti rilassa la vita da avatar sui social network e la televisione accesa sullo sfondo? È vero che hai trent’anni e ti guardi intorno spaesato perché nessuno ti ha ancora offerto mille euro al mese per otto ore al giorno?


13 Marzo 2013Rubriche > Lettere dalla Luna

letteredallaluna-calamaioCiao, ti rubo un minuto. Vorrei chiederti se è vero che ti senti distante da tutto quello che ti circonda, che ti sembra inutile e pesante approfondire la tua conoscenza, che la tua curiosità si sazia scorrendo le agenzie di stampa e seguendo il telegiornale all’ora di cena. Mi piacerebbe sapere se è vero che ti senti fuori dai giochi e che non ti interessa più di tanto farne parte.

È vero che ti distrae e ti rilassa la vita da avatar sui social network e la televisione accesa sullo sfondo? È vero che hai trent’anni e ti guardi intorno spaesato perché nessuno ti ha ancora offerto mille euro al mese per otto ore al giorno?

Mi permetto di chiederti se è vero, a venti come a cinquant’anni, che non conosci la tua città, che non hai idea di come vengano amministrati gli affari pubblici e che ti accontenti di sapere che c’è qualcuno che si è preso per te la briga di farlo.

È vero che l’unica cosa che conta è il tuo sedere, che ti incuriosiscono le vicende sentimentali dei famosi e che le tue conversazioni con gli amici hanno lo stesso taglio delle notizie sulla homepage di Yahoo?

Perché vedi, così si dice in giro, sia di me che di te.

Maledette malelingue.

 

Gabriele Serpe


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Lettere dalla Luna | Rubrica

Lettere dalla Luna | Rubrica

"L'ho fatto di nuovo, me ne sono andato. Ancora una volta quassù con le gambe a penzoloni. Ho ritrovato il cappello dove lo avevo lasciato e me lo sono rimesso in testa, lentamente, senza rimpianti; ho sfilato dallo zaino il piccolo quaderno granata e ho iniziato a scrivere l'ennesima lettera dalla luna. Per guardarvi da lontano, per pensarvi da vicino. Sotto ai vostri letti, fra i vestiti e la canfora dentro agli armadi, negli angoli della sala dove si ammucchia la polvere. Vi penso da lì, e disturbo, in rispettoso silenzio, l'intimità del guscio, l'inviolabilità della tana, il buio del nascondiglio".

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L’autore | Gabriele Serpe

Giornalista, cantautore e poeta. Fondatore di "Era Superba" e direttore dal 2008 al 2015. Ha pubblicato due raccolte di poesia "La Moda Del Lento" (2007, Editrice Zona), "L'Ego Nel Pagliaio" (2001, Nuova Editrice Genovese) e due dischi "Uno" (2014, Areasonica Records) e "Chi Cerca Trova" (2010, Areasonica Records).

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