Dal rosso intenso dei frutti del peperoncino, al bianco puro con pistilli viola del cappero sino al giallo verdastro degli ombrelli del finocchietto selvatico
Questa settimana forniremo qualche suggerimento su quali piante aromatiche sia possibile coltivare in cassette ed in vasi, in spazi limitati, sui balconi e sulle terrazze.
In generale, va detto che, per le piante da frutto, le verdure ed affini, i migliori risultati si ottegono senza dubbio nella terra piena. Nulla può infatti essere paragonato ad un orto, dove le piante sono ben esposte al sole, possono affondare nel terreno le radici e svilupparsi liberamente. Tuttavia, una scelta attenta delle varietà e delle loro tipologie permette di ottenere, anche in spazi ridotti e molto esposti (ad es: una terrazza assolata) risultati eccellenti. E’ infatti interessante notare che queste essenze garantiscono, su terrazze, balconi e persino in cassette sulle finestre, riscontri ottimi, sia da un punto di vista della produzione alimentare che da sotto un profilo prettamente estetico. Se ben combinate la varietà delle foglie, i colori delle piccole infiorescenze ed il loro portamento arbustivo, permettono di realizzare contenitori variopinti e variegati che uniscono, al piacere del risultato della produzione casalinga, un indubbio aspetto decorativo.
In tema di piante aromatiche, possiamo menzionare, oltre alle abituali basilico, origano, erba salvia, rosmarino, le meno note e diffuse erba cipollina, peperoncini, prezzemolo, finocchio selvatico, cappero, erba luisa, maggiorana, timo, mirto…
In particolare, durante l’estate, suggerisco proprio la coltivazione degli spesso assai sottovalutati peperoncini. Esistono molte differenti varietà di questa pianta, esse differiscono sia nella forma del frutto (rotondeggiante, appuntito, più o meno bitorzoluto) che nella sua colorazione (dal giallo più o meno intenso, all’arancione, al rosso vivo, fino al viola-bluastro). Il peperoncino è poi caratterizzato dall’estrema semplicità colturale. Saranno infatti sufficienti una esposizione al sole, una innaffiatura nei momenti di siccità ed una eventuale concimazione per ottenere ottimi risultati: le piante si sviluppano molto alla svelta e senza problemi. Importante è scegliere bene la varietà adatta al contesto ed al contenitore in quanto le dimensioni dei cespugli sono molto diverse a seconda delle specie, potendo variare da poche decine di centimetri fino al metro o metro e mezzo. Le infiorescenze sono poco
appariscenti ma molto numerose, con fiori piccoli, a forma di stella bianchi. I frutti sono abbondantissimi, colorati e restano a lungo sulla pianta anche dopo la loro completa maturazione. Si possono infatti raccogliere o lasciare, come elemento decorativo, sui rami dell’arbusto fino al tardo autunno.
Al di là del peperoncino, tutte le essenze aromatiche sopra menzionate, possono poi essere combinate tra loro creando vasconi di medie dimensioni, esteticamente ed olfattivamente interessanti. In estate infatti queste piante producono infiorescenze, magari non molto appariscenti, ma numerose e decorativamente rilevanti. Si spazia infatti dal blu intenso del rosmarino, al violetto della salvia, al bianco puro con pistilli screziati di viola del cappero, al bianco metallico del mirto, fino al rosa del timo…
A parte le piante più note su cui non ci soffermiamo, una particolare menzione merita la pianta del cappero. Quest’ultimo cresce spontaneo in natura, negli anfratti e nelle fessure dei muri, in terreni aridi ed inospitali. E’ pianta estremamente frugale e, per ottenere risultati adeguati, deve essere lasciata crescere spontaneamente e libera di svilupparsi e di adattarsi all’ambiente. Cresce anche da seme ma esso deve essere piantato seguendo una procedura piuttosto complessa, che non garantisce sempre risultati certi. Per questo suggeriamo l’acquisto ed il più semplice impianto di piccoli cespugli già coltivati. Una volta posizionato in loco, il cappero produce fioriture abbondantissime e quasi esotiche che scintillano nella luce del sole estivo. I frutti sono, come noto, commestibili. Se si coglie il bocciolo prima della fioritura si avranno i capperi cui siamo usualmente abituati e più comuni. Se invece si stacca il seme, dopo la fine della fioritura e la maturazione, si avranno grosse bacche verdi, contenenti semini dal gusto più marcato. Mescolato al mirto dalle foglie scure, a cespugli di rosmarino ed a disordinarti ciuffi di finocchietto selvatico, il cappero permette di ottenere insiemi articolati e cromaticamente vari. I colori delle foglie varieranno infatti dal verde più chiaro (finocchietto) a quello più intenso (mirto), le fioriture si susseguiranno nel tempo, con piccole infiorescenze nei toni del bianco e dell’azzurro, con l’eccezione del caratteristico giallo-verdastro degli ombrelli fioriti del finocchietto. Un insieme inusuale che dimostra che anche le piante aromatiche, se ben scelte e combinate tra loro, possono validamente competere con insiemi (spesso banali o troppo colorati) di gerani, tageti, petunie ed altre annuali estive.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
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