Sono 450 mila i pensionati in Italia che entro febbraio dovranno aprire un conto corrente per ricevere la pensione
L’Inps ha inviato una lettera a circa 450 mila pensionati: addio alle pensioni pagate in contanti superiori all’importo di 1000 euro. Lo impone, si sa, la legge n. 214 dell 22 dicembre 2011: “[…] le Pubbliche Amministrazioni devono utilizzare strumenti di pagamento elettronici, disponibili presso il sistema bancario o postale, per la corresponsione di stipendi, pensioni e compensi di importo superiore a mille euro (limite che potra’ essere modificato in futuro con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze)”.
L’adeguamento alle nuove modalita’ di pagamento dovra’ avvenire entro il 6 marzo 2012. L’Istituto quindi non potra’ effettuare pagamenti in contanti per importi superiori a mille euro a partire dal 7 marzo 2012. I pensionati che stanno ricevendo la lettera dell’Istituto potranno comunicare entro il mese di febbraio 2012 le nuove modalita’ di riscossione, scegliendo tra l’accredito in conto corrente, su libretto postale o su carta ricaricabile.
E veniamo ad un problema di fondo, i decreti del governo Monti volti a combattere l’evasione fiscale favorendo la tracciabilità delle spese impongono, a chi non lo ha, l’apertura di un un conto, in banca o in posta che sia, poco cambia. Questo, se per molti è un problema irrilevante, per altri è una costrizione, un’imposizione difficile da digerire.
Per carità, non è certo questo decreto che pone il sistema bancario al centro della vita di tutti noi, ma non poter pagare in contanti per una spesa superiore ai mille euro e non poter ricevere il pagamento della pensione senza prima aver donato liquidi alle casse bancarie è un segnale da non sottovalutare, indipendentemente dalle personali opinioni in merito.