La regione Toscana e la città veneta promuovono la cultura dell'accoglienza nei confronti della popolazione lesbica, gay, bisessuale e transgender
Dopo la Toscana – la regione italiana più virtuosa che per prima ha realizzato un canale dedicato al turismo lgbt – ora tocca a Padova che venerdì 27 aprile ha presentato ufficialmente il contenitore di iniziative “Padova friendly”, con il quale punta all’ambizioso obiettivo di inserire la città veneta tra le grandi mete turistiche internazionali preferite dalla popolazione lesbica, gay, bisessuale e transgender.
Il portale www.toscana-gay-friendly.htm consente ai turisti lgbt di scegliere itinerari, strutture alberghiere, servizi complementari, che si rivolgono con una più particolare attenzione all’ospite lgbt. Oltre a Firenze, patria del Rinascimento, è possibile scoprire la vita gay di Torre del Lago e della Versilia, zone che da più di dieci anni hanno affinato la loro offerta ricettiva con particolare attenzione alle esigenze dei turisti gay italiani e stranieri. E ancora itinerari nella Maremma, nelle città d’arte e in tutta la Toscana.
Per quanto riguarda la città veneta l’iniziativa “Padova friendly”, promossa dal Circolo Arcigay Tralaltro Padova e da Etta Andreella, mira da un lato a diffondere una cultura dell’accoglienza, creando ambienti e situazioni che mettano a proprio agio le persone LGBT trattandole equamente, senza pregiudizi e soprattutto con la massima naturalezza, dall’altro a promuovere nuove opportunità di sviluppo turistico. Il progetto “Padova Friendly” vuole essere un continuo work in progress atto a contenere e promuovere tutte le iniziative dedicate alle persone LGBT organizzate e promosse nella città di Padova.
«Ormai non si parla più di turismo al singolare ma di turismi – spiega l’Assessore alla Cultura, Andrea Colasio – Ciascuno cerca l’offerta che maggiormente si avvicina alle proprie esigenze e necessità. Padova, città da sempre “friendly”, deve ampliare la propria offerta per accogliere la popolazione LGBT, colta e maggiormente sensibile alle proposte culturali delle città d’arte».
Il turismo LGBT solo in Italia rappresenta circa il 9% del fatturato turistico globale, un mercato dove ormai si parla di nuovi turismi lgbt dedicati ai singles, alle coppie, alle nuove famiglie, agli sportivi, agli uomini e donne di affari.
Se guardiamo fuori dai nostri confini i principali enti turistici nazionali (British Tourism Authority, Francia, Olanda, Australia, Svizzera) o regionali (Provenza, Scozia, Tasmania, Miami), molte linee aeree, diverse catene alberghiere e alcuni consorzi locali spesso aiutati dalle istituzioni, hanno messo in atto politiche di accoglienza e inclusione rivolte al mercato lgbt.
In Italia, come detto in precedenza, la Toscana è stata la prima realtà locale a muoversi in questo senso.
La Liguria, terra storicamente accogliente, in cui il turismo rappresenta – o per meglio dire dovrebbe rappresentare – uno dei pilatri dell’economia regionale, risulta ancora indietro per quanto riguarda i servizi dedicati alle persone lgbt, mentre al contrario potrebbe essere utile ragionare sulle opportunità di sviluppo offerte da questo particolare segmento turistico.
Comunque, dopo il grande successo ottenuto dal Gay Pride genovese nel giugno 2009 – che ha visto la partecipazione di oltre 200 mila persone – l’associazionismo, le iniziative ed i locali gay sono in costante aumento. È nato anche il sito internet ufficiale, www.genovagay.com (con una propria Pagina Facebook) che alla stregua di un giornale online informa il popolo LGBT genovese e ligure delle iniziative culturali e degli eventi dedicati, nonché delle conquiste sui diritti dei gay in tutto il mondo.
Nella città veneta il principale veicolo di diffusione dell’informazione sarà il sito internet www.padovafriendly.it, cui sarà associata un’intensa attività social 2.0 per dare massima visibilità alle occasioni che gli aderenti all’iniziativa creeranno per il turista gay.
Sempre a questo scopo è in programmazione la pubblicazione di un flyer cartaceo con le indicazioni turistiche di rilievo e la pianta di Padova con i locali segnalati e una vera e propria “Guida Queer” di Padova, che ha visto il consenso entusiasta delle Guide Turistiche di Padova che studieranno dei percorsi ad hoc che raccontino quella Padova, magari non molto conosciuta ma che già nella seconda metà del ‘500 vedeva sbocciare l’amore tra due insigni professori padovani, Gabriele Falloppio – lo scopritore delle tube di Falloppio – e Melchiorre Guilandino.
Sempre in ambito culturale, sconti e agevolazioni saranno previste per i soci Arcigay per l’ingresso ai Musei Comunali.
Molte realtà padovane – bar, ristoranti e storici locali della movida – hanno già aderito o aderiranno a breve. Alcuni hotel oltre ad offrire soluzioni dedicate, si sono impegnati, in collaborazione con Arcigay, a formare il loro personale per evitare che si creino, anche involontariamente, situazioni che possano mettere in imbarazzo, se non ferire, il turista LGBT.
«Non sempre è sufficiente una generica disponibilità ad accogliere tutti – sottolineano i promotori del progetto – Per questa ragione è in cantiere la stesura di un vero e proprio codice etico, condizione essenziale per l’adesione a “Padova Friendly”, che promuova: la non discriminazione, la piena accoglienza, la disponibilità a fornire informazioni sulle proposte gay del territorio, la professionalità e la formazione in tal senso del personale, tutte competenze che non possiamo dare per scontate».
Matteo Quadrone