Cantieri infiniti e disagi alla popolazione per la soppressione della fermata dei bus che conducono in centro. E per l’apertura del parcheggio si dovrà attendere il nuovo anno
Asfalto nuovo in superficie e lavori che sembrano molto vicini alla chiusura. Ma, purtroppo, non è così. L’infinito cantiere di via Buozzi, è ancora lontano dal togliere definitivamente le transenne, nonostante una sbirciata dall’alto lasci intravedere qualche motivo di speranza.
Una speranza che, ormai, hanno definitivamente perso abitanti e commercianti del quartiere, come testimonia lo scarabocchio realizzato sul cartello di informativa lavori: sulla data che segna la conclusione prevista dell’opera, al posto dell’ormai trapassato fine marzo 2013, compare un ironico e disperato marzo 3013. Uno scherzo di un buontempone, certo, ma sintomatico di quanto tempo si sia perso per realizzare il nuovo deposito della Metropolitana, con annesso parcheggio di interscambio in superficie. E, la conclusione, purtroppo, sembra ancora parecchio lontana.
È lo stesso assessore alla Mobilità e Traffico del Comune di Genova, Anna Maria Dagnino, ad ammetterlo: «Entro la fine 2013 si dovrebbe giungere al completamento delle opere civili, mentre nei primi mesi del 2014 partiranno gli allestimenti tecnologici all’interno del deposito sotterraneo. Ma, in questo caso, i lavori non dovrebbero più coinvolgere la superficie».
Che tradotto significa: niente parcheggio almeno fino all’inizio del nuovo anno.
I disagi non finiscono qui. Per tutta la durata dei cantieri, infatti, è stata soppressa la fermata degli autobus di via Buozzi/Di Negro in direzione centro. Dato il buono stato dei lavori in superficie, il consigliere comunale Andrea Boccaccio (M5S) si è fatto portavoce di un’istanza avanzata da abitanti e commercianti della zona: ripristinare la fermata, anche provvisoriamente, in attesa del completamento delle opere. Secondo Boccaccio, infatti, «la soppressione del marciapiede e della fermata del bus ha diminuito drasticamente il passaggio dei pedoni a San Teodoro, con ricadute fortemente negative per gli esercizi commerciali situati esattamente difronte al cantiere».
Negativa la risposta dell’assessore, in base alle informazioni fornite dalla ditta appaltatrice, Ansaldo Sts: «Purtroppo, sia Ansaldo che le ditte che si occupano dei lavori edili mi hanno confermato che, dal punto di vista tecnico, non è possibile liberare un’area per la fermata Amt. In questo momento, le opere strutturali sono ancora in corso di realizzazione nel sottosuolo ed è, pertanto, impossibile spostare le barriere che delimitano il cantiere. In autunno faremo una nuova valutazione dello stato dei lavori e la fermata degli autobus sarà sicuramente la prima cosa che verrà sistemata nell’ambito del nuovo parcheggio di interscambio che sorgerà in via Buozzi».
I lavori di realizzazione del nuovo deposito della metropolitana e del parcheggio di interscambio in superficie, che dovrebbe rappresentare un’importante innovazione per alleggerire il traffico del nodo di San Benigno, sono iniziati nel marzo 2010 e si sarebbero dovuti concludere dopo un paio di anni. Con addirittura una passerella pedonale (di cui attualmente sembra siano in corso di realizzazione i pilastri) che in due tratti dovrebbe consentire di giungere dal parcheggio al marciapiede zona monte di via Buozzi, in una direzione, e, nell’altra, sorvolando la zona ferroviaria, alla nuova Passeggiata imperiale lungo il porto, per arrivare alla Stazione Marittima.
Il parcheggio, invece, con 144 posti per le auto e 57 per le moto, vedrà due varchi per l’ingresso e altrettanti per l’uscita, oltre a una rampa di collegamento con il sottostante livello ferroviario.
Ma i convogli di nuova generazione della Metro sono ancora fermi nelle fabbriche perché, nella rimessa attuale, non avrebbero gli spazi sufficienti per completare le manovre necessarie.
«In generale – conclude Dagnino – si tratta di un progetto molto importante per il futuro della viabilità cittadina. E non solo per quanto riguarda il trasporto su ferro perché il parcheggio di interscambio che sorgerà in superficie sarà un valore aggiunto per il quartiere di San Teodoro e per tutta la città».
Si tratta “solo” di capire quando vedrà finalmente la luce, senza dimenticare che la stessa via Buozzi rappresenta un nodo cruciale anche per la mobilità sostenibile e le piste ciclabili genovesi (a tal proposito leggi l’approfondimento di Era Superba).
Simone D’Ambrosio