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Mafia: appello per la scorta al presidente di Casa della Legalità

Lo Stato protegge le persone che in prima linea combattono le organizzazioni mafiose? È la domanda che si pongono Liberi Cittadini di Certosa e della Maddalena, promotori dell'appello per chiedere la scorta a protezione di Christian Abbondanza


3 Dicembre 2012Notizie

Un appello – promosso da “Liberi Cittadini di Certosa” e “Liberi Cittadini della Maddalena” – per chiedere alle autorità competenti di proteggere le persone che in prima linea combattono contro le organizzazioni mafiose.

Christian Abbondanza, presidente della “Casa della Legalità Onlus” (www.casadellalegalita.info/.org), è uno dei bersagli della ‘Ndrangheta. Ed è sempre di più in pericolo.

«La ‘Ndrangheta non perdona, non tollera chi la indica nei suoi affari e legami con politica, economia e pezzi dello Stato, non accetta che si rompa l’omertà ed il silenzio che le garantisce di poter agire indisturbata – spiegano i promotori dell’iniziativa – Chi la combatte seriamente ed in modo efficace è al centro del mirino. Non solo i magistrati, ma anche i giornalisti ed i cittadini liberi che hanno scelto di puntare l’indice sugli ‘ndranghetisti, sui loro affari e sulla loro rete di relazioni, connivenze, contiguità e complicità».

«Con il lavoro che ha promosso in questi anni, fatto a viso aperto, in modo assolutamente indipendente, Christian Abbondanza è diventato “il problema” per molteplici esponenti ed affari di alcune delle più potenti cosche della ‘ndrangheta in Liguria e nel Nord-Ovest, a partire dai GULLACE-RASO-ALBANESE, PIROMALLI, MAMMOLITI, GIOFFRE’-SANTAITI, e MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI – continuano Liberi Cittadini di Certosa e Liberi Cittadini della Maddalena – Dopo le efficaci inchieste sul controllo nella Sanità calabrese da parte della ‘Ndrangheta, e quelle, ad esempio, sulla corruzione, voto di scambio ed infiltrazioni negli appalti pubblici nel capoluogo ligure, l’azione di denuncia pubblica ed alle Autorità hanno contribuito in modo efficace nell’azione di prevenzione e contrasto».

I risultati sono concreti, ecco alcuni esempi «Sequestri, confische e già alcune condanne per alcuni dei boss storici del centro storico genovese (Caci, Canfarotta, Zappone); arresto ed incriminazione, con sequestro dei beni, al boss Antonio Fameli; interdizione “atipica”, sequestri e incriminazioni per Andrea Nucera; condanna per corruzione, interdizione “atipica” ed ulteriori indagini per i Mamone».

«L’ex Prefetto di Genova, Musolino, fece scattare la Vigilanza Generica Radiocollegata a tutela di Abbondanza – ricordano i divulgatori dell’appello – Una misura ormai insufficiente, soprattutto alla luce delle indagini sempre più pesanti che scaturivano dalle inchieste che Abbondanza portava avanti e che davano quindi impulso a provvedimenti dell’Antimafia e di diverse Procure. Per questo fu proposto di aumentare il livello di protezione, con la scorta. Misura, però, bloccata da resistenze forti nei Palazzi».

«Forse perché Abbondanza e la Casa della Legalità non si sono limitati ad indicare i mafiosi, ma anche chi li ha protetti, tra le Forze dell’Ordine e la stessa Magistratura, con inerzie e sottovalutazioni, quando non con più pesanti responsabilità. Abbondanza, con la Casa della Legalità, aveva indicato da tempo, ad esempio, problemi e criticità all’interno della DDA di Genova, e queste critiche hanno poi trovato, purtroppo, conferma nel naufragare di alcune importanti indagini e, forse, anche nel provvedimento di rimozione di due magistrati dalla stessa DDA del capoluogo ligure».

«Se i molteplici tentativi di fermare l’azione di informazione e denuncia di Abbondanza e della Casa della Legalità non hanno avuto effetto, pur con l’uso di minacce, intimidazioni e con una pioggia di querele e procedimenti per “diffamazione”, l’isolamento di Abbondanza e della Casa della Legalità permane, con le pesanti iniziative, spesso promosse direttamente dagli esponenti delle cosche ‘ndranghetiste, attraverso il continuo tentativo di delegittimazione, volto a minarne la possibilità di azione, spianando, così, la strada all’intenzione di colpirlo definitivamente da parte di alcuni dei più pericolosi ‘ndranghetisti – concludono i fautori della mobilitazione – Ora possono colpirlo quando vogliono, in ogni movimento e circostanza. Occorre che le Autorità, senza più tentennamenti, gli garantiscano un’adeguata protezione. Gli deve essere assegnata una scorta prima che sia troppo tardi… Abbondanza non è solo e sottoscrivendo questo appello chiediamo che venga disposta immediatamente la scorta per garantirne la necessaria sicurezza».

 

Per inviare l’adesione all’Appello scrivere a: sostegnocasalegalita@gmail.com

Info: www.facebook.com/scortaperabbondanza – http://sostegnoallacasadellalegalita.blogspot.it


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