Ottobre 2011: sciopero e occupazione, gli operai dello stabilimento di Genova chiedono garanzie per il futuro. Ottobre 2012: arrivano 70 mln per il ribaltamento e una chiatta semi sommergibile da costruire
Ottobre 2011: gli operai di Fincantieri e delle aziende che fanno da indotto al principale polo cantieristico di Genova occupavano a oltranza lo stabilimento di Sestri Ponente e scendevano in piazza per chiedere garanzie sul futuro dell’azienda. Due i temi al centro delle proteste: l’incertezza sull’assegnazione di nuove navi da costruire con una commessa in lavorazione che sarebbe scaduta a marzo 2012 e l’immobilità delle trattative con il Governo per lo stanziamento dei fondi per l’allargamento a mare dello stabilimento, un passaggio imprescindibile per avviare la costruzione del Terzo Valico.
La situazione di Fincantieri è analoga a quella di molte altre aziende italiane (da Fiat a Ilva, per citare alcuni casi più noti), dove la strategia di chi detiene il comando punta a contenere i costi salvaguardando solo gli impianti a maggiore redditività.
La situazione veniva illustrata così da Bruno Manganaro della Fiom-Cgil: «Abbiamo chiesto una cosa banalissima, una nuova commessa per poter lavorare ancora un po’ di mesi, che non risolverebbe il problema ma almeno ci permetterebbe di sederci ad un tavolo con l’azienda ed il Governo per parlare del futuro. Non ci possono chiedere di discutere mentre il cantiere è fermo, i lavoratori sono in cassa integrazione e i dipendenti delle ditte d’appalto vengono licenziati».
Fincantieri ha consegnato a Maggio 2012 con poco più di un mese di ritardo Oceania Riviera, la nave dell’ultima commessa in lavorazione.
L’unico lavoro in corso durante l’estate è stata la manutenzione ordinaria per la nave da Crociera Costa Allegra rimasta bloccata nell’Oceano Indiano a causa di un guasto ai motori.
Luglio 2012: Fincantieri si aggiudica una commessa per la costruzione di un traghetto di ultima generazione destinato ad una compagnia canadese di crociera. Il contratto è del valore di 148 milioni di dollari canadesi.
IL PRESENTE
Ottobre 2012: Ad oggi non c’è ancora la certezza sul coinvolgimento del cantiere di Sestri per quanto riguarda la commessa canadese.
Nel frattempo a mantenere attivo il cantiere sino alla primavera 2013 è una chiatta semi sommergibile, un megapontone che dovrà essere in grado di trasportare grandi blocchi da un cantiere all’altro per far fronte alle esigenze di Fincantieri (in particolare per le operazioni tecniche di varo e di consegna delle piccole imbarcazioni).
La commessa occupa solo 330 lavoratori degli oltre 700 operai complessivi dello stabilimento genovese, ma tiene attivo il cantiere di Sestri sino alla primavera del 2013, in attesa di navi da costruire.
In questi giorni arriva anche la notizia del via libera all’allargamento a mare di Sestri Ponente: il Ministero ha autorizzato lo stanziamento di 50 milioni di € (manca solo la firma della banca Monte dei Paschi di Siena, a formalizzare il versamento della quota), mentre i rimanenti 20 milioni saranno anticipati dall’Autorità Portuale di Genova.
Continuano invece le proteste degli operai dei tre stabilimenti liguri – Sestri Ponente, Riva Trigoso e Spezia/Muggiano – che hanno manifestato in occasione dell’inaugurazione del Salone Nautico. Inoltre, per la prima volta, l’associazione di categoria dei costruttori navali Ucina non ha preso parte alla cerimonia del Salone in segno di protesta contro il Governo. La situazione di Fincantieri è molto critica anche negli altri poli italiani: in questi giorni si parla sempre più seriamente della chiusura di Castellamare di Stabia, mentre a Palermo la cassa integrazione è stata scongiurata solo perché il cantiere è stato scelto per riparare la nave Costa Concordia (operazione che in minima parte coinvolge anche Sestri), spiaggiata all’isola del Giglio lo scorso gennaio.
Il prossimo 29 ottobre i vertici di Fincantieri parteciperanno a un incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico per individuare nuove soluzioni per sostenere l’azienda nel suo complesso.
Marta Traverso
[foto di Daniele Orlandi]