Un anno fa inaugurava in via del Molo uno spazio dedicato all'ambiente, oggi il museo di Palazzo Verde non ha un orario di apertura, il progetto del Comune stenta a decollare
Novembre 2011: ha da poco inaugurato ai Magazzini dell’Abbondanza di via del Molo Palazzo Verde (noto anche come “Museo della Rumenta”), uno spazio che – come da comunicato ufficiale del Comune di Genova – si pone l’obiettivo di “sensibilizzare i cittadini genovesi sui temi ambientali e che permetterà di rivisitare il concetto di “rifiuto” mettendo in evidenza come lo stesso sia cambiato attraverso le epoche (…) un centro studi con sezioni di laboratorio e di didattica sarà di stimolo a produzioni artistiche ma soprattutto alla divulgazione di buone pratiche sul concetto di rifiuto e sul suo superamento (prevenzione, riduzione, rifiuti zero)“.
A pochi metri dal museo, in piazza Cavour, viene inaugurata la scultura Rumentosauro, realizzata dall’artista belga Serge Van De Put utilizzando gomma di vecchi pneumatici dismessi e un cumulo di metalli “accartocciati” nella pancia del dinosauro, il cui peso corrisponde al peso medio dei rifiuti che ogni cittadino produce in un anno.
IL PRESENTE
Novembre 2012: a poco più di un anno dall’inaugurazione, Palazzo Verde non ha ancora trovato un vero e proprio spazio nel patrimonio museale cittadino. A differenza di quanto riportato sul sito web dei musei di Genova e sul relativo materiale informativo, il museo non ha un vero e proprio orario di apertura ma è accessibile solo in occasione di mostre ed eventi in esso organizzati (ultimo in ordine di tempo, Palazzo Verde è stata una delle sedi del Festival della Scienza).
Lo spazio ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento sulla sostenibilità ambientale, un tema che sta prendendo sempre più campo non solo nei piccoli comportamenti quotidiani ma anche nell’economia locale nel suo insieme: progetti virtuosi come quello della raccolta differenziata a Bogliasco, Sori e Pieve Ligure mostrano come sia possibile per le amministrazioni locali orientarsi in un’ottica di sostenibilità e al contempo di risparmio (anche se per Amiu c’è ancora molta strada da fare), mentre la green economy anche in Liguria sta influenzando lo sviluppo dell’economia locale.
Marta Traverso