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Mini naja: finiti i soldi per le tre settimane di servizio militare

Nel 2011 spesi tutti i 20 milioni di euro previsti per il progetto. Nel frattempo i fondi per il Servizio Civile nazionale sono diminuiti drasticamente


2 Gennaio 2012Notizie

La mini-naja, progetto voluto dall‘ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, finanziato per tre anni con circa 20 milioni di euro, sembra che abbia già terminato i fondi.

“L’ipotesi è quella che siano stati gia’ spesi tutti i fondi per i primi due anni perchè La Russa aveva anticipato buona parte delle partenze nel 2011 – spiega Francesco Spagnolo (Tavolo ecclesiale sul servizio civile) – In questo momento non si sa se verra’ ripetuta nel 2012 perchè il ministro della difesa Giampaolo Di Paola non si è ancora espresso sull’argomento e non si sa se ci saranno i soldi“.

Il progetto mini-naja ha suscitato numerose perplessità ed è stato contestato anche da alcuni esponenti dell’esercito. Ma sopratutto non ha mai convinto il mondo del Servizio civile che, nello stesso periodo in cui venivano racimolati i fondi per far partire il progetto voluto da La Russa, vedeva i propri assottigliarsi sempre più.

La mini-naja è stata approvata nel 2010 e finanziata con 20 milioni, mentre nello stesso tempo il Servizio civile nazionale ha visto i fondi precipitare dai circa 170 milioni del 2010 ai 68 del 2012.

Ad onor del vero i fondi per la mini-naja provenivano in gran parte dal ministero della Difesa e non erano utilizzabili per il Servizio civile.

“Il fondo della mininaja ha due origini –  precisa Spagnolo – uno da risparmi del ministero della Difesa, l’altro da una serie di economie che lo Stato faceva tra cui fondi residui del mondo della scuola. I fondi residui comunque rimangono nelle economie del ministero della Difesa, ma sullo stato attuale delle risorse c’è una situazione poco chiara perchè La Russa in questo non è stato mai esplicito e alle interrogazioni parlamentari ha sempre risposto con i riferimenti della legge. Senza spiegare nulla”.

“Lo scopo della mini-naja era quello non tanto di investire sui giovani ma di alimentare le associazioni d’arma come ad esempio l’associazione nazionale alpini che, dopo la fine della leva obbligatoria, rischiava di restare senza iscritti – aggiunge Spagnolo – Queste associazioni ricevono una sorta di contributo dallo Stato in base al numero di iscritti, quindi meno ne hanno, meno soldi ricevono. Così La Russa ha inventato questa modalità: con queste tre settimane di naja automaticamente è possibile iscriversi a queste associazioni d’arma. Ma non solo. La Russa inoltre ha creato “Vivi le forze armate”, un’associazione di giovani che hanno svolto la mini-naja”.

Il progetto dell’ex ministro della Difesa sembra avere le ore contate e qualcosa si è mosso anche in Parlamento.

“Ci sono state delle interrogazioni parlamentari – spiega Spagnolo -L’ultima l’ha fatta agli inizi di dicembre il senatore Ferrante che chiedeva di conoscere i risultati del progetto e quanti soldi erano stati spesi”.

Per quanto riguarda il Servizio civile i segnali del mondo politico sono purtroppo ancora deboli.

“Il governo ha soltanto accolto due ordini del giorno alla Camera – conclude Spagnolo – Uno si impegna a rifinanziare quest’anno il Servizio civile con la cifra mancante, circa una cinquantina di milioni, e l’altro riguarda il taglio dell’Irap sul compenso dei volontari per risparmiare circa 8 milioni. Per ora è un impegno formale. Speriamo nel prossimo decreto sullo sviluppo dove dovrebbero essere contenute proposte concrete di investimento“.

 

 


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