Dopo le esperienze di Chiavari e Pontedecimo, adesso è la volta del principale penitenziario ligure. Uno spazio di socializzazione aperto per allentare le tensioni e migliorare le condizioni delle vittime incolpevoli come i bambini figli dei reclusi
A volte è sufficiente una buona idea, il giusto spirito di iniziativa e tanta volontà per provare a mutare lo stato delle cose ed alleggerire il carico di tensioni – fisiche ed emotive – quotidianamente vissute dagli oltre 800 reclusi all’interno delle vecchie mura del carcere di Marassi, simbolo dell’emergenza carceraria in Liguria.
Parliamo del progetto – promosso da un’associazione impegnata in attività con i minori – che prevede la realizzazione di un’area verde destinata all’incontro tra familiari e detenuti, in particolare i figli di questi ultimi, al di fuori del normale contesto dell’asettica sala colloqui.
«Abbiamo già individuato l’area adatta», spiega con soddisfazione il direttore del carcere di Marassi, Salvatore Mazzeo. Si tratta di uno spazio di circa 50 mq, ricavato nel vecchio cortile di passeggio oggi in disuso. L’obiettivo è creare un luogo di socializzazione aperto in grado di favorire la convivialità fra genitori e figli.
«Un architetto ha già eseguito le prime misurazioni – continua Mazzeo – i volontari sono entusiasti dell’idea. Adesso occorre stabilire il budget economico necessario e poi si potrà partire con gli interventi».
L’associazione, della quale per ora non possiamo rivelare il nome, coprirà i costi economici dell’opera «Noi, invece, forniremo la manodopera con il contributo di alcuni detenuti», sottolinea il direttore.
L’oasi verde di Marassi sarà la terza a sorgere sul territorio regionale: la prima nacque nel 2008 all’interno del carcere di Chiavari. Nel 2011, invece, è stata la volta di Pontedecimo. «Questi progetti mirano ad allentare le tensioni e migliorare le condizioni delle vittime incolpevoli come i bambini figli di detenuti e gli anziani genitori dei reclusi», conclude l’ex direttore dei carceri di Chiavari e Pontedecimo, Maria Milano, ideatrice di entrambe le iniziative.
Matteo Quadrone