Come affrontare la crisi e al tempo stesso aiutare l'ambiente: due ragazzi genovesi si sono inventati un lavoro e fanno i corrieri espressi su due ruote
Ivan e Francesco sono due ragazzi genovesi che, alla faccia della crisi economica e dei problemi legati al precariato, si sono inventati un lavoro che – oltre alla sua originalità – è un modo per sensibilizzare alla tutela dell’ambiente: nasce così a Genova EcoBike Courier.
Com’è nata l’idea di diventare “corrieri in bicicletta”? Avete pensato subito di renderlo il vostro lavoro o c’è stato prima un passaggio “no profit”?
EcoBike Courier nasce come idea nel 2010 e viene partorito nel dicembre 2011 con le prime consegne nel periodo natalizio. In questo periodo attraversiamo diverse fasi: il circuito Crea Impresa della Provincia, piano d’impresa, studio e molta documentazione sul settore e realtà simili.
In cosa consiste la vostra attività? Quali requisiti bisogna avere per collaborare con voi?
Il nostro core business sono le consegne. Gli elettrocorrieri sono al servizio di professionisti e aziende: recapitiamo plichi, documenti, materiale pubblicitario e piccoli colli, in modo veloce, sicuro e pulito. Inoltre abbiamo appena lanciato il servizio di ‘biciclette pubblicitarie’. Pubblicità errante, innovativa e molto apprezzata per la novità che propone.
Per le prossime elezioni due liste di candidati consiglieri comunali hanno scelto Ebc come loro veicolo promozionale, così come alcuni commercianti hanno già prenotato le bici per promuovere le loro attività e i loro prodotti.
Diteci almeno tre ragioni per cui la bicicletta è un mezzo di trasporto preferibile a quelli a motore.
Crea reale benessere: i benefici sull’umore, sul fisico e sulla salute sono assoluti. Per spostamenti urbani è il mezzo più rapido: (trofeo tartaruga Legambiente). Economico (no benzina, bollo, parcheggio a pagamento, assicurazione).
Genova è una città molto attiva sul fronte del movimento su due ruote, con progetti come Bike Sharing, il Club Amici della Bicicletta e realtà legate alle bici a pedalata assistita. Questo nonostante sia una città in apparenza “ostile” ai ciclisti a causa della sua conformazione geografica, spesso fatta di saliscendi. Come si spiega questo contrasto?
Bike Sharing capitolo a parte. Il fatto che Genova non sia ciclabile è un luogo comune e un retaggio assurdo. Oggi mezzi come la bicicletta a pedalata assistita annullano il problema salite, mi piace sempre definirla ‘motorino da passeggio’. Piuttosto il problema è politico. Nulla o quasi viene fatto dall’amministrazione per favorire la ciclabilità. Esisterebbero interventi semplici e mirati che a costo praticamente nullo farebbero esplodere il movimento.
Oggi più che mai si avverte l’esigenza di crearsi da soli il proprio lavoro, a fronte della difficile situazione in cui ci troviamo. Cosa vi sentite di consigliare a chi ha un’idea ma non sa da dove iniziare per svilupparla?
Ricette non esistono. Avere il coraggio di assecondare la propria idea è però indispensabile. Se un giorno alzandoti dal letto senti che la lampadina si è accesa buttati, informati, studia, attaccati al telefono e condividi quello che fai. Fai rete e cerca, ci sono molte più persone di quelle che pensi pronte ad ascoltarti e ad aiutarti. Fai rete!
Marta Traverso