La Questura non può intervenire perchè il testo della legge parla genericamente di «sale da gioco». Nel frattempo, a Sampierdarena, sono previste 16 nuove aperture di locali dedicati al gioco d'azzardo
Mentre in questi giorni il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Sanità, al cui interno sono presenti alcune norme sul gioco d’azzardo (a dir la verità, sul fronte della lotta alla ludopatia, si attendevano misure più severe), la Liguria – regione pilota grazie alla legge regionale varata nell’aprile scorso – fa i conti con un testo che, almeno per il momento, è rimasto lettera morta.
La denuncia arriva da Patrizia Arpea, dirigente della Questura di Genova che alla “Repubblica” spiega «La legge è troppo vaga, così com’è fatta non può essere applicata». In pratica il testo della legge sarebbe generico, in particolare quando si parla di “sale da gioco” «È proprio questa definizione che taglia le gambe alla norma – precisa il dirigente della Questura – Così ci permette di agire solo sulle sale da divertimento o da bowling. Sale che comprendono diversi tipi di giochi e videogiochi ma non d’azzardo».
Quindi, affinché la legge regionale possa essere applicata «Dovrebbe essere introdotto nel testo il riferimento a “congegni automatici con vincite in denaro” – conclude Arpea – allora sì che potremmo agire sui cosiddetti mini casinò con slot e video lottery così come sui bar ed i locali che chiedono di installare le slot machine».
Nel frattempo in città non si arresta l’invasione dei locali dedicati al gioco d’azzardo ed alcuni quartieri ormai registrano il “tutto esaurito”. Questo il caso di Sampierdarena dove, nel giro di due anni, sono state aperte 19 sale da gioco. Ma a preoccupare i residenti «Sono le previste nuove aperture, ben 16», sottolinea Gianfranco Angusti, presidente dell’associazione “Officine sampierdarenesi”.
Attualmente, le strade preferite per questi insediamenti risultano via Buranello, via Avio e via Molteni. Finora sono state risparmiate le zone collinari e via Cantore, l’arteria principale del quartiere.
Matteo Quadrone