Gli aceri diventano rossi ed arancioni, i pioppi giallo ocra e i sommacchi viola, contrastando in modo marcato con il cielo ancora azzurro intenso ed i campi verdeggianti nella calda luce autunnale
Nel periodo autunnale i rami, le foglie e le bacche degli alberi e degli arbusti diventano, data la scarsità di fiori, l’elemento vegetale più evidente e caratterizzante il giardino.
Se nel periodo primaverile ed estivo prevalgono le scale cromatiche del verde ed i colori delle fioriture, in autunno predominano invece i gialli, i rossi e gli arancioni delle foglie ed i colori bruniti, rossastri, verdastri dei rami e delle bacche, queste ultime talvolta persino blu cobalto.
Nei prossimi articoli ci soffermeremo su alcune varietà di piante, alberi ed arbusti, il cui impiego nel giardino garantisce risultati cromaticamente ed esteticamente molto soddisfacenti, a fronte di limitate esigenze colturali.
Per dare l’idea di quanto possa essere incisivo l’elemento fogliame in un giardino autunnale, questa settimana parleremo velocemente di un celebre parco inglese, noto proprio per sua la ricca collezione di qualche centinaia di varietà di aceri dalle variopinte colorazioni invernali.
D’altronde, tale è l’incidenza cromatica delle foglie che la vegetazione autunnale si trasforma, a volte, persino in vera e propria attrattiva turistica. Ben noto è infatti il fenomeno del così detto “foliage” che assume forme particolarmente suggestive nell’ampia regione geografica del New England, nel Nord degli Stati Unitidi America, composta dai ben sei Stati (Vermont, New Hampshire, Maine, Massachusetts, Connecticut e Rhode Island).
Tale spettacolo naturale consiste, in questo caso su larga scala, nel mutare delle colorazioni delle foglie, su particolari varietà di alberi, in autunno. Le parti vegetali assumono pigmentazioni estremamente accese, tingendo il paesaggio con una palette che varia dal giallo paglierino, a quello ocra ed oro, all’arancione, al brunito fino al verde marcio e talvolta persino al viola.
Da metà settembre fino ai primi di novembre, la precitata immensa area boschiva americana si colora infatti, come d’incanto, assumendo tonalità inconfondibili. In questo periodo dell’anno, il fenomeno del foliage si manifesta poi in tutto il suo splendore in ben definite aree dell’America, del Canada e dell’Europa.
Grazie a giornate ancora calde e nottate decisamente fresche, le foglie degli alberi assumono infatti, per effetto dello sbalzo di temperatura, colori particolarmente intensi. Gli aceri diventano rossi ed arancioni, i pioppi giallo ocra e i sommacchi viola, contrastando in modo marcato con il cielo ancora azzurro intenso ed i campi verdeggianti nella calda luce autunnale.
Tornando invece ad un esempio europeo, di scala più ridotta e creato dall’uomo, di giardino incentrato sul variare della colorazione autunnale delle piante, menzioniamo il parco di Blagdon, disegnato dal celebre architetto Sir Edwin Lutyens nei primi del novecento. Tale giardino è un felice esempio di realizzazione espressamente dedicata a particolari specie di piante, la cui valenza cromatica nel periodo autunnale è stata oggetto di attenta valutazione.
L’ultimo Visconte Ridley, da appassionato botanico ed esperto arboricoltore, ha infatti raccolto, nel mezzo della campagna inglese, un insieme di oltre trecento varietà di aceri, molti tipi di sorbo ed altre varietà dalle foglie e dalle bacche vivacemente colorate in autunno.
Nei giardini e nei parchi storici, come Blagdon, il fenomeno del foliage assume poi, se sapientemente sfruttato, una dimensione ancora maggiore rispetto all’usuale. I colori accesi delle foglie contrastano e, al tempo
stesso, esaltano le antiche strutture in arenaria, fiancheggiano i vialetti in ghiaietto grigio, fanno da sfondo alle scalinate in pietra e si riflettono, moltiplicando enormemente l’effetto visivo, nell’acqua delle fontane e degli stagni.
Per un non appassionato di botanica è quindi molto difficile immaginare che alcune varietà di piante e cespugli, in estate verdi e del tutto simili alle altre, possano, in un breve spazio di tempo e per un periodo effimero, trasformare, di colpo ed in modo inaspettato, l’intero impianto cromatico e visivo del giardino. I colori degli alberi e dei cespugli diventano infatti, quasi d’improvviso, fiammeggianti sui prati brunastri per le prime brine tardo autunnali e risaltano, accesi, nella bruma tipica della ultima parte dell’anno.
.
di Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
Per informazioni: ema_v@msn.com