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Due nuovi locali a Sampierdarena, uno al posto dello storico Caffè Crippa in corso Buenos Aires
Tre nuove sale videolottery e slot stanno per sbarcare a Genova. E così la città della lanterna va assumendo sempre di più i contorni di una piccola Las Vegas. Se ne è discusso oggi in Consiglio comunale grazie a due articoli 54 (a risposta immediata) presentati dai consiglieri Emanuele Basso ed Enrico Musso (L’Altra Genova) e da Salvatore Lecce (Pd).
Il problema del gioco, come ha ricordato Basso, è particolarmente grave perché coinvolge le fasce più deboli della popolazione. In Italia si registra un aumento del fenomeno, ancor più evidente a Genova vista la crescente invasione di nuove sale da giochi, spuntate come funghi in ogni quartiere. La prossima, già autorizzata dalla Questura – che ha l’ultima parola in materia – sorgerà in corso Buenos Aires, a pochi metri da un Bingo, e soppianterà l’antico e glorioso Caffè Crippa, probabilmente costretto a chiudere a causa delle pressioni esercitate dalle società che hanno fiutato l’affare.
Il consigliere Lecce ha invece rilanciato l’allarme proveniente da Sampierdarena dove, come denunciato pubblicamente dal Presidente del Municipio Centro-ovest, Franco Marenco, con una lettera indirizzata al Comune, nasceranno altre due sale. Una in via Buranello, l’altra probabilmente in via Avio, già colonizzata dalla presenza di altri tre locali dedicati al gioco d’azzardo.
“Mi meraviglio del fatto che la Questura non intervenga per impedire queste aperture – ha dichiarato Lecce – l’amministrazione, per quel che gli compete, ha compiuto dei piccoli passi avanti, penso ad esempio al Puc e alle nuove norme urbanistiche che dovrebbero limitare l’espansione del fenomeno. Se ciò non fosse sufficiente siamo pronti a mobilitarci attraverso una raccolta firme”. Un’iniziativa che in zona Prè ha riscosso successo e infatti 2 nuove autorizzazioni sono state negate.
L’Assesore al commercio, Gianni Vassallo ha risposto così “Un giudizio politico sullo stato biscazziere bisognerà prima o poi esprimerlo. Infatti anche il nuovo governo, finora, non ha perseguito a dovere le società che hanno ricevuto le concessioni, seppure più volte la Guardia di Finanza abbia portato alla luce evasioni fiscali ed altre illegalità”.
Purtroppo gli enti locali non hanno voce in capitolo, ha sottolineato l’Assessore.
“Ma qualcosa comunque stiamo facendo – continua Vassallo – da qualche tempo, su nostra richiesta, la Questura ci fornisce l’elenco delle licenze autorizzate. In questo modo possiamo almeno verificare se sussistono tutte le condizioni a norma di legge oppure se si possono verificare problemi in quel particolare luogo”.
L’unica possibilità di intervento per il Comune è rappresentata dall’invenzione di normative in grado di interferire o almeno complicare l’apertura di nuove sale. L’ultima, prevista nel Puc, è quella che sancisce la presenza obbligatoria di un parcheggio attiguo alla sala slot.
Certo resta difficile agire se si hanno le mani legate, ma ad esempio, rendere pubblico l’elenco delle autorizzazioni concesse dalla Questura potrebbe essere davvero una buona pratica. Questo strumento infatti consentirebbe ai cittadini di rendersi conto in anticipo delle trasformazioni che coinvolgeranno il proprio quartiere e magari agire per tempo attraverso forme di partecipazione che, come dimostra il caso Prè, hanno portato a risultati concreti.
Matteo Quadrone