Tutti potremmo dare un contributo positivo alla società se, invece di delegare ai partiti politici, decidessimo di metterci in gioco in prima persona, ognuno con i propri strumenti
In occasione della 25° edizione della Festa della Zucca di Murta, abbiamo incontrato Paolo Putti, portavoce del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative.
Educatore, attivista nel movimento No gronda, visti i tuoi numerosi impegni la prima domanda che sorge spontanea è come mai hai deciso di intraprendere questa avventura?
Ho condiviso per tre anni un percorso di relazione con la gente di Genova e del territorio della Valpolcevera. Tutte queste persone e altre ancora del Movimento 5 stelle mi hanno chiesto di dedicare alcuni anni per provare a rilanciare la città e così dopo averci riflettuto con la mia famiglia ho deciso di provare.
Una “piccola” candidatura come la tua, quella di un uomo che proviene dalla società civile, come affronterà il confronto serrato con politici più navigati?
Vorrei riuscire a far sì che la gente comune possa credere di avere la possibilità di riprendere a partecipare alla vita politica. Se ognuno di noi, anche chi magari si considera poco competente, invece di delegare a quelli che sono stati finora i partiti politici, decidesse di mettersi in gioco in prima persona, con i propri strumenti, in questo modo chiunque potrebbe dare un contributo positivo alla società. Anche perché i risultati ottenuti finora dalla politica tradizionale sono stati assolutamente deflagranti per la società civile. Occorre voltare pagina e i saperi dei singoli cittadini possono risultare fondamentali.
E come farai ad evidenziare la tua diversità?
Innanzitutto dal punto di vista pratico farò un solo mandato, una scelta precisa per non correre il rischio di voler conservare un privilegio acquisito. Dedicare cinque anni alla propria città è un’esperienza entusiasmante e faticosa, proprio per questo va provata una volta sola. Il secondo accorgimento è firmare le dimissioni in bianco. In questo modo, nel caso dovessi compiere degli errori, gruppi di cittadini potranno chiedere le mie dimissioni. Ma soprattutto il mio obiettivo è formare una squadra di tecnici, persone provviste di competenze specifiche in grado di trasmettere le informazioni idonee ai cittadini perché poi possano essere loro a restituire delle ipotesi di soluzione su cui io e i tecnici dovremo lavorare per trovare delle risposte o perlomeno per intraprendere dei percorsi di risposta.
Partiamo dalla tua esperienza di educatore, in quale situazione ci troviamo oggi con i tagli al cosiddetto comparto sociale?
La più grande difficoltà è stata quella di non essere riusciti a comunicare ai cittadini i dati e i numeri per poter valutare appieno l’importanza di questo servizio. Se i sevizi sociali verranno tagliati del 50%, come prospetta il Comune e come da anni sta facendo il governo, questo comporterà un’enorme ricaduta, anche economica, sulla società. Per non parlare della ricaduta sulle persone. Pensate a centinaia di anziani abbandonati in casa senza assistenza domiciliare oppure all’impossibilità di accompagnare i disabili nei loro spostamenti. La società dovrebbe prendersi in carico queste persone per il piacere di farlo invece, oltre a fargli pesare il servizio, rischiamo di privarli anche di questa opportunità.
Il tema della Sanità è importante in una città come Genova abitata da numerosi anziani. Come fare a ottimizzare il sistema garantendo comunque il principio per cui tutti i cittadini hanno diritto di accesso alle cure?
Un Comune, un Sindaco, ma anche i singoli cittadini devono difendere il diritto alla salute. Indubbiamente il costo della sanità è alto e in questo momento appare impossibile sostenerlo. Ma se pensiamo agli enormi sprechi che ci sono in altri campi è demagogico pensare di tagliare per forza in questo ambito. Io penso che ci sarà da lottare. Come sindaco non è possibile intervenire sulle spese sanitarie ma si può fare una forte opposizione. Se io ho il mandato di curare il benessere dei miei concittadini ma non ho gli strumenti per ottenere l’obiettivo devo rinunciare al mandato e restituire le chiavi della città. E’ un mio dovere lottare al fianco dei cittadini perché un domani il prossimo sindaco possa avere maggiori possibilità di intervento.
Sulle Grandi opere conosciamo la tua posizione fortemente critica. Partendo da questo presupposto quali sono invece le “piccole opere” necessarie per la città?
Spesso cercano di vendere le grandi opere come soluzioni miracolose. In realtà i problemi vanno affrontati con opere, a volte anche onerose, però di altra portata e che soprattutto non hanno l’obiettivo di far girare parecchio denaro nelle tasche di pochi individui. Ad esempio la gronda dovrebbe rappresentare una risposta ai problemi legati alla mobilità. Una teoria smitizzata da tutti i tecnici intervenuti nel dibattito pubblico. Sarebbe decisamente più utile realizzare una vera metropolitana di superficie in grado di percorrere tutte le direttrici della città. Costruire parcheggi di interscambio nelle periferie in modo tale che le persone possano lasciare l’auto e muoversi con la metropolitana. Queste sono soluzioni concrete per garantire un’accessibilità veloce a tutti i luoghi. Per quanto riguarda il trasporto merci è un disegno folle incentivare il trasporto su gomma. Noi riteniamo sia importante puntare sul trasporto merci su rotaia. Per questo ci sono moltissime linee di valico sottoutilizzate e che dovrebbero essere rese fruibili.
