La società, liquidata dalla giunta Vincenzi, torna alla carica e propone il progetto da 500 milioni di euro alla nuova Amministrazione
Lo scorso febbraio il Consiglio Comunale (giunta Vincenzi) con 26 voti a favore aveva liquidato la Tunnel di Genova S.p.A (formata da Comune di Genova, Autorità Portuale di Genova e Cassa e Depositi e Prestiti), la società incaricata (sempre dal Comune, dieci anni fa) della progettazione della strada sottomarina di collegamento fra la Foce e San Benigno, il cosiddetto “tunnel sotto il porto“.
In quell’occasione l’assessore al bilancio Francesco Miceli, confermato nella nuova giunta, dichiarò: «Il progetto del tunnel resta valido, ma in questo momento non ci sono risorse per finanziare l’opera». Un’opera faraonica il cui costo complessivo nel 2008 arrivò a superare i 500 milioni di euro. Un primo tratto da piazzale Kennedy a Calata Gadda (a raso, sotto l’attuale sopraelevata) e un secondo tratto da Calata Gadda a San Benigno, un tunnel sottomarino a largo del Porto Antico di Genova. Il primo progetto, datato 2003, prevedeva anche la realizzazione di un parcheggio sotterraneo di 3 piani per 3.000 auto e 60 bus all’altezza del Mercato del Pesce.
Un’opera che, così pensata, andrebbe a sostituire in toto la sopraelevata; un’ipotesi confermata nel 2006 da Antonio Di Pietro, ai tempi Ministro delle Infrastrutture, che in una lettera indirizzata ad Anas fece riferimento alla «demolizione della Sopraelevata che rappresenta una reale, pesante cesura tra il centro storico della città e il suo porto».
La notizia è che il progetto è stato inserito nel Programma infrastrutture strategiche 2012 varato dal ministero e che, in questi giorni, il presidente della società liquidata, Giancarlo Bonifai, il quale sembra non avere alcuna intenzione di arrendersi, ha presentato la proposta progettuale del tunnel alla nuova Amministrazione.
Si tratterebbe, dunque, di un vero e proprio ritorno di fiamma. L’assessore all’urbanistica Stefano Bernini ha ammesso di credere nella fattibilità del progetto facendo riferimento al programma del neo sindaco Marco Doria in cui, nel paragrafo Le infrastrutture per una nuova Genova, si legge: “Decisione in merito alla realizzazione del Tunnel Portuale, già progettato, in relazione alle note criticità della strada sopraelevata.”
Certo, con il completamento della strada a mare di Cornigliano e la realizzazione del nodo di San Benigno, il tunnel sottomarino andrebbe a completare un’unica arteria capace di collegare la Foce a Cornigliano, una vera e propria svolta epocale per la città di Genova. Ma chi si accollerebbe una simile spesa?
Il Comune, dal basso dei “pochi spiccioli” di cui dispone, potrebbe tornare a pensare veramente al progetto solo attraverso la formula del project financing, ovvero senza spendere un euro. In parole povere, l’unica via ipotizzabile sarebbe quella della concessione del tunnel per tot anni (non meno di 50) alla società finanziatrice, la quale attraverso una tassa di pedaggio potrebbe così recuperare i denari investiti e avere buoni margini di guadagno. Detta così sembra facile… ma siamo proprio sicuri che in un mondo schiaffeggiato dalla crisi economica esistano soggetti privati disposti a investire 500 milioni sulla città di Genova? Forse sarebbe meglio tornare con i piedi per terra, o meglio, con le ruote in sopraelevata.