Sulle rive del Mersey si estende una grande città dalla tradizione portuale, legata ai Beatles e alla storica squadra di calcio di Anfield Road
Appollaiata sulla foce del fiume Mersey, Liverpool è una città di porto, di marinai e navigatori. Lo si respira negli odori fra la nebbia e il cielo bigio, nei rumori degli uomini e dei gabbiani, e lo si sente la notte fra boccali di birra ingurgitata in quantità industriale e musica live di ogni genere suonata nei tanti locali, pub e club.
Liverpool è la città dei Beatles, la prima a scoprire il rock n’ roll quando nei primissimi anni Cinquanta, direttamente dalle stive delle navi, arrivavano i primi dischi americani di Chuck Berry ed Elvis Presley. Ancora oggi la città è profondamente legata ai suoi quattro “eroi”, e già lo si comprende quando si atterra al John Lennon airport, dove a darti il benvenuto è una scritta nera su sfondo bianco: “Above us only sky”, dal testo di Imagine. Gli omaggi e i riferimenti ai Beatles sono tantissimi, dal museo ricco di cimeli nella zona del porto al Cavern Club in Mathew Street, e poi Penny Lane, Strawberry Field, luoghi che hanno ispirato canzoni stupende…
E’ possibile anche salire sul “Magical Mistery Tour” e scoprire la storia di Paul, George, Ringo e John attraversando i quartieri periferici a bordo di un pullman, con tanto di guida che animosamente racconta le vicende più assurde (peccato lo faccia in inglese, quasi in dialetto, senza traduzioni in cuffia come nei più classici dei pullman turistici).
Capitale Europea della Cultura nel 2008, Liverpool vive racchiusa e protetta fra le sue coinvolgenti contraddizioni, caratterizzata da un centro moderno ed europeo (Liverpool One è un quartiere nuovo interamente occupato da un centro commerciale decisamente di cattivo gusto) intorno al quale si abbraccia una città completamente diversa, tipicamente britannica in quelle vesti che tanto sanno di carbone, mattoni e vita vissuta. Il silenzio al calar della sera con la nebbia a pelo del fiume sotto i portici dell’Albert Dock (come il nostro Porto Antico, il vecchio molo sul Mersey recuperato e restituito alla città), è la cartolina di una città affascinante e misteriosa.
Fra i vapori che si alzano dai tombini, l’antica Victoria Street che di notte si trasforma in quartiere omosessuale, una fra le più grandi China Town in Europa e tantissimi locali, uno attaccato all’altro, praticamente tutti gratuiti. Nessun esborso all’ingresso chiunque ci sia a suonare. Quartetti jazz, cover band (in questo caso fra Beatles e Oasis gli amanti del genere avranno di che cantare…), blues, rock e disco club.
Da non dimenticare il forte legame che esiste fra la città e la squadra di calcio, il Liverpool F.C. nella storica sede di Anfield Road, un vero e proprio tempio per tutti gli amanti del calcio.
Il tutto condito da un dialetto strettissimo che rende la parlata di Liverpool unica in Inghilterra e da una cordialità spesso aiutata dalla birra, è vero, ma comunque decisamente piacevole e inaspettata per questa gente di porto, abituata ai modi duri e al sacrificio. E intanto laggiù, dalla riva del Mersey, l’antica torre dell’orologio sembra scandire le ore di un tempo chissà quanto lontano.
Gabriele Serpe