La pubblica amministrazione ligure è la meno costosa d'Italia, ma la nostra regione è penultima per quanto riguarda la gestione di pratiche sul web
La burocrazia in Italia costa 23 miliardi di euro, pari a oltre 5 mila euro per impresa. I costi della burocrazia in Italia pesano sulla bilancia del Pil per ben 10,7 punti percentuali solo per la spesa del personale, in crescita dello 0,4% negli ultimi dieci anni.
Stando a quanto emerge dall’ indagine dell’osservatorio Confartigianato, relativo ai dati 2011, sui costi della burocrazia in Italia, la regione più virtuosa in Italia è la Liguria, dove i dipendenti della pubblica amministrazione costano 56 milioni di euro. Come spesa procapite la Liguria si colloca al terzo posto con 34 euro a cittadino, subito dopo Lombardia con 23 e Veneto con 30.
Nel resto d’Italia sono le regioni a statuto speciale a presentare il conto più salato: i costi del personale per abitante sono quattro volte superiori rispetto alla media nazionale e ammontano a quasi il doppio rispetto a quelle a statuto ordinario: 4.260 milioni di euro contro 2.316 milioni. La Sicilia e il Veneto hanno quasi la stessa popolazione, circa 5 milioni, ma la Sicilia spende circa 12 volte di più del Veneto per le spese di personale: 1.748 milioni contro 150.
In Italia le peggiori performance si riscontrano soprattutto nei casi di soluzione giudiziale delle controversie commerciali, nei tempi necessari al pagamento di imposte e contributi, nell’accesso al credito, nelle concessioni di licenze edilizie, nel trasferimento di un’attività immobiliare e nell’avvio di un’impresa. Tutti elementi che collocano il nostro Paese all’87esimo posto della classifica mondiale sulla facilità di fare impresa, all’ultimo posto tra tutti i maggiori Paesi avanzati. I settori dell’artigianato più “colpiti” sono i servizi alle imprese, le costruzioni, i servizi alle persone e il manifatturiero.
Nell’era tecnologica, dove il passaggio di informazioni è in tempo reale grazie all’immediatezza del web, dovrebbe essere semplice intuire che è proprio internet la soluzione per combattere l’eccesso di burocrazia. E se fino a qui abbiamo “lodato” il risultato ottenuto dalla Liguria sul fronte spese, dobbiamo subito abbandonare la carota e passare al bastone, perché nell’ambito della stessa indagine di Confartigianato troviamo la nostra regione in penultima posizione per quanto riguarda l’interazione via web tra cittadino e Pubblica Amministrazione, ovvero il ricorso alla piattaforma internet per ottenere informazioni dai siti degli enti pubblici (30% degli utenti con più di 14 anni), scaricare moduli (20,9%) e spedire moduli compilati (9,9%).
In conclusione la Liguria è la regione italiana che spende di meno per la burocrazia, ma dopo l’Abruzzo, è anche la peggiore d’Italia per quanto riguarda la gestione delle pratiche sul web. Il bicchiere è a metà, sta a voi valutarlo mezzo pieno o mezzo vuoto.