La striscia di terra dove l'Europa finisce e inizia l'altra parte di mondo è ancora sotto il dominio inglese. Caratteristici i macachi e le grotte scavate nella Rocca
Finalmente si è fatta mattina, il peggio è passato, e ben presto rientreremo nel Mediterraneo. La calma dopo la mareggiata, una notte passata a fronteggiare un Oceano Atlantico un po’ arrabbiato (giravano voci fosse addirittura forza 9).
Sono proprio curioso di visitare Gibilterra, mi ha sempre affascinato quel luogo oltre cui “il mondo finisce”, quella strisciolina di terra che si protrae verso l’Africa, quell’ultima punta d’Europa verso un’altra parte di mondo.
Se il buon giorno si vede dal mattino, mi aspetto una meravigliosa giornata. Cielo limpido e sole caldo, seduti a poppa guardavamo lo spumeggiare del mare dietro di noi. Forse suggestionati dall’atmosfera, ci è sembrato di vedere anche qualche delfino saltare in lontananza, ma meglio non fidarsi troppo degli scherzi che può fare il cervello umano. Poco distanti, navi e navi di container ancorate in mezzo al mare, ferme ad aspettare chissà quale segnale… Una volta scesi un simpatico taxista ci ha fatto fare il giro di Gibilterra raccontandoci, in un inglese/italiano tutto suo, che in quella stretta e rocciosa lingua di terra convivono diverse razze (un paio di centinaia) e vengono professate innumerevoli religioni.
Come prima cosa siamo passati sulla pista dell’aeroporto, che delimita la frontiera tra Spagna e Gran Bretagna. Già già, proprio sulla pista, che quando non ci sono atterraggi o decolli, viene attraversata da una strada divisa in tre parti, per i pedoni, per gli scooter e per le macchine… Credo proprio sarà una magnifica giornata. Dopo aver girato un po’ per il centro cittadino ci siamo diretti verso Punta Europa, il punto più meridionale di Gibilterra. Si tratta dell’unico faro gestito dall’Inghilterra al di fuori dal territorio britannico, dal quale, nonostante la compagnia poco piacevole di un vento fortissimo, si ha la possibilità di vedere Spagna e Africa lì, fianco a fianco.
Poco dopo, saliti di qualche metro sopra il livello del mare, ecco apparire i primi macachi, scimmie bruttine… ma tutto sommato simpatiche! Secondo la credenza popolare il Regno Unito manterrà il possesso di Gibilterra sin quando continueranno ad essere presenti questi curiosi animali, fu proprio per questo motivo che nel 1942 Churchill ne ordinò il ripopolamento. Oggi sono stati addirittura creati dei piccoli pozzi dove viene portato loro il cibo, che altrimenti non saprebbero come nutrirsi nella brulla Gibilterra.
Consiglio vivamente la visita delle grotte scavate nella Rocca (l’unica montagna di Gibilterra) e sconsiglio ai deboli di cuore la conquista della cima (426 m). Il panorama è di quelli che gelano il fiato, la città di Gibilterra ad ovest, la costa africana a sud, la penisola iberica a nord ed il Mediterraneo ad est… ma è raggiungibile solo tramite funicolare e la piattaforma panoramica è posizionata sul “cucuzzolo della montagna”.
Andrea Vagni