Nonostante la difficile congiuntura economica il sogno dei volontari della Piuma Onlus si trasforma in realtà: a breve partiranno i lavori di ristrutturazione della Casa del Telegrafo, nella parte superiore del Forte, che ospiterà la casa famiglia
La “magnifica follia”, ovvero il recupero di un bene comune abbandonato da decenni, comincia a diventare un fatto concreto. Stiamo parlando del Forte Tenaglia, sulle alture di Sampierdarena, dietro il cimitero della Castagna, facilmente raggiungibile con i bus 66 e 38. Un luogo circondato dal verde, accessibile a tutti ma nonostante ciò, sconosciuto ai più. Almeno fino a poco tempo fa perché oggi, grazie al lavoro dell’associazione La Piuma Onlus – che nel 2011 lo ha ottenuto in concessione per 19 anni dall’Agenzia del Demanio della Liguria – Forte Tenaglia sta vivendo una seconda vita, è stato visitato da circa un migliaio di persone e si prepara a trasformarsi in spazio pubblico con funzioni sociali, culturali e ricreative. Qui, infatti, secondo l’ambizioso progetto dell’associazione, troveranno sede una casa famiglia, due alloggi per donne in difficoltà, ma pure una fattoria didattica, un giardino pubblico, laboratori per giovani studenti, ecc.
«Numerosi cittadini hanno già avuto occasione di veder da vicino il forte e rendersi conto di quale potenzialità offre a favore dell’intera comunità genovese – racconta entusiasta Emilia Pastorino, volontaria della Piuma Onlus – anche i rappresentanti istituzionali di Regione, Comune e Provincia sono stati quassù ed hanno espresso il loro apprezzamento per il nostro lavoro. Tutti gli enti sono stati molto disponibili e ovviamente interessati affinché l’operazione vada a buon fine. D’altra parte si tratta di un esempio virtuoso di recupero e riqualificazione che dovrebbe essere imitato. Però il periodo è particolarmente difficile considerata l’indisponibilità di fondi pubblici per sostenere simili iniziative. Esistono adeguati strumenti legislativi, come ad esempio la legge regionale per richiedere finanziamenti a fondo perduto finalizzati al recupero di edifici abbandonati, ma purtroppo allo stato attuale non ci sono le risorse economiche».
Per questo l’iniziativa della Piuma Onlus assume ancora più valore. E fortunatamente c’è anche una buona notizia. «Questa settimana è arrivata la lettera della Compagnia di San Paolo con la quale ci comunicano la concessione di 80 mila euro – continua Pastorino – Con questo denaro realizzeremo il primo lotto di intervento cioè il recupero di una porzione della Casa del Telegrafo (nella parte superiore del Forte), dove sarà ospitata la casa famiglia gestita da una coppia di soci dell’associazione che già da tempo accoglie alcuni bambini provenienti da contesti problematici, in convenzione con il Comune di Genova. Il secondo lotto, invece, consentirà la completa ristrutturazione della Casa del Telegrafo. Al primo piano dell’edificio prevediamo di realizzare due alloggi per l’assistenza temporanea a mamme sole con figli piccoli. Inoltre, vogliamo offrire uno spazio di incontro e ambientamento dove affiancare le famiglie affidatarie individuate dal Tribunale dei Minori e facilitare l’inserimento dei bambini nel nuovo contesto familiare. L’intervento complessivo (primo e secondo lotto) lo sosterremo anche con forme di autofinanziamento: cene, iniziative ad offerta libera, proventi dell’8 per mille, sottoscrizione soci, ecc.».
Adesso non resta che perfezionare il progetto edilizio, in particolare dal punto di vista strutturale ed impiantistico. «I soci della Piuma Onlus (oggi siamo una settantina) hanno competenze in disparati settori, questa è la nostra forza – sottolinea Pastorino – Ci siamo riuniti proprio in questi giorni e ipotizziamo di avere pronto il capitolato di gara definitivo tra un mese, massimo un mese e mezzo. A quel punto individueremo una rosa di imprese a cui proporre l’affidamento dei lavori di ristrutturazione della Casa del Telegrafo. Insomma, il discorso si fa sempre più concreto. La Compagnia di San Paolo ha indicato quale termine di fine lavori il 31 dicembre 2014. Per tale data il primo lotto sarà concluso. Nel frattempo troveremo le risorse per il secondo lotto, visto che possiamo già contare sulla concessione edilizia del Comune per ristrutturare l’intero edificio».
La riqualificazione di Forte Tenaglia «Non ha una valenza esclusivamente sociale – sottolinea Pastorino – Senza dubbio, il fatto di consentire a minori che nella loro pur breve esistenza hanno già sofferto abbastanza, di vivere in un luogo bello in mezzo alla natura, è fondamentale. Però il recupero del Forte si presta ad una sua valorizzazione anche a fini ricreativi per tutti i bambini di Sampierdarena e San Teodoro, quartieri avari di spazi pubblici. Parliamo di un patrimonio storico, ambientale e culturale dell’intera città. Abbiamo iniziato ad organizzare incontri e conferenze su diversi temi, invitando le scuole superiori e altre realtà associative. L’idea è quella di trasformare il forte in luogo della cultura. Nonostante le difficoltà dovute alla carenza di risorse economiche, siamo soddisfatti perché molte persone sono già state sensibilizzate ed hanno toccato con mano la serietà del progetto. E sappiamo di poter contare sul loro aiuto per concretizzare il nostro sogno».
Matteo Quadrone