Il Comune di Genova ha diffuso la relazione sulle attività svolte nell'ambito del Patto di Sussidiarietà per la lotta alla povertà negli ultimi due anni. Collaborazioni avviate con associazioni, fondazioni e Municipi. Ecco il quadro generale
Con una lunga nota stampa, il Comune di Genova ha diffuso la relazione sulle attività svolte negli ultimi due anni nell’ambito del Patto di Sussidiarietà cittadino. A dare il via a questo progetto una deliberazione adottata dalla Giunta Vincenzi sul finire del luglio 2011, che aveva lo scopo di aprire un tavolo di discussione per stipulare specifici accordi con le realtà associative che operano sul territorio nell’ambito dell’inclusione sociale e della lotta alla povertà. Fra queste l’operazione più significativa è sicuramente quella legata al progetto C.r.e.a (qui l’approfondimento di Era Superba) nel territorio della Val Polcevera (e non solo) in collaborazione con la Comunità di San Benedetto, il Municipio e A.T.S. 41 (ambito territoriale sociale n. 41 del Comune di Genova).
Ma vediamo nel dettaglio la relazione del Comune. Per quanto riguarda la promozione del Patto, “si sono svolti alcuni incontri di presentazione e di condivisione delle azioni con i coordinatori di Ambito Territoriale Sociale e dell’Ufficio Cittadini Senza Territorio. Si è costituito il gruppo di referenti tecnici, composto da un assistente sociale per Ambito Territoriale Sociale e per l’Ufficio Cittadini Senza Territorio. Il gruppo si incontra a cadenza mensile”.
Tursi segnala fra le collaborazioni il progetto “Dalla gente per la gente” in sinergia con l’associazione Creativi della Notte Music for Peace: “È stato firmato un accordo di collaborazione ed un protocollo di funzionamento il 27 gennaio 2012. È stata avviata una forma di collaborazione, che prevede la distribuzione mensile di pacchi con generi alimentari, prodotti per la pulizia e materiale scolastico (massimo 32 pacchi al mese)”. Fra i punto di forza individuati dal Comune per questa specifica iniziativa “l’elevata quantità di prodotti e possibilità di comporre pacchi personalizzati in base alle esigenze delle famiglie, il coinvolgimento degli utenti nelle attività dell’associazione”. E fra le criticità: “si tratta di una risorsa poco utilizzata dagli ATS più lontani dalla sede dell’associazione”. Alla luce di ciò, Tursi indica come linea di sviluppo il “cambiamento nelle modalità di consegna dei prodotti; dal pacco pre-confezionato alla possibilità di scelta da parte delle famiglie. Ampliamento delle donazioni anche ad arredi dismessi”.
Significativa anche la collaborazione con il comitato genovese della Croce Rossa Italiana, il cui accordo è stato siglato l’11 aprile 2012. “È stata avviata una forma di collaborazione che prevede la distribuzione settimanale di pacchi con generi alimentari (massimo 30 pacchi alla settimana)”.
Con la “Fondazione Torna qui”, invece, è stato firmato un protocollo il 5 maggio 2011 che prevede la fornitura di “pasti a costi contenuti presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa, tramite la presentazione di una tessera”. Ma in questo caso la relazione del Comune parla di risultati non soddisfacenti: “I problemi principali rilevati sono stati il menù differente e di scarsa qualità proposto ai nostri utenti, in alcuni casi modalità di consegna del pasto poco adeguata (atteggiamento sgarbato da parte dei ristoratori), orari di distribuzione poco adeguati (per esempio, per le rosticcerie dalle ore 14.30 alle ore 14.45 o dalle ore 21 alle ore 22). A seguito di un incontro di verifica con i referenti della Fondazione, si è deciso di sospendere l’introduzione di nuove persone nel progetto. Rimangono attive ancora 42 tessere utilizzabili in due ristoranti-self service, di cui circa 17 sono utilizzate costantemente. Sono state esposte alla Fondazione altre proposte per mantenere la collaborazione sempre in ambito di lotta alla povertà (tra queste, la fornitura da parte della Fondazione di buoni pasto cartacei del valore di 5 euro da distribuire a famiglie in carico ai servizi sociali). Ad oggi non abbiamo ancora avuto riscontro in merito alle proposte avanzate”.
Progetto “Buon fine” con Coop Liguria e varie associazioni di volontariato. In questo caso si tratta di donazioni da parte di Coop Liguria di generi alimentari alle associazioni che poi a loro volta si occupano della distrubuzione. Si tratta di un progetto già funzionante dal lontano 2006 che Tursi vorrebbe estendere in tutte le zone della città. Attualmente l’esempio virtuoso è quello de “Il Punto” di via Canepari a Certosa di cui Era Superba vi aveva già parlato in passato. “Attualmente gli ATS stanno definendo l’avvio delle collaborazioni anche nei territori mancanti anche se i prodotti donati da Coop Liguria sono diminuiti nel tempo”, da qui l’allarme lanciato dal Comune: “il progetto è a rischio chiusura“.
