Bypassare i tagli alla cultura tramite il web: sono sempre di più i siti che permettono di finanziare dal basso progetti culturali investendo piccole somme
Gli effetti dei tagli alla cultura sono sotto gli occhi di tutti: Pompei si sta sbriciolando, i musei rischiano la chiusura in molte città italiane (Genova, Napoli e Palermo), i teatri hanno sempre meno soldi e gli artisti non sempre trovano spazio che meritano.
Che fare se i finanziamenti da parte di Governo ed enti locali sono sempre meno? Una soluzione è il finanziamento collettivo attraverso il web: se ciascuno investe una piccola somma in un progetto, e contribuisce a diffondere l’appello tramite i numerosi strumenti che la Rete offre a costo zero – a partire da mail e social network – si possono realizzare progetti culturali che non troverebbero spazio con i fondi tradizionali.
Sono molti i siti web che radunano progetti artistici e culturali alla ricerca di finanziatori: un esempio è Produzioni dal basso, una piattaforma dove chiunque può far conoscere un progetto e attivare una raccolta fondi attraverso una sottoscrizione che parte dal sito stesso. Produzioni dal basso ha finanziato negli ultimi mesi la realizzazione di libri, documentari e festival.
Marta Traverso
Commento su “Crowdfunding: i finanziamenti alla cultura nell’era del web”