Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Costa Azzurra, la mano di Peter Wirtz nel giardino mediterraneo

Siepi di bosso, alloro e Westringea fanno da sfondo a sculture contemporanee, il tutto nei toni del bianco argenteo scintillante in estate. La visita al giardino mediterraneo realizzato dai famosi paesaggisti Wirtz


22 Novembre 2013Rubriche > Oltre il Giardino

1In questo articolo parleremo di un giardino che ho recentemente visitato all’estero. In realtà, ad essere onesto, la visita è stata del tutto casuale e non sapevo, al momento, che fosse stato disegnato da un celebre paesaggista. O meglio da parte del figlio di Jacques Wirtz, Peter, che insieme al fratello Martin, gestisce il più affermato Studio di Landscape design del Belgio (una vera e propria impresa, famosa in tutto il mondo!). Quel che è certo è che, dopo pochi minuti passati nel piccolo spazio verde, si poteva immediatamente cogliere la “mano” di qualche “esperto”. Ho quindi approfondito le mie indagini e ho scoperto gli autori del progetto. In verità, ero da subito convinto si trattasse di un belga: lo stile sobrio e spontaneo, con cespugli dall’andamento curvilineo è facilmente intellegibile e tipico dei progettisti di quel Paese.
2Nello specifico poi i Wirtz (soprattutto il padre Jacques) sono particolarmente noti per il loro utilizzo di piante sempreverdi, abilmente potate in forme geometriche al fine di tradursi in ondulate ed articolate “nuvole” di foglie. Queste ultime creano, a loro volta, una architettura verde che permane tutto l’anno, integrata da un insieme di piante erbacee perenni debitamente “piegate” alla volontà del progettista. Coerentemente con la propria filosofia progettuale, Wirtz senior ritiene, da sempre, che i giardini dovrebbero conservare ed accentuare lo spirito immanente al luogo, piuttosto che rispecchiare lo stile dell’autore sul paesaggio.
L’obiettivo e l’idea di fondo sono stati, nel nostro giardino francese, pienamente raggiunti. L’insieme è infatti assolutamente armonico, spontaneo, elegante e sobrio al tempo stesso. Tutto ciò è vero3 tanto nei colori quanto nello stile e nelle forme. Le linee delle aiuole sono sinuose e seguono, in modo naturale, l’andamento delle piante e degli antichi alberi già presenti in loco, valorizzando e completando l’insieme. I colori variano dal verde scuro dei bossi e delle piante di alloro, ai toni più chiari e leggermente grigiastri della Westringea fino al quasi grigio delle basse siepi di lavanda. Un bel cespuglio di oleandro dai fiori candidi e debitamente potato in una foggia molto spontanea completa, rallegrandolo, l’angolo più scuro del giardino. Basse piante annuali colmano gli spazi tra i cespugli ed un ghiaietto di pietre chiare completa lo spazio centrale dell’ampio cortile. Il tutto è racchiuso su, due lati, da un muretto in pietra, nascosto tra le piante ed i rampicanti, da una cancellata grigio scura, dall’altra parte, e dalla facciata di un edificio 5giallo stinto, dalle imposte grigio perla, sullo sfondo. Nulla è lasciato al caso, né l’impianto volumetrico né quello cromatico, sempre giocato sulle differenti varianti e sfumature di grigi. Il logo della famosa Maison (che ha commissionato il giardino) ed una grande scultura a forma di pesce (che ricorda che ci troviamo sulla costa del Mediterraneo), entrambe in metallo satinato argenteo, completano l’insieme, fungendo al tempo stesso da punti focali del cortile ed illuminandone, con riflessi cangianti, gli angoli più ombrosi. L’insieme complessivo risulta quindi classico e moderno al tempo stesso ed accoglie il visitatore, lasciandolo un po’ stupefatto. Nel centro di una mondana ed affollata località turistica cresce infatti, indisturbato, un piccolo giardino, verde e fiorito tra gli edifici ed i vicini cortili, in cui spesso, invece delle piante e dei rampicanti, si trovano a contrasto e più prosaicamente solo autoveicoli e cemento.

Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano

Per informazioni: ema_v@msn.com


  • giardini
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Verde Comune, una mappa digitale dei polmoni di Genova. Dalla Valpolcevera, il progetto di Municipio e Open Genova
    Verde Comune, una mappa digitale dei polmoni di Genova. Dalla Valpolcevera, il progetto di Municipio e Open Genova
  • Pegli, Villa Durazzo Pallavicini riapre al pubblico dopo il restauro
    Pegli, Villa Durazzo Pallavicini riapre al pubblico dopo il restauro
  • Il  vigneto-giardino di Amastuola in Puglia: una vera opera d’arte
    Il vigneto-giardino di Amastuola in Puglia: una vera opera d’arte
  • Progettare un giardino, i consigli per un’illuminazione bella e funzionale
    Progettare un giardino, i consigli per un’illuminazione bella e funzionale
Altri articoli di questa categoria
  • Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
    Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
  • La paura di scivolare e finire chissà dove
    La paura di scivolare e finire chissà dove
  • Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
    Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
  • La bugia a cui non si può fare a meno di credere
    La bugia a cui non si può fare a meno di credere

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista