Con la fine dei lavori prevista per febbraio 2014, facciamo il punto con i cittadini del comitato "Uniti per Boccadasse" e con i proprietari dell'area dell'ex rimessa, un progetto che ha fatto tanto discutere
Siamo a pochi mesi dalla fine dei lavori e nel cantiere della ex rimessa Amt di Boccadasse c’è fermento. Un iter lungo e non certo privo di polemiche. Da una parte gli abitanti del quartiere che dal primo momento (era il 2009 quando l’architetto svizzero Mario Botta presentava i famosi progetti con le torri impattanti) hanno vigilato sulla riconversione dell’ex rimessa, dall’altra i proprietari dell’area (nonché committenti del progetto, Soc. Coop. Primo Maggio 85, affiliata del consorzio Abitcoop) che sperano ovviamente di chiudere l’operazione nel migliore dei modi. Dopo l’articolo pubblicato lo scorso luglio, facciamo il punto sul futuro dell’area.
«Nel quartiere siamo generalmente soddisfatti dell’esito della vicenda – dicono dal comitato “Uniti per Boccadasse” – L’iter è stato lungo e travagliato fin da subito, con l’iniziale proposta progettuale dell’architetto Mario Botta, che poi ha rinunciato all’incarico. Non abbiamo mai considerato la sua rinuncia come una perdita insanabile, semplicemente perché non abbiamo mai capito che cosa ci volesse comunicare con i suoi (due) progetti, o forse lui non ha capito cosa si aspettava il nostro quartiere. Ci ha dato l’impressione di non aver idea del contesto urbanistico in cui il progetto si sarebbe inserito: Genova o un’altra città, sarebbe stato lo stesso. Ma queste sono vicende del passato: adesso il nuovo impianto è pressoché ultimato, restano pesanti riserve sul risultato estetico, ma la mediazione è anche questo».
I giochi sono fatti e, a lavori pressoché conclusi, nelle prossime settimane il terreno di confronto sarà sui seguenti temi: per prima cosa, il giardino da 3 mila mq che dovrebbe sorgere nella parte sud del complesso. Sul verde vigono vincoli urbanistici che prevedono la costruzione di un giardino ad uso pubblico, con obbligo di manutenzione di 10 anni a carico dei condomini. Lo spazio verde ancora non è stato predisposto e molti dubitano che riuscirà ad essere ultimato entro l’anno. Tuttavia, da Abitcoop arrivano notizie rassicuranti: «Gli oneri saranno rispettati e condomini e cittadinanza avranno il verde, come promesso. Prima deve essere indetto un bando di gara pubblico, poi si potrà procedere con la sistemazione a verde: trattandosi di una gara pubblica, tuttavia, la tempistica è incerta e alcune delle soluzioni esterne saranno sistemate dopo il termine di febbraio 2014, dando priorità alla fine degli interventi sugli edifici».
In secondo luogo, il problema della circolazione stradale intorno all’edificio, su cui il Municipio Medio Levante ha già deliberato nell’estate 2013 per la costituzione dei sensi unici: attorno al complesso, l’ultimo tratto di Via Beretta diventerà a senso unico, con possibilità di transito solo in Via Cavallotti. «Non siamo contrari alla delibera -commentano i cittadini- non è così grave: se vedremo che così non fa, basterà togliere i cartelli e tornare alla viabilità attuale».
Inoltre, è stato richiesto dal Comitato -e ottenuto- che lo scarico delle acque dell’edificio non confluiscano a Boccadasse, ma nelle tubature di Via Cavallotti. In corso i lavori anche per la copertura della strada a nord del complesso: lì è stato creato un locale sotterraneo per la collocazione di impianti termici e pompe di calore, ma attualmente lo scavo non è stato ancora coperto dalla strada, come previsto.
In ultimo, i parcheggi dell’area, che diventerà zona blu: «Attualmente il nostro quartiere è zona di confine tra parcheggio libero e zona blu, con il risultato di manifestare i difetti di entrambe le tipologie. Si sta andando verso un’inclusione nella zona blu già esistente», commentano dal Comitato, e incalzano: «la questione di fondo però resta la vendita degli alloggi. Venduti i box (com’era prevedibile), venduti più o meno gli appartamenti a sud, il resto dell’impianto risulta invenduto. Forse, come avevamo sempre detto, si poteva costruire meno, costruire meglio, e vendere a caro prezzo a ragione. Quando è stato presentato il nuovo progetto, molti del Comitato volevano opporsi, pensando fosse inutile costruire così tanto. Ma le leggi del business sono queste: volevano oltre 90 appartamenti, e li hanno avuti. Abbiamo desistito, infine, per non incorrere in problemi burocratici e legali, ma ci domandiamo se non sarebbe stato meglio continuare la battaglia. I prezzi degli appartamenti sono quasi il doppio rispetto alla media del quartiere e chi ha soldi da investire probabilmente preferisce comprare altrove, magari in riviera. All’inizio i prezzi al mq erano ancora più elevati ma per fortuna si è deciso di diminuirli, altrimenti le probabilità di vendere sarebbero ancora inferiori».
Così commentano la situazione dall’Ufficio Vendite di Abitcoop Liguria: «In merito al problema dell’invenduto, non siamo così tragici: rispetto al resto d’Italia, la Liguria non presenta grosse problematiche in ambito immobiliare. Inoltre, in generale si sta registrando una generale ripresa dei mercati, seppur ancora a macchia di leopardo, che fa ben sperare che le piccole difficoltà di oggi saranno presto risolte. La zona di Boccadasse è centrale, ben servita dai mezzi e molto bella: un’area d’élite, per cui gli acquirenti sono persone con aspettative alte (che siamo certi di soddisfare con il prodotto offerto) e con budget importanti, in grado di affrontare un investimento come questo. Finché tutti gli appartamenti non saranno assegnati, tuttavia, i costi non peseranno su chi ha già acquistato, ma resteranno a carico della cooperativa proprietaria, che provvederà alla copertura delle spese».
Elettra Antognetti