Con l'assessore Sibilla facciamo il punto sull'offerta genovese e sui dati relativi alle presenze: «Il turismo estero è culturale, è interessato alla zona UNESCO: Strada Nuova, via Balbi, via Cairoli, mentre il turismo italiano è più legato alla zona del waterfront»
Inizia oggi a Milano il BIT, la Borsa Internazionale del Turismo, che vede presente anche la Liguria per promuovere le nostre terre. Il settore in Italia è in forte crisi, come ha evidenziato anche la Banca d’Italia in un recente incontro a Genova, osservando che la crescita media del comparto negli anni duemila è stata -0,1%[1].
Abbiamo cercato di verificare quale situazione si presenti a Genova con l’aiuto dell’assessore al turismo Carla Sibilla che ci ha presentato alcuni dati sulle presenze di turisti nel 2012 e ci ha parlato dei progetti per il futuro in questo settore.
L’assessore afferma che «Il trend dell’anno della città registra un calo dell’8% dei turisti italiani, mentre vi è un leggero aumento di quelli stranieri +1%. Il calo degli italiani non viene ancora compensato dagli stranieri». Risulta necessario quindi puntare in particolare sui visitatori provenienti dagli altri paesi per rilanciare il turismo a Genova: «Proprio per questo abbiamo fatto una missione a Istanbul – a costo zero perché completamente sponsorizzata – per sostenere il turismo nel nostro comune. Abbiamo organizzato una mostra fotografica su Genova a Beyoglu anche con l’obiettivo di rafforzare i rapporti tra Genova e Istanbul. Per esempio il volo che unisce queste due città diventerà giornaliero. Istanbul non è a caso, poiché si tratta di un hub che smista turisti da tutto il mondo».
Ma qual è attualmente la condizione degli albergatori? «Gli albergatori faticano – ammette Sibilla – Inoltre al calo delle presenze corrisponde un calo maggiore del fatturato. Il web, infatti, è uno strumento molto utilizzato dagli albergatori, ma comporta anche un aumento notevole della competizione a discapito dei prezzi. Si devono fare moltissimi sconti. C’è stato soprattutto un calo del turismo legato al business. Quello che lamentano gli albergatori genovesi è che sono venute a mancare le presenze per viaggi di lavoro».
Il quadro presenta quindi una tendenziale sofferenza del settore e delle strutture ricettive e solo il dato sui turisti stranieri lascia intravvedere qualche possibilità di recupero per il futuro. L’assessore spiega che «da una parte l’azione di Genova andrà a rafforzare l’impegno che sta portando avanti la Regione nel sud della Francia, gli Stati Uniti e la Russia, dall’altra si punterà sul prodotto Genova. Nella prima parte dell’anno vi saranno diversi eventi: l’ampliamento dell’Acquario, l’inaugurazione di WOW! l’expo della scienza organizzato dalla Fondazione Garrone e altre manifestazioni. Ci saranno iniziative molto forti per la città».
Ma che tipo di turismo è quello straniero? «Qualitativamente buona parte del turismo estero è culturale e in particolare è interessato alla zona UNESCO: Strada Nuova, via Balbi, via Cairoli, mentre il turismo italiano è più legato alla zona del waterfront».
Turismo nostrano a cui, però, sembriamo continuare a rivolgere maggior parte dell’attenzione, soprattutto se si considerano le attività appena elencate dall’assessore, tutte concentrate nella zona del waterfront. Inoltre, un problema spesso sottovalutato che riduce le visite di turisti stranieri, è quello legato allo shopping (il made in Italy è un sempreverde…): è noto, infatti, che molti tour operator organizzano gite all’outlet di Serravalle e non fanno visitare la città.
L’assessore conferma: «È vero. Vengono organizzati molti pullman per Serravalle perché c’è una richiesta di marchi italiani da parte degli stessi turisti stranieri. Stiamo però cercando di rispondere a questa domanda con i negozi del centro di Genova, di via Roma e via XX Settembre che tengono questi marchi. In passato nessuno ci aveva pensato».
Di certo non si può cambiare la mentalità del turista e non gli si può impedire di preferire un abito italiano scontato – che rappresenta pur sempre una nostra eccellenza – alla visita del centro storico di Genova, ma resta una missione di questa città quella di valorizzare le proprie bellezze artistiche e paesaggistiche. Molte città industriali italiane lo stanno facendo, ad esempio Torino, con un trend in continua crescita[2] e a questo obiettivo deve puntare anche la nostra città..
[1] Alivernini, Galli, Mattevi, Quintiliani, “Il turismo internazionale in Italia: dati e analisi” Banca d’Italia – Sede di Genova, 6 febbraio 2013.
[2] Rapporto dell’Osservatorio Turistico Regionale del Piemonte
Federico Viotti
[foto di Diego Arbore]