Dopo l’alluvione il progetto del 2009 si è fermato definitivamente, tra l’indignazione di residenti e commercianti. Fissato un incontro in Regione per prendere la decisione definitiva sul futuro dell'area
Trasferito il mercato ortofrutticolo a Bolzaneto il 26 ottobre 2009, la struttura coperta di Corso Sardegna rimane inutilizzata da quella data e in una situazione di degrado che si aggrava con il passare dei mesi. Tra le polemiche dei residenti, dei commercianti e della cittadinanza tutta, siamo andati a vedere cosa succede nel quartiere, per fare luce su una situazione sulla quale in questi anni è stato detto tutto e il contrario di tutto.
UN PASSO INDIETRO: IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE
Era il 2009, quando è stato presentato e approvato il progetto per la riqualifica della struttura mercatale di Corso Sardegna. Già esecutivo da tempo, si attende ancora la concessione per l’inizio dei lavori che, a detta dell’allora amministrazione, sarebbe dovuta arrivare già dai primi mesi 2010.
Ecco quanto prevedeva il progetto iniziale: circa 250 posti auto in un parcheggio sotterraneo a rotazione interrato di due piani; due asili nido; una piazza sanitaria e distretti Asl; un edificio ad ospitare, tra le altre cose, una casa per studenti e una residenza con oltre 200 posti dislocati su 30 appartamenti, un 30% dei quali a regime agevolato; un teatro e dei giardini pensili per favorire l’aggregazione all’interno del quartiere e sfruttare al meglio gli spazi (25 mila metri quadri) della struttura, anche in base a quanto predisposto dal Piano Urbanistico Comunale del 2000. All’esterno sarebbero dovuti essere conservati i due grandi padiglioni annessi alla struttura mercatale centrale. Esborso previsto: 100 milioni di euro. I tempi di realizzazione? Tre anni dalla prima picconata, raccontava nel 2009 in un’intervista Marco De Eccher (della Rizzani-De Eccher, ditta che si è aggiudicata l’appalto), con la conclusione prevista nel 2012.
Un’operazione di project financing, ovvero un progetto fondato su capitali privati ma con un ritorno pubblico, in una sorta di libero mercato controllato. La filosofia alla base della proposta era quella di realizzare servizi pubblici di rilevanza urbana, tra cui –oltre i già elencati- anche una sede dei vigili urbani, un centro sportivo, attività commerciali, insieme ad un’ampia dotazione di spazi liberi. Il tutto, in previsione di creare un centro polifunzionale, elemento di attrazione e di riferimento per l’intero quartiere.
PIANO DI BACINO DEL BISAGNO, STOP ALL’ITER PROGETTUALE
Niente di tutto ciò, però, ha ancora visto la luce. Gli stop sono stati tanti: prima, problemi di gestione tra Regione, Comune, privato (la Rizzani-De Eccher), come il mancato accordo economico tra società e Comune; poi le polemiche del Movimento 5 Stelle, che contestava la riduzione -da 17 mila a soli 5 mila- dei metri quadrati da adibire a verde pubblico. Nel settembre 2011 c’era stata la fuoriuscita di Asl dal progetto e il conseguente venire meno del suo contributo economico. L’allora sindaco Marta Vincenzi e l’assessore Margini avevano organizzato un incontro con la cittadinanza per rincuorare gli animi: il progetto si farà, dicevano all’epoca, ed entro la fine del mese di settembre si sarebbe dovuto procedere a chiudere la struttura per partire con i lavori veri e propri entro la fine del 2011. Poi, a novembre, l’alluvione, che ha dato lo stop definitivo ad un già burrascoso iter: nonostante la deroga arrivata dalla Provincia, che dava il “permesso oltre la normativa” di utilizzo dei due piani interrati, dalla Regione era arrivata la variante di salvaguardia che imponeva il rifiuto delle deroghe e lo stop dei lavori per la costruzione dell’autosilo interrato. L’intervento non era stato giudicato a norma con il piano di bacino del Bisagno, visto il rischio di esondazione del torrente poco distante, e la Regione aveva richiesto all’autorità di bacino uno studio di valutazione della compatibilità del progetto con le norme post-alluvione. Allora, inoltre, era stato avviato dal Comune il lavoro di pulizia, bonifica e derattizzazione (oggi al di fuori della struttura mercatale si possono ancora ravvisare cartelli che segnalano la derattizzazione in corso), affidato ad Amiu. Non sono mancate nemmeno le proteste dei commercianti, i soggetti che più si sentono danneggiati dal persistere dello stato di degrado e dalla creazione, dal 2010, di aree blu di parcheggio.
I PRIMI PASSI AVANTI
Il 5 febbraio 2013, su iniziativa dei consiglieri Pier Paolo Brasesco, Guido Grillo e Matteo Campora la questione è stata riproposta in Consiglio Comunale per ottenere l’approvazione del programma urbanistico operativo, condizionato dal preventivo ottenimento dell’autorizzazione idraulica, in conformità ai nuovi parametri post-alluvione. In attesa dell’approvazione, la Rizzani-De Eccher, esasperata da un’attesa lunga quattro anni, minaccia di ricorrere alle vie legali, in una recente missiva indirizzata all’amministrazione genovese.
Il presidente del Municipio III Bassa Val Bisagno, Massimo Ferrante, racconta ad Era Superba: «Proprio in questi giorni l’autorità di bacino si è espressa sulla situazione di Corso Sardegna. Per parlare di queste novità è previsto un incontro tra vari soggetti (oltre a me, gli assessori regionali e comunali Briano, Bernini, Crivello, Fossati), per decidere il da farsi. Le opzioni che si prospettano a questo punto sono tre: ripartire con il progetto, in caso di via libera dell’autorità di bacino; cambiarne alcune parti, in ottemperanza alle nuove disposizioni; annullare tutto e ripartire da zero. Ci riuniremo il prossimo 6 marzo 2013 e in quella data prenderemo una decisione definitiva sulle sorti dell’ex mercato».
