Comune e Regione vogliono costruire un nuovo ospedale per il ponente, ma le difficoltà e gli ostacoli saranno tanti... siamo sicuri che sia lungimirante ridimensionare Villa Scassi?
“Occorre mantenere la funzionalità dell’ospedale ponendola come polo di riferimento per l’intero ponente nord della città di Genova”, sono le parole di Stefano Quaini, presidente della commissione regionale Sanità, che oggi a margine del Consiglio regionale ha affrontato il tema del futuro dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.
Villa Scassi o nuovo ospedale di ponente? Questa è la domanda a cui è necessario rispondere in fretta, per non compiere passi poco lungimiranti in tema di sanità cittadina. Senza contare che Sampierdarena oggi ha i connotati di una vera e propria scommessa, il futuro della città passa anche attraverso la riqualificazione del suo quartiere più difficile e in questo senso avere un progetto preciso sull’ospedale di Villa Scassi sarebbe quanto meno di aiuto.
Perché sia a Tursi che in Regione sembra ormai chiaro l’intento di ottenere denaro dalla vendita di immobili pubblici per investire su un nuovo ospedale capace di rispondere alla domanda di tutta l’area di ponente, e in questo senso il PUC, approvato la scorsa settimana in Consiglio Comunale, parla chiaro aprendo senza mezzi termini alla costruzione del nuovo nosocomio, cosa che inevitabilmente porterebbe Villa Scassi al definitivo ridimensionamento (in parte già iniziato…)
Le garanzie che il progetto ospedale possa andare in porto, però, non sono così alte come potrebbe sembrare (forse siamo noi cittadini genovesi troppo diffidenti? Un primo indizio dovrebbe arrivare dal fatto che alle aste pubbliche per la vendita degli immobili del Comune non si presenta nessuno…) e una frettolosa riduzione dei servizi offerti da Villa Scassi potrebbe rivelarsi micidiale fra qualche anno se non si riuscisse a trovare fondi per il nuovo ospedale: “Per quanto riguarda il piano di riorganizzazione del pronto soccorso, sede di un DEA di primo livello, esso prevede lo scorporo dall’attività degenziale di medicina d’urgenza – ha detto Quaini – e questo è in contrasto con ciò che avviene regolarmente all’interno delle strutture d’emergenza nazionali e internazionali.”
Altre attività critiche per la funzionalità globale dell’ospedale Villa Scassi sono la chirurgia vascolare e l’oncologia medica. “L’oncologia risulta essenziale per l’elevata quantità di pazienti – continua Quaini – secondi come numero a quelli affetti da patologia cardiovascolare, e rappresenta un insostituibile complemento alle attività di chirurgia oncologica. Da questo punto di vista, anzi, potrebbe essere opportuno fornire all’oncologia medica una piccola dotazione di letti degenziali, come avviene in tutte le altre regioni italiane, eventualmente inserito in un contesto di ospedale per intensità di cura, una struttura in cui i pazienti vengono assegnati non a singoli reparti, ma a strutture graduate in base al loro fabbisogno di cure.”
Nel frattempo, in un’altra zona della città, l’ospedale Galliera non se la passa affatto bene. Durante il consiglio di oggi il capogruppo della Lega Nord Edoardo Rixi ha chiesto spiegazioni all’assessore Montaldo sulle carenze di personale denunciate dall’ospedale.
“Nonostante si tratti di uno dei principali ospedali della Regione – ha detto Rixi – il reparto di radiologia soffre carenza di personale: dal 1 giugno cinque medici radiologi, su un organico di diciassette, non sono più in servizio. Questo provocherà la cancellazione di moltissime analisi: almeno 260 tac, 2.400 risonanze, 400 ecografie e 100 mammografie, con conseguenti disagi per gli utenti. In vista dei tagli in altri ospedali, sarà anzi necessario potenziare questa struttura”.
In vero la Regione ha autorizzato la copertura di due posti di dirigente medico in radiologia facendo seguito alla richiesta dello stesso Galliera, ma sicuramente questo non potrà risolvere definitivamente il problema.
E anche qui fino a pochi mesi fa tenevano banco annunci a sei zeri, il famoso progetto del nuovo Galliera doveva essere a pochi passi dalla realizzazione e invece, allo stato attuale, sembra più probabile il gentile riponimento nell’enorme cassetto del “vorrei tanto, ma non posso”…