L'elemento idrico come parte integrante e strumento di valorizzazione di progetti museali e opere d'arte
Sempre in merito all’incidenza dell’elemento idrico sul giardino, sfogliando un libro inglese recentemente acquistato, sono rimasto davvero colpito da un particolare impiego dell’acqua cui non avevo mai in precedenza assistito. Nel Paul Getty Museum di Los Angeles, le piante (in questo caso azalee Kurume, Rhododendron species), potate in modo regolare secondo una forma a spirale ed i dettami dell’“ars topiaria”, sono letteralmente circondate dall’acqua, creando ciò che viene definito nella terminologia inglese un “floating maze”.
L’insieme fornisce allo spettatore un’idea del tutto peculiare della realtà, le forme basse e rotondeggianti richiamano alla mente la tecnica di potatura Karikomi (l’“ars topiaria” giapponese astratta) e le piantagioni di tè. La natura è del tutto “addomesticata” e “soggiogata” dall’uomo, secondo un disegno, in questo caso, dell’artista Robert Irwin. L’acqua non è libera di espandersi dove vuole, neppure le piante sono libere di crescere in modo naturale, l’insieme è rigoroso, rigido e formale. La forma geometrica accentua l’impressione del controllo assoluto e trasforma, per un museo, la stessa natura ed il paesaggio in scultoree opere d’arte.
Di grande impatto estetico risulta, infine, l’utilizzo dell’acqua nel giardino della Fondazione Beyeler, progettata da Renzo Piano e sita nei pressi di Basilea. Qui essa è stata impiegata in un stagno, posto immediatamente al di là di una ampia vetrata in cristallo.
L’elemento idrico è quindi, in tale realizzazione, parte integrante delle sale del museo, con le quali interagisce sia cromaticamente che accentuando l’impatto visivo dato dal variare delle differenti stagioni e delle diverse variabili meteorologiche (pioggia, sole, neve, …). Tramite tali scelte architettoniche e soprattutto grazie all’impiego delle ampie vetrate, l’interno e l’esterno interagiscono strettamente tra loro e si produce una continuità tale da far apparire le opere d’arte come esposte nell’ambiente naturale circostante.
L’impressione appena descritta è ulteriormente accentuata in caso di pioggia, quando l’acqua è ovunque: sia a livello verticale che orizzontale.
Filippo Leone Roberti Maggiore e Emanuele Deplano
Per informazioni: ema_v@msn.com
2 commenti su “L’impiego dell’acqua in giardino al Paul Getty e alla Beyeler”