La casa è un diritto, una rivendicazione sempre più necessaria in questo periodo di crisi. I dati ufficiali sono allarmanti: il tribunale di Genova nel 2011 ha emesso ben 1291 nuovi sfratti
Un paio di giorni fa i ragazzi (giovani e meno giovani, precari, studenti, disoccupati) del collettivo Aut Aut 357 – attivi, a partire dal 2010, con uno Sportello per il diritto alla casa che raccoglie richieste di aiuto e consulenza – hanno occupato uno stabile in vico Untoria.
Un edificio a destinazione d’uso studentato, ovvero residenza universitaria, ultimato nel 2011 e passato all’Arssu (azienda regionale per i servizi scolastici e universitari) che però non dispone delle risorse economiche necessarie per gestirlo. Morale della favola la residenza per studenti è rimasta inutilizzata per anni fino all’azione di un paio di giorni fa. Un’altra occupazione nel centro storico, dopo quella messa in atto alcuni mesi fa in via dei Giustiniani, per ribadire che è necessario garantire a tutti il diritto ad avere un’abitazione.
«La casa è un dirittto non è uno slogan obsoleto, bensì una rivendicazione sempre più necessaria in questo momento storico di crisi e di incertezza – spiega il collettivo – La casa è un diritto mentre in realtà si rivela essere troppo spesso un privilegio. Sono tantissime le persone che in questi mesi perdono prima il lavoro e subito dopo la casa: il tribunale di Genova lo scorso anno ha emesso ben 1.291 nuovi sfratti, di cui il 32 per cento nei confronti di chi aveva da poco perso l’impiego. Un dato davvero impressionante, soprattutto alla luce del tasso di disoccupazione in continua crescita che lascia presagire scenari per niente incoraggianti».
Ma in realtà le abitazioni non mancano «Sono oltre 15000 le case private tenute sfitte – sottolineano gli occupanti – Senza considerare gli immobili di proprietà del Comune che ancora non hanno una destinazione. Come i quasi 1200 appartamenti di edilizia pubblica che ad oggi risultano vuoti. Abitazioni che da sole, a fronte delle 3229 richieste per un alloggio popolare pervenute nel 2011, permetterebbero di risolvere almeno in parte la questione abitativa a Genova. Lo scorso anno solo 250 delle famiglie che ne hanno fatto richiesta hanno ricevuto una risposta positiva; tutte le altre sono state costrette a trovare sistemazioni di fortuna. Mentre le case rimangono sfitte».
«Con l’occupazione di questo palazzo vogliamo dimostrare come, attraverso l’autogestione degli spazi e delle proprie vite, sia possibile sfuggire alla logica dello sfruttamento e del ricatto sulla quale si basa l’attuale sistema – continuano gli occupanti – Infatti, com’è possibile vivere una vita degna nel momento in cui più della metà del proprio stipendio se ne va per l’affitto di case o stanze? Per troppo tempo Stato, Regione e Comune sono stati totalmente assenti in materia di edilizia popolare, permettendo così che “amici palazzinari” spadroneggiassero nel mercato delle abitazioni con speculazioni di ogni tipo».
«Le esperienze di questi due anni, in particolare il percorso di resistenza vissuto insieme agli abitanti della Casa Albergo di via Linneo a Begato, hanno radicato in noi l’idea che l’autodifesa dei propri diritti, al di fuori di qualunque logica corporativista, sia la strada giusta per salvaguardare sé stessi e il proprio diritto ad una vita degna», conclude il collettivo Aut Aut 357.
E adesso arriva la solidarietà del circolo di Sinistra Ecologia e Libertà del Centro Est “Iqbal Masih” «La crisi economica e la recessione impediscono a molti giovani di raggiungere l’autonomia abitativa, pensionati e famiglie hanno difficoltà a pagare l’affitto e gli sfratti aumentano – spiega il coordinatore del circolo Sel, Roberto Demontis – Le graduatorie di accesso alle case ERP vanno a rilento e i tempi di dilatano. Siamo in presenza di una crisi devastante che aumenterà il disagio abitativo di tantissimi genovesi in particolare qui nel Centro Est. Bene hanno fatto questi giovani a sollevare il problema. Particolarmente in Centro Storico ci sono migliaia di alloggi sfitti si tratta quindi di facilitare l’accesso all’abitare con politiche di sostegno ai giovani alle famiglie e ai pensionati».
«Sinistra Ecologia e Libertà è consapevole dei magri bilanci di Comune e Regione ma chiede a queste istituzioni di adoperarsi nel rendere effettivo il diritto alla casa, oggi a rischio per migliaia di genovesi – conclude Demontis – Chiediamo che nei confronti dei giovani occupanti non partano denunce ma si scelga invece la strada del dialogo aprendo un tavolo di confronto che porti a soluzioni condivise».
Matteo Quadrone
Foto di Daniele Orlandi
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