Avviata recentemente (novembre 2013) anche una collaborazione con Confindustria e Ferservizi: “È stata accertata la loro disponibilità a donare arredi in buono stato dismessi dagli alberghi“. Sulla scia di questo ultimo accordo, Tursi si augura di riuscire a firmare un’intesa anche con Ascom, Spim e Arte ( per la donazione degli arredi in buono stato lasciati negli alloggi dagli ex inquilini) e Lions Club.
Il Patto di Sussidiarietà riguarda anche alcune farmacie del territorio genovese : “Attualmente alcune farmacie che operano nei Municipi della Val Bisagno hanno aderito al progetto “Prevenzione neonatale” dell’ATS Media Valbisagno, donando prodotti alimentari per la prima infanzia a neonati in carico sia all’ATS che al NOAC”. L’obiettivo del Comune è quello di “estendere la collaborazione sugli altri territori cittadini, tramite la stipula di un accordo cittadino con gli organi rappresentativi dei farmacisti (Ordine, Associazioni di categoria), ed eventualmente ampliarla, estendendola anche alla donazione di farmaci da banco. A tal fine sono stati individuati i referenti territoriali delle farmacie aderenti a federfarmacie ai quali, a cura degli ATS, verrà proposto di aderire al progetto”.
Oltre al già citato progetto C.r.e.a, fiore all’occhiello del Patto di Sussidiarietà, con l’inaugurazione dello scorso novembre dello spazio di distribuzione fisso all’interno del mercato comunale di Bolzaneto, il Comune ha avviato o sta avviando collaborazioni con i nove Municipi.
Progetto “Accordi”, Municipio Ponente – Associazione Prà Viva – Centro di Ascolto Vicariale di Voltri – Prà.
“Sono stati avviati i progetti individuali di attivazione sociale per persone in carico sia ai servizi sociali che al Centro di Ascolto Vicariale. I progetti si svolgeranno all’interno dell’associazione Prà Viva ed il contributo economico verrà erogato alla persona dal Centro di Ascolto Vicariale”.
Progetto “La Sporta Aperta”, Municipio Media Valbisagno – Caritas – Centri di Ascolto Molassana e Staglieno
“È stato sottoscritto il 14 novembre 2013 un accordo di collaborazione e un protocollo di funzionamento che prevedono la creazione di un sistema di raccolta e distribuzione di prodotti alimentari e beni vari, forniti da aziende private, cooperative ed associazioni, in locali messi a disposizione dalla Caritas, ma di proprietà comunale”.
Progetto “Insieme per Sport”, Municipio Media Valbisagno – Associazioni sportive – Ditte fornitrici di abbigliamento sportivo
“Il progetto, in fase di elaborazione, si prefigge di rafforzare l’integrazione sociale e il diritto allo sport, dei bambini e degli adolescenti in situazioni di disagio psicologico, sociale, economico o familiare, con potenziale rischio di emarginazione, seguiti dall’ATS del Municipio della IV Val Bisagno. L’obiettivo è quello di offrire loro l’opportunità di intraprendere un percorso sportivo gratuito da praticare con continuità insieme ad altri bambini provenienti da realtà sociali diverse, sotto la guida di insegnanti sportivi qualificati”.
Indagine conoscitiva sull’attività svolta in tema di lotta alla povertà, Municipio centro Est – Centri di Ascolto Vicariali di zona – Centro Emergenza Pré – Comunità di Sant’Egidio
“Di recente è stato presentato un documento che riporta gli esiti di un’indagine, quantitativa e qualitativa, condotta dall’ATS Centro Est, sull’attività svolta dai Centri di Ascolto Vicariali, dal Centro Emergenza Pré e dalla Comunità di Sant’Egidio in merito al tema della lotta alla povertà ed in particolare della risposta ai bisogni primari di persone e famiglieche si trovano in condizioni di difficoltà. L’indagine ha portato i soggetti coinvolti a prendere accordi circa le iniziative da intraprendere per rafforzare ed ottimizzare l’offerta di beni primari alle famiglie in difficoltà. Attuano periodicamente raccolte di generi alimentari e prodotti per l’igiene presso i supermercati del Municipio a cura della associazioni aderenti alla rete territoriale”.
Progetto “il cerchio della vita”, Municipio Bassa Valbisagno, recupero eccedenze alimentari.
“In locali messi a disposizione dal Municipio, che si trovano in viale Bracelli 154-156-158 rosso, il 18 novembre 2013 è stato realizzato il progetto “il cerchio della vita”, che si basa sul recupero e sulla distribuzione di eccedenze alimentari a famiglie che vivono in condizione di povertà seguite dagli ATS e dai Centri Vicariali d’Ascolto. Sono previste attività parallele e integrative, che si attuano nei locali attigui al social market, rivolte al quartiere, laboratori, conferenze a tema. Nel 2014 è previsto un ampliamento delle attività, quali, ad esempio, diete alimentare, recupero arredi”.
Progetto “Fine Pasto”, di prossima realizzazione nel Municipio Media Valbisagno.
“Recupero delle eccedenze delle diete alimentari di asili nido e scuole per l’infanzia, da destinare, in collaborazione con realtà associative e parrocchiali della zona, a persone senza dimora e famiglie in difficoltà. Nel 2014 si prevede l’avvio di altri due progetti nei Municipi Ponente e Media Valbisagno”.