In consiglio comunale discussione accesa in merito alla gestione dei rifiuti; il sistema porta a porta che il presidente di Amiu, Riccardo Casale, ritiene impossibile da realizzare a Genova, rimane l'unica strada per raggiungere le percentuali di RD previste dalla legge
Dimissioni del presidente dell’Amiu, Riccardo Casale. Questa è la grave richiesta che arriva dai banchi dei consiglieri di opposizione che ieri – durante la consueta seduta del consiglio comunale, nel momento dedicato alla presentazione delle interrogazioni a risposta immediata (art. 54) – hanno aspramente criticato la gestione dell’Azienda Municipale di Igiene Urbana, biasimando le recenti dichiarazioni che lo stesso Casale avrebbe rilasciato a diversi organi di informazione.
Il consigliere Stefano De Pietro (M5S) ha aperto la discussione «La nostra interrogazione fa riferimento all’ordine del giorno (o.d.g.) approvato recentemente in quest’aula in cui si impegnano Sindaco e Giunta a dare indicazioni ad Amiu affinché venga attivata la raccolta differenziata (RD) porta a porta in città. Vorrei ricordare che attualmente, presso la Commissione Bilancio del Senato, è in discussione un disegno di legge il quale ipotizza di applicare pesanti sanzioni ai comuni che non raggiungono i livelli prefissati di RD. Questo è l’indirizzo nazionale in materia. La nostra domanda è: che cosa ha fatto la Giunta in merito all’o.d.g. approvato in Sala Rossa?».
Poi è stata la volta di Enrico Pignone, capogruppo della Lista Doria che ha ricordato il recente caso Recco «La Corte dei Conti ha rilevato un’inadempienza del Comune di Recco, citando in giudizio gli amministratori della città, per aver causato un danno erariale derivante dal mancato rispetto delle percentuali di RD. In caso di condanna i responsabili dovranno risarcire 1 milione e 200 mila euro. Il danno economico è originato dai maggiori tributi e dalle sanzioni per i quantitativi extra conferiti in discarica. Occorre sottolineare che nel periodo preso in esame, dal 2006 al 2010, il servizio di raccolta e conferimento era affidato alla stessa Amiu».
Per quanto riguarda il Comune di Genova, anch’esso ben al di sotto delle percentuali di RD «Il giorno seguente il presidente di Amiu, Riccardo Casale ha rilasciato dichiarazioni tranquillizzanti, riassumibili così: “Nonostante la notevole capacità potenziale delle campane, esse rimangono vuote”».
In sostanza, secondo Pignone, il presidente dell’Amiu avrebbe rovesciato i termini del problema, ovvero «La colpa di una RD deficitaria sarebbe dei cittadini genovesi, ostili, o comunque particolarmente restii alla raccolta differenziata. Quindi, secondo Casale, non sussisterebbero degli errori di progettazione del sistema da lui gestito. Noi, invece, pensiamo che le criticità siano causate proprio da una gestione non all’altezza della situazione».
Inoltre «Casale ha aggiunto che le esperienze di raccolta porta a porta svoltosi negli anni scorsi a Pontedecimo e Sestri Ponente “Sono state un fallimento”. Sottolineo, al contrario, che in soli tre mesi è stata superata la quota del 50% di RD. E per finire Casale avrebbe anche affermato che è impossibile raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla legge. Io ritengo gravissimo che il presidente dell’Amiu rilasci tali dichiarazioni. Però mi domando se, per caso, è cambiato qualcosa rispetto all’impegno preso da Giunta e Consiglio in questa sede».
Lilli Lauro, consigliere Pdl, è stata tranchant «Noi chiediamo le dimissioni di Casale. Lui afferma di non essere in grado di raggiungere i limiti di legge e allora mandiamolo a casa».
Il capogruppo di Sel, Gian Piero Pastorino, ha concluso «Il presidente di Amiu ci dà lezioni di raccolta differenziata, però sembra non conoscere le leggi, l’azienda che guida e soprattutto non sa come attuare una raccolta porta a porta degna di questo nome. Quando un presidente di una società del comune afferma che Genova non è capace, che la città non è pronta e che la colpa è dei genovesi, forse è meglio che cambi mestiere».
Ha risposto l’assessore all’Ambiente, Valeria Garotta «L’amministrazione si è impegnata ad estendere la raccolta differenziata. Genova, tra le grandi città, è partita in ritardo, ma registra gli incrementi di RD più rilevanti. Con il 32-33% di RD siamo in linea con altre realtà metropolitane. Detto ciò, siamo comunque insufficienti rispetto ai termini di legge».
Per dare una svolta alla situazione «Abbiamo dato mandato ad Amiu di riprogettare il sistema di RD attraverso un modello cosiddetto di “raccolta industriale di prossimità”, ossia con il potenziamento delle postazioni dedicate ai diversi materiali. Bisogna mettere in condizione i cittadini di effettuare la RD nella maniera più agevole possibile».
«Riteniamo che sia importante un sistema di premialità – continua l’assessore – Per questo sarà sperimentata l’installazione di una sorta di badge sui cassonetti dell’organico, in maniera tale da vincolare il contenitore a determinate famiglie, ben individuate. Di conseguenza, a seconda della quantità e qualità di RD conferita, esse saranno premiate. Inoltre, la cittadinanza deve essere coinvolta attraverso azioni di sensibilizzazione. 50 mila euro sono stati destinati ad iniziative di educazione in merito alla raccolta differenziata».
Infine, per quanto riguarda la Corte dei Conti «Ci auguriamo che venga riconosciuto l’impegno dell’amministrazione nell’ampliare la RD», conclude Garotta.
Il consigliere De Pietro ha replicato «Casale è andato in giro per convegni a sponsorizzare l’inceneritore, dunque non ci sembra la persona più adatta per aumentare la RD e chiediamo le sue dimissioni. Ricordo che, secondo le esperienze di chi la RD la fa davvero, con il sistema dei cassonetti stradali non si raggiunge oltre il 40%. Solo con il porta a porta è possibile superare quella quota. È necessario, infatti, un controllo costante e quotidiano in merito ai conferimenti che solo il porta a porta può garantire. Genova ha una difficile conformazione urbana. Tuttavia, in alcune zone la raccolta porta a porta è fattibile. La soluzione, secondo noi, potrebbe essere quella di un sistema misto».
Enrico Pignone ha concluso «Ringrazio l’assessore che ci ha comunicato alcune importanti novità, innanzitutto l’attenzione alla responsabilizzazione degli utenti. È fondamentale individuare chi fa correttamente la RD e chi si ostina a non volerla fare, studiando delle forme di premialità per i primi. Una sorta di tessera-badge ritengo possa essere molto utile».
Matteo Quadrone
Foto di Daniele Orlandi