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Esercizi commerciali: legge popolare, liberalizzazione degli orari

Confesercenti Liguria presenta "Libera la domenica", una proposta di legge per modificare la normativa sulle liberalizzazioni


4 Dicembre 2012Notizie

Confesercenti Liguria presenta “Libera la domenica”, ovvero la proposta di una legge di iniziativa popolare per cambiare la normativa sulle liberalizzazioni e riportare nell’ambito delle competenze delle Regioni le decisioni sulle aperture domenicali degli esercizi commerciali. Per raggiungere l’obiettivo sarà necessario raccogliere entro sei mesi 50.000 firme a livello nazionale, mentre nella sola provincia di Genova si punta ad un migliaio di sottoscrizioni. L’iniziativa è proposta da Confesercenti in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana e Federstrade.

«Non diciamo che non vogliamo lavorare la domenica – spiega Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti Liguria – ma non crediamo nemmeno che la liberalizzazione indiscriminata degli orari serva a rilanciare i consumi e a creare nuovi posti di lavoro».

Per fare ripartire i consumi «Bisogna ritrovare un po’ di stabilità economica e mettere qualche soldo nelle tasche dei cittadini – continua il presidente di Confesercenti – Invece con la liberalizzazione delle aperture si rischia solo di mettere in ginocchio migliaia di imprese a gestione familiare che non hanno la forza di competere con la grande distribuzione. Tanti negozianti hanno già chiuso, e altrettanti rischiano di farlo a breve».

De Luise insiste su un punto: la dimensione familiare della stragrande maggioranza delle imprese «Siamo abituati a parlare di imprenditori – spiega – ma così ci dimentichiamo che molto spesso si tratta di attività individuali o che coinvolgono, al massimo, i componenti di un’unica famiglia. Questi lavoratori hanno il diritto ad almeno un giorno di riposo settimanale. Con questa iniziativa intendiamo, per quanto riguarda la Liguria, ritornare alla situazione precedente alla liberalizzazione, in cui la Regione aveva potestà sugli orari di apertura e tutte le associazioni datoriali e sindacali avevano saputo trovare un accordo».

Anche don Gian Piero Carzino, in rappresentanza della diocesi di Genova, ribadisce il sostegno della Cei, che contribuirà raccogliendo le firme sui sagrati delle chiese «Dobbiamo mettere al centro dell’attenzione la compatibilità tra lavoro e famiglia, senza ledere la dignità delle persone. Alla domenica vanno restituiti lo spazio della preghiera e dell’eucarestia».

Hanno già dato la loro adesione all’iniziativa numerosi consiglieri comunali genovesi – in particolare i capigruppo Stefano Anzalone (Idv), Simone Farello (Pd), Lilli Lauro (Pdl) ed Edoardo Rixi (Lega Nord) – che si attiveranno per l’indispensabile autenticazione delle firme raccolte e ai quali va il ringraziamento di Confesercenti e Cei. Anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Renzo Guccinelli, ha ribadito il suo sostegno a “Libera la Domenica”.

Perché è importante “liberare la domenica”?
L’art. 31 del D.L. n. 201/2011, cosiddetto “Decreto Salva Italia”, dal 1° gennaio 2012 ha liberalizzato definitivamente, senza eccezioni e in tutto il territorio nazionale, il regime degli orari degli esercizi commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, superando così la precedente normativa che attribuiva alle Regioni la titolarità di normare in materia e poi, nella maggioranza dei casi, compresa la Liguria, il trasferimento di detta potestà in capo ai singoli comuni.

A tale proposito Confesercenti sottolinea che «In nessun altro paese europeo esiste una liberalizzazione come quella oggi vigente in Italia; a quasi un anno dall’entrata in vigore è evidente che la stessa non ha prodotto aumenti di pil, di posti di lavoro e tanto meno di consumi ma, in molti casi, si è trattato di un enorme favore alla grande distribuzione che, dal punto di vista della concorrenza, non può certamente essere affrontata in termini quantitativi dai piccoli esercizi di vicinato».

Per maggiori informazioni si rimanda al sito ufficiale www.liberaladomenica.it.

Dove e quando è possibile firmare:
«La prima tappa della raccolta firme per quanto concerne la Genova e provincia si svolgerà davanti alla Cattedrale di S. Lorenzo nella mattinata di sabato 8 dicembre, dalle 8.30 alle 13.00 – spiega Confesercenti –  Seguirà Chiavari, domenica 16 dicembre, davanti alle Cattedrale N.S. dell’Orto, dalle 8.30 alle 13.00. A gennaio saremo poi martedì 15, mercoledì 16 e giovedì 17 in via XX Settembre, di fianco all’ex Cinema Verdi (verso De Ferrari). Verranno inoltre calendarizzate ulteriori date sul territorio provinciale, anche con raccolte porta a porta».

«Ricordiamo, infine, che è sempre possibile firmare presso la segreteria generale del Comune di Genova, via Garibaldi 9, Palazzo Albini, VI piano, Ufficio Raccolta Firme, sala 616 (lato ponente) sala 630 (corridoio centrale), orario dal lunedì al giovedì dalle ore 9,30 alle 17 e il venerdì dalle ore 9,30 alle 13; gli uffici elettorali di Rapallo, Chiavari, Sestri Levante, Lavagna e Casarza Ligure (ed altri) a partire da mercoledì 5 dicembre», conclude Confesercenti.

 

Foto di Diego Arbore


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