La petizione organizzata dai comitati Se non ora quando e Il corpo delle donne ha raccolto già numerosissime adesioni sul web: scopri come firmare
«Mi sorprende chiedere una legge per un diritto acquisito». Queste sono le parole dell’attore Filippo Timi, uno dei numerosissimi personaggi noti che nei giorni scorsi hanno aderito alla campagna contro il femminicidio lanciata dai comitati Il corpo delle donne (dall’omonimo libro/documentario di Lorella Zanardo) e Se non ora quando (nato con la manifestazione del 13 febbraio 2011).
Le parole di Timi sono emblematiche nel mostrare le finalità della raccolta firme Mai più complici: dall’inizio del 2012 sono 54 le donne uccise dal proprio marito o compagno. L’ultima è una ragazza siciliana di 20 anni di nome Vanessa, morta perché ha chiamato il suo uomo con il nome dell’ex.
Questo lo scopo della petizione: “È ora di dire basta e chiamare le cose con il loro nome, di registrare, riconoscere e misurarsi con l’orrore di bambine, ragazze, donne uccise nell’indifferenza. Queste violenze sono crimini, omicidi, anzi FEMMINICIDI. È tempo che i media cambino il segno dei racconti e restituiscano tutti interi i volti, le parole e le storie di queste donne e soprattutto la responsabilità di chi le uccide perché incapace di accettare la loro libertà. (…) Un paese che consente la morte delle donne è un paese che si allontana dall’Europa e dalla civiltà. Vogliamo che l’Italia si distingua per come sceglie di combattere la violenza contro le donne e non per l’inerzia con la quale, tacendo, sceglie di assecondarla“.
Per aggiungere la propria firma si può andare sul sito petizionepubblica.it.
Marta Traverso