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Ospedale Villa Scassi, ripartono i lavori per il nuovo padiglione

A Sampierdarena, riprendono i lavori per il monoblocco a sei piani dell'ospedale. Dopo il fallimento di Cogesto, le altre due ditte incaricate Crocco srl e Isir spa, proseguiranno i lavori


3 Gennaio 2011Inchieste

Ospedale Villa ScassiDopo due anni in stato di abbandono, per il cantiere del monoblocco a sei piani dell’ospedale Villa Scassi, accanto al padiglione 9, quello che doveva divenire il padiglione 9 bis ed ospitare circa 150 posti letto dando respiro alla principale struttura ospedaliera del Ponente, si apre uno spiraglio e con l’inizio del nuovo anno i lavori dovrebbero finalmente ripartire.

Manca ancora l’annuncio ufficiale ma dopo che la società alla guida delle tre imprese appaltatrici, la toscana Cogesto, nel gennaio 2010 è stata dichiarata fallita dal tribunale di Firenze, le due imprese genovesi rimaste, Crocco srl e Isir spa, proseguiranno i lavori a partire da gennaio-febbraio 2011.

“È già stata individuata l’impresa capogruppo, anche se per ora non è possibile rivelarne il nome – spiega l’ingegnere Benedetto Macciò, responsabile del procedimento – Verrà ricostituita un’associazione temporanea, con l’assenso della Asl 3 e delle due imprese mandanti, per completare l’appalto sampierdarenese”.

Il cantiere ha suscitato diverse polemiche sia per le proteste dei cittadini ma anche all’interno del Municipio Centro-ovest.

Nel 2007 era già stata eseguita la parte principale dell’edificio e iniziarono i lavori interni. Ma sul finire dell’anno la prima impresa capogruppo, la Toscanelli, entrò in crisi e cedette il ramo d’azienda esecutore dei lavori, alla Cogesto. Il resto è storia recente. Nel 2008 la Cogesto iniziò il suo travaglio che coincise con lo stop del cantiere, fino al fallimento definitivo del 2010. E nel frattempo tutto è rimasto immobile.

Il costo complessivo dei lavori ammonta a circa 6 milioni di euro e la spesa è stata coperta grazie a un finanziamento pubblico Stato-Regione di oltre 7 milioni di euro. Finora sono stati impiegati circa la metà dei fondi disponibili ma il ritardo non è più sopportabile e l’incognita dello sperpero di denaro pubblico rimane dietro l’angolo.

“La ditta che è stata individuata come capogruppo per proseguire l’appalto non ha ancora iniziato i lavori perché l’edificio presenta dei rischi di stabilità. – lancia l’allarme Fabio Costa, presidente del comitato di cittadini nato in difesa dell’ospedale Villa Scassi – Ci sarebbe il concreto pericolo di crolli anche per colpa di lavori edili non eseguiti a regola d’arte dall’impresa poi fallita”.

E infatti sono in corso delle verifiche, da parte della direzione dei lavori, per constatare l’effettivo rispetto delle recenti norme anti sismiche.

Matteo Quadrone

 


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