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Matreska Gruppo artistico: I Dodici, la poesia russa a teatro

Il collettivo artistico di Martina Massarente e Daniel Nevoso ha aderito a Tilt e vuole sviluppare un percorso di compagnia teatrale: il prossimo spettacolo porta in scena Aleksandr Blok, guarda il video


7 Giugno 2013Notizie

matreska-dodiciNuovi progetti in corso per il gruppo artistico Matreska, fondato da Martina Massarente e Daniel Nevoso e che sta sviluppando in città progetti culturali di poesia, fotografia e teatro.

Dopo le soddisfazioni ottenute con Sussurri, il progetto poetico – fotografico che ha portato Martina Massarente al festival di fotografia del nudo di Arles, il duo si sta concentrando sulla seconda anima del proprio percorso artistico, ossia il teatro.

Lo scorso anno lo spettacolo Martin di Daniel Nevoso era stato selezionato nel bando Pre-visioni 2012 al Teatro della Tosse: ora l’artista sta lavorando a un secondo progetto, che vuole far conoscere al pubblico l’opera di Aleksandr Blok, vissuto tra il 1880 e il 1921 e ritenuto uno dei maggiori poeti russi.

Lo spettacolo I Dodici. Una marcia suggerita dal vento riprende il testo originale del poema I dodici (scritto nel 1918) con l’aggiunta di intermezzi scritti, cantati e recitati dallo stesso Daniel. Un’opera epica ambientata nel periodo della Rivoluzione Russa, che racconta la marcia nella neve di dodici guardie rosse e sottintende simbolicamente i Dodici Apostoli che marciano seguendo Cristo.

Sul palco insieme a Daniel Nevoso i musicisti de La decima vittima – che eseguono una parodia del suono del vento, di loro composizione – e la ballerina Selena Pastorino.Infine, la stessa scenografia dello spettacolo – vedi foto in alto – è a cura di Matreska. La prima messa in scena sarà a fine giugno, rivolta a critici e a chiunque abbia competenze in ambito teatrale e vuole ragionare insieme agli autori sulle caratteristiche dello spettacolo. A seguire, si cercheranno spazi e occasioni per le rappresentazioni pubbliche.

Un progetto che va oltre la messa in scena teatrale: Matreska ha infatti avviato una collaborazione con tre studenti al primo anno del corso di laurea in Storia dell’Arte. Gabriele, Diego e Ludovico stanno svolgendo una ricera su Blok e il suo contesto storico/artistico di riferimento, un’indagine che verrà pubblicata sul blog di Matreska e che riguarderà anche gli altri autori oggetto dei progetti culturali (come il norvegese Henrik Ibsen per Sussurri).

«Si tratta di uno spettacolo che possiamo definire sperimentale, anche se questo termine ha spesso un’accezione negativa. – precisa Martina Massarente – La sperimentazione presuppone un profondo lavoro dell’artista, che si sviluppa su vari fronti: anzitutto il lavoro su se stesso, imprescindibile per gli autori e gli attori che devono costruire un personaggio; inoltre il lavoro culturale, perché scopo di Matreska è portare al pubblico l’opera di figure poco note ma di enorme rilievo, come in questo caso Blok. Se in campo artistico bisogna imparare che “non esistono solo Van Gogh e Gauguin”, anche in ambito poetico e teatrale sono moltissimi gli autori da cui si può trarre ispirazione. Noi di Matreska concepiamo il teatro come modo di essere, ciò che vogliamo mettere in scena è il percorso di ricerca della persona. La tecnica è importante, ma ininfluente senza questo primo e fondamentale elemento».

Allo scopo di perfezionare il proprio percorso teatrale e mettersi in rete con le altre realtà indipendenti sul territorio, Matreska ha aderito a Tilt. Come mi spiega Martina, «Ci riconosciamo nei valori delle compagnie teatrali indipendenti e nel progetto di Consulta, che riteniamo fondamentale per gli artisti che vogliono lavorare e sono alla ricerca di spazi, opportunità e vie per far conoscere i propri progetti. Non possiamo ancora definirci una “compagnia”, ma essere a contatto con realtà già avviate da cui possiamo imparare sarà per noi molto utile: l’aspetto di Tilt che più ci ha colpiti è che non priva nessuno della propria individualità, il “fare rete” non annichila nessuna delle compagnie che ne fanno parte, che mantengono la propria identità e i propri progetti».

Guarda il video promo dello spettacolo

Marta Traverso


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