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Fino a lunedì 1 aprile a Genova si possono ammirare le installazioni di lana realizzate da cittadini e artisti: ne parliamo con Claudia Rordorf e Mariacarmela Milano, che espongono le loro opere al Ducale
Chi ha fatto un giro al Porto Antico in questi giorni ha già potuto vedere le creazioni della mostra Yarn bombing – Intrecci urbani: nei mesi scorsi numerose associazioni, biblioteche e realtà culturali di Genova si sono trasformate in laboratori di cucito creativo per mettere insieme lana e filati che non si usano più e cucirli insieme in una grande installazione.
Un progetto inedito per la nostra città, ma che è stato realizzato già in diverse parti del mondo: questa forma di arte di strada è nata nel 2005 in Texas a opera di Magda Sayeg, che ha rivestito di lana la porta del suo negozio di abbigliamento e ha “ufficializzato” l’esistenza di gruppi di knitters (così si chiamano in gergo le appassionate di cucito) che lavorano insieme per realizzare grandi creazioni di lana e uncinetto.
Non solo persone comuni hanno partecipato alla grande installazione genovese, ma si sono prestate anche artiste note sul territorio nazionale. In particolare Mariacarmela Milano e Claudia Rordorf, le cui opere si possono vedere al piano terra di Palazzo Ducale: per entrambe è la prima partecipazione a un’installazione di questo genere. Come spiega Claudia Rordorf «è la prima volta che partecipo a un evento in cui è la lana a farla da padrona. Fino ad ora avevo ammirato le operazioni dello Yarn Bombing attraverso foto o in altre città, da Barcellona a Monza, ma solo come spettatrice. Il mio progetto della Sciura Fedora si basa sull’idea che l’arte vada portata nelle strade, in mezzo alle persone: un’idea che si è perfettamente sintonizzata con gli intenti di Intrecci Urbani. Abbiamo bisogno che le persone si riapproprino del proprio spazio abitativo. Ognuno di noi, intervenendo sullo spazio urbano, lo porta più vicino a sè, lo addomestica, rendendolo ancor più familiare. Così si aumenta l’amore per i propri luoghi e di conseguenza si accresce il rispetto e il senso di tutela verso di essi. A Genova in questi giorni tutti erano protagonisti sorridenti. Le persone hanno abbellito un punto importante della città, hanno cooperato con passione e grande rispetto reciproco. Ci si fermava l’un l’altro per sapere quale fosse l’opera dell’uno e dell’altro e si percepiva una dimensione decisamente costruttiva. Iniziative che rendono la città così frizzante credo siano vitali e molto stimolanti, oltre ad portare attenzione sul territorio e ad attrarre ulterioremente la curiosità dei turisti».
Impressioni analoghe sono arrivate da Mariacarmela Milano: «“Intrecci urbani” è il primo evento di yarn bombing a cui ho partecipato, nonostante mi occupi di crochet e knitting art da diversi anni: i miei lavori hanno girato in diversi Festival di arte pubblica e street art dove questo tipo di interventi erano molto isolati, ho l’impressione che questo modo di esprimersi stia prendendo piede in Italia solo adesso. Questo ti po di interventi non solo offre la possibilità a chiunque di partecipare, ma anche di vedere le opere d’arte senza necessariamente dover accedere ad uno spazio istituzionale, dover pagare un biglietto che magari non ci si può permettere, oltre che un modo per “occupare” luoghi rendendoli più belli, bizzarri, e anche un pò onirici».
Né Claudia né Mariacarmela sono genovesi: abbiamo pertanto chiesto loro che impressione si sono fatte della nostra città, sia da un punto di vista degli spazi sia del “fermento” artistico. Partendo da Claudia, «Genova mi affascina e attrae con i suoi vicoli e la sua dimensione tra terra, mare e cielo. Ho avuto l’impressione che ci fossero fermento, molti eventi in programmazione e un grande movimento, con tantissime persone giovani e meno giovani. Ho percepito una grande voglia di fare e di valorizzarsi e una sana fierezza per ciò che è il proprio territorio: Genova mi dà l’impressione di essere un posto dove si possono spalancare ampi spazi a una nuova stagione artistica molto vitale. Chi la conosce meglio mi ha detto che prima la città era un pò ferma, chiusa, mentre ora finalmente si respira una bella aria di primavera».
Mariacarmela è stata di parere analogo: «Ho trovato Genova molto interessante, non solo perchè la partecipazione a questo evento è stata davvero enorme, ma anche per aver visto i musei e gli spazi delle mostre sempre gremiti di spettatori. È una città con due aspetti molto stimolanti: da un lato stimola la creatività, architettonicamente e urbanisticamente, inoltre è a misura d’uomo, una città che puoi “camminare”».
Marta Traverso