LE VOCI DEI CITTADINI
Il C.I.V. di Corso Sardegna, guidato dal presidente Umberto Solferino, sta facendo pressioni. L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione su un problema che rischia di passare in secondo piano, finendo per danneggiare i commerci: «Di recente abbiamo presenziato ad un incontro che si è svolto al Matitone, alla presenza degli assessori della nuova giunta, Bernini, Oddone, Crivello e dell’ingegnere responsabile dei lavori e abbiamo chiesto risposte concrete. Da anni il mercato, un tempo volano per l’economia di quartiere e di tutta la città, è abbandonato e nessuno tra coloro che ci rappresentano si prende la responsabilità di firmare per dare l’avvio ai lavori. Oggi è la sicurezza, ieri era l’amianto, o la non conformità al PUC, ma il risultato non cambia: il degrado avanza e noi, commercianti e residenti, stiamo subendo un grave danno per la vita non solo economica ma anche sociale. A quanto ci risulta, non ci sono problemi tecnici veri e propri che impediscono l’avvio del progetto. Nemmeno la questione del silos interrato è una scusante: si pensi ai parcheggi sotterranei di Piazza della Vittoria, anch’essa zona ad alto rischio. Proprio in questi giorni con Gabriella Minervini, direttore del dipartimento ambiente della Regione Liguria, abbiamo stabilito alcuni incontri per discutere la questione: c’è fermento, e noi siamo determinati a smuovere questa situazione, a non tollerare oltre».
Elettra Antognetti
IL RIEPILOGO: CRONOLOGIA DI UNA STORIA SENZA FINE
2001-2002 –nasce l’idea del progetto per la riqualifica dell’area mercatale in Corso Sardegna, votato dai cittadini
12 marzo/3 aprile 2007 – presentazione del progetto, approvazione in giunta e approvazione in consiglio
2008 – gara d’appalto indetta dal Comune per la ristrutturazione vinta dalla Rizzani-De Eccher, unica ditta in lizza
18 giugno 2009 – presentazione del progetto definitivo nella seduta di giunta
26 ottobre 2009 – trasferimento definitivo del mercato di Corso Sardegna a Bolzaneto
26 gennaio 2010 – costituzione del comitato per il controllo e la verifica dei lavori di ristrutturazione dell’ex mercato, su iniziativa di un gruppo di cittadini, con il sostegno del Movimento 5 Stelle
13 aprile 2010 – MeetUp del Movimento 5 Stelle di Genova di protesta contro il progetto, non rispondente alle richieste dei cittadini di destinare il 75% della superficie al piano strada a verde pubblico. Espressione di perplessità circa tempistica e modalità della bonifica della copertura in amianto e dei lavori nel loro complesso, salvaguardia delle falde acquifere sotterranee, scarsa previsione di aree verdi, eccessiva cementificazione dell’area
14 settembre 2011 – dopo mesi di stallo e due anni di blocco, dopo l’approvazione del progetto e l’assegnazione dell’appalto alla De Eccher, ex-sindaco Vincenzi e assessore Margini incontrano i cittadini per rassicurare: i lavori partiranno entro la fine dell’anno; entro fine mese la chiusura dell’edificio per permettere di procedere all’apertura del cantiere
4 novembre 2011 – alluvione a Genova: duramente colpita la zona di San Fruttuoso e limitrofe, tra cui Corso Sardegna
Anno 2012 – cambiano i parametri di sicurezza e sono introdotte nuove normative. I lavori del mercato sono bloccati, in attesa di ottenere l’autorizzazione idraulica e di stabilire se il mercato è situato nella “zona rossa” di alto rischio idrogeologico. Nonostante la deroga stabilità dalla Provincia per proseguire i lavori di costruzione dell’autosilo interrato, sottostante al mercato, la Regione rifiuta di procede senza la perizia dell’autorità di bacino. Si attendono le nuove disposizioni, che tardano. I lavori sono totalmente bloccati e la Rizzani-De Eccher minaccia la rinuncia all’appalto, chiedendo a Regione e Comune di rimborsarla dei danni subiti.
Gennaio-febbraio 2013 – il C.I.V. di Corso Sardegna si attiva per arginare il degrado, cercando un dialogo con l’amministrazione comunale e regionale. Si prospettano tempi di fermento nel quartiere.
5 febbraio 2013 – si affronta ancora in Consiglio Comunale la questione di Corso Sardegna: in corso l’istruttoria per l’approvazione del programma urbanistico operativo, previo ottenimento dell’autorizzazione idraulica. Le nuove normative post-alluvione non consentono l’immediata chiusura della pratica senza la verifica del persistere di condizioni adatte ad operare
11 febbraio 2013: previsto un incontro tra Briano (assessore regionale alle Politiche Ambientali), Bernini (Pianificazione e Attuazione Urbanistica, Comune di Genova), Crivello (Lavori Pubblici e Manutenzione), Fossati (Viabilità), Ferrante (presidente Municipio III Bassa Val Bisagno), rimandato a causa dell’emergenza neve
6 marzo 2013 – fissato un incontro alle ore 15 tra i rappresentati Briano, Crivello, Fossati, Ferrante in via Fieschi, negli uffici di Briano, per prendere una decisione in base alle recenti disposizione date dall’autorità di bacino. In base all’esame delle disposizioni, le opzioni saranno: ripartire con il progetto già vigente; apportare modifiche al progetto oggi esecutivo; annullare il lavoro fatto fino ad oggi e ripartire.