Da dove dobbiamo partire per far crescere l’economia della città?
Ad esempio si potrebbe investire sul traffico merci su rotaia per creare nuovi posti di lavoro strettamente collegati all’attività del porto. E poi investire nella ricerca perché Genova grazie alla presenza di una buona Università e del nuovo polo tecnologico che sorgerà agli Erzelli, può davvero dire la sua in questo campo. Senza dimenticare la vocazione turistica della città che va sviluppata con opportuni investimenti.
Oggi il territorio è sempre più abbandonato a se stesso. Anche per questo accadono eventi drammatici come l’alluvione del 4 novembre. Come fare per recuperare un corretto rapporto con la terra?
E’ fondamentale concepire una città in grado di vivere al fianco della natura. L’uomo cerca invece ogni giorno di violarla e il risultato è che la natura ci restituisce la sua presenza sotto forma di tragici eventi. Dovremmo tutelarla, investire risorse nella riqualificazione, nella cura dei rivi e del terreno. Per centinaia di anni i nostri contadini hanno curato il territorio, non solo perché li sfamava, ma perché conoscevano bene le conseguenze di un suo abbandono.
Un tema particolarmente sensibile al Movimento 5 stelle è quello delle Risorse energetiche: stiamo andando verso lo sfruttamento completo delle risorse disponibili, qual è l’alternativa?
Noi crediamo si debba puntare sulle energie rinnovabili. L’Italia e la Liguria in particolare sono avvantaggiate rispetto ad altri Paesi: penso al fotovoltaico, al solare termico, ma anche all’eolico. Magari il mini eolico, non le grandi pale che spaventano perché possono deturpare il paesaggio. Anche qui si torna all’importanza della ricerca: se investiamo nella ricerca i ragazzi di oggi potranno trovare delle soluzioni per il domani.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti a Borzoli è prevista la realizzazione dell’inceneritore, cosa ne pensi è una soluzione che va nella giusta direzione?
L’escamotage è cambiare nome per cercare di vendere cose vecchie: termovalorizzatore vuol dire qualcosa che valorizza, quindi appare bello. In realtà si tratta di un inceneritore che brucia, rischia di produrre diossina, produce polveri sottili e produce rischio di morte come sottolineano anche i Medici per l’Ambiente. Il movimento 5 stelle rispetto alla gestione rifiuti ha da sempre un’idea precisa: bisogna recuperare il più possibile dai rifiuti. Si può fare, ci sono esperienze positive in tutta Italia. I dati parlano chiaro: con il sistema del porta a porta la raccolta differenziata raddoppia nel giro di poche settimane. Occorre investire in questa direzione perché le risorse ci sono. Un inceneritore costa quasi 300 milioni di euro. Investire anche solo una piccola parte di questi soldi nella raccolta porta a porta permetterebbe di ampliare notevolmente la differenziata e creare nuovi posti di lavoro.
C’è una crescente richiesta di sicurezza che proviene soprattutto da alcuni quartieri. Qual è la ricetta per sconfiggere la paura?
La ricetta sarebbe bellissimo averla ma purtroppo non la conosciamo. Però c’è una direzione che possiamo intraprendere. Bisogna ascoltare le richieste che provengono da quei ragazzi con forti difficoltà, soggetti a rischio che possono subire una deriva verso l’illegalità che li porta anche ad aderire a gruppi per trovare un’identità. Fornirgli degli strumenti preventivi, sostenerli perché riescano a costruirsi un’identità possibile: lavorando, studiando, mettendo su famiglia. Dall’altro lato occorre tenere conto dei timori di alcune di persone, ad esempio gli anziani, che hanno paura di uscire di casa. Va garantito loro il diritto a vivere con la giusta serenità questa fase dell’esistenza. Investendo sulla presenza di quei soggetti in grado di fornire un’efficace mediazione. Per evitare di costruire nuove carceri domani iniziamo a ragionare in modo tale che i ragazzi di oggi abbiano a disposizione maggiori opportunità e gli anziani allo stesso tempo riescano a non vederli più come un fattore di rischio: così riusciremo a realizzare un modello di convivenza che è in grado di generare risultati positivi.
Matteo Quadrone
Era Superba – SPECIALE ELEZIONI COMUNALI 2012
Incontro con il candidato sindaco del Gruppo Misto Enrico Musso
Incontro con il candidato sindaco del centrosinistra Marco Doria
Incontro con il candidato sindaco del partito Italia Nuova Armando Siri
Incontro con il candidato sindaco del partito La Destra Susy De Martini
Incontro con il candidato sindaco di Primavera Politica Simonetta Saveri
Incontro con il candidato sindaco di Gente Comune Giuseppe Viscardi
Incontro con il candidato sindaco della Lega Nord Edoardo Rixi
Incontro con il candidato sindaco del centrodestra Pierluigi Vinai
Incontro con il candidato sindaco del Pcl Giuliana Sanguineti
Incontro con il candidato sindaco di Fratelli Fratellastri Simohamed Kaabour
Incontro con il candidato sindaco di Comunisti Sinistra Popolare Roberto Delogu
Incontro con il candidato sindaco di Portento per Genova Orlando Portento
14 commenti su “Paolo Putti, incontro con il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle”