Per il tribunale amministrativo lombardo lo studente è colpevole di "palesi violazioni del rispetto della dignità degli omosessuali"
Nel luglio scorso la prestigiosa Università Bocconi di Milano ha emesso un provvedimento disciplinare nei confronti di uno studente resosi responsabile di atti omofobi ai danni di altri studenti dell’ateneo. La pena prevede un anno di sospensione dal master, la perdita della sessione di esami ed un curriculum irrimediabilmente macchiato con una sanzione che inciderà sul voto di laurea.
In questi giorni una sentenza del Tar di Milano – in merito al ricorso contro la sospensione presentato dallo studente – ha confermato la decisione presa dall’Università.
Il protagonista del deprecabile episodio è stato riconosciuto colpevole di “palesi violazioni del rispetto della dignità degli omosessuali”.
Ecco i fatti, risalenti alla scorsa primavera.
Un giovane viene insultato ed aggredito dopo aver sorpreso dei ragazzi intenti ad imbrattare – con scritte inneggianti all’Olocausto quali “l’hiv la vostra punizione” e “i froci si curano a Zyklon b” – i manifesti dell’associazione Best (Bocconi Equal Students), in occasione della giornata nazionale contro l’omofobia del 17 maggio.
L’Università avvia un’indagine interna, grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianza individua il responsabile e lo punisce con una sanzione esemplare.
Viviamo in un paese dove un omofobo può chiedere ad un tribunale di autorizzare l’esercizio della propria omofobia – questo il commento di Cig Arcigay Milano – Le persone l.g.b.t. (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) non possono sempre sperare nella saggezza dei giudici, è necessario un intervento del Parlamento affinché sia affermato una volta per tutte che le azioni omofobiche sono contrarie alla legge.
Matteo Quadrone