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Palazzo Ducale: no all’omofobia, video con Nicla Vassallo

La Fondazione Cultura ha lanciato un video della regista Serena Gargani per celebrare la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia che si terrà il 17 marzo. Ne abbiamo parlato con la filosofa Nicla Vassallo


10 maggio 2013Notizie

Poco più di cinque minuti per ricordare che l’amore omossessuale è amore come tutti gli altri. Quattro frasi nobili segnate su una schiena nuda per fissare nella mente che anche questo amore esige rispetto, il rispetto verso un diritto che non può essere fatto proprio da nessun orientamento sessuale e da nessuna ideologia. Ancora una volta, la Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale ha scelto di celebrare la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia con un video d’autore e di forte impatto. La ricorrenza è stata istituita ufficialmente dall’Unione Europea nel 2007 e viene promossa ogni 17 maggio, anniversario della rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali prevista dall’Organizzazione mondiale sanità.

Nicla Vassallo, docente di Filosofia teoretica dell’Università di Genova, ci spiega con quali convinzioni ha prestato la propria schiena all’opera: «Gli affetti, gli amori, le unioni dovrebbero essere considerati tutti su uno stesso piano perché se non lo sono, siamo razzisti, nel senso che privilegiamo rapporti in cui vige quasi una sorta di necessità e di obbligo nei confronti della procreazione rispetto a rapporti in cui la procreazione è una scelta. Con il nostro video, invece, vogliamo dimostrare che nelle unioni omossessuali c’è un amore ricco di poesia, al di là di quello che il mondo omofobo può pensare».

Dietro la regia di Serena Gargani, dalle mani e dal pennello dell’artista e calligrafa Francesca Biasetton i versi in lingua originale di Sandro Penna, Vita Sackville-West, Federico García Lorca e Paul Verlaine passano alla schiena della filosofa. In “Questo è amore – This is love”, come è stata intitolata la clip, non c’è nulla di perverso, di lascivo, di violento: non c’è neppure l’omofobo che picchia in modo metaforico l’omossessuale benché l’immagine della schiena possa richiamare facilmente la coltellata alle spalle che chi non vede riconosciuto il proprio diritto ad amare riceve ogni giorno.

«In Italia – prosegue la docente – questi diritti non esistono e le persone omossessuali ne subiscono le maggiori conseguenze. È sempre più necessario porre un forte accento su questo tema perché stiamo retrocedendo rispetto al nostro senso di democrazia, civiltà e umanità; non garantendo alcun diritto agli amori omosessuali, diventiamo ogni giorno sempre più omofobici. Dobbiamo, invece, procedere con un’efficace decostruzione dello stereotipo dell’eterosessualità, i cui affetti non sono esenti da violenze e infelicità. La distinzione terminologica tra eterosessualità e omosessualità è una questione ottocentesca ma la storia ci ha insegnato che anche gli eterosessuali sono stati discriminati: eppure, non si capisce come mai gli omofobici continuino a essere così disumani nei confronti degli omosessuali».

Una fondamentale chiave di volta è rappresentata dalla questione giuridica. Secondo Vassallo, infatti, il riconoscimento formale dei diritti e dei doveri dell’amore e degli affetti omossessuali comporterebbe anche una diminuzione degli attacchi degli omofobici «perché, in quanto persone malate, in questa nuova situazione gli omofobici si sentirebbero delegittimati nei loro attacchi».

In questa direzione, Genova sta cercando di compiere passi importanti con l’approvazione del Registro delle Unioni Civili, promossa con forza dalla giunta Doria: «Ammiro la decisione del sindaco – sottolinea la filosofa – perché dietro a questa scelta ci sono profonde convinzioni di quale sia il vero senso della democrazia: è una mossa coerente con quanto sta avvenendo in Europa, non solo attraverso le unioni civili ma anche con i matrimoni omosessuali».

Simone D’Ambrosio 

 

Ecco le quattro citazioni che compaiono nel video:

“Fuggono i giorni lieti. Lieti di bella età. Non fuggono i divieti. Alla felicità” (Sandro Penna).

“It’s incredible how essential to me you have become” (Vita Sackville-West a Virginia Woolf)

È incredibile quanto tu sia diventata essenziale per me.

“Así mi corazon de noche y día, preso en la cárcel del amor oscura, llora sin verte su melancolía” (Federico García Lorca)

Così il mio cuore notte e giorno chiuso nel tetro carcere d’amore piange, senza vederti, di malinconia.

“Sont des amours aussi, tendres et furieuses” (Paul Verlaine)

Sono anch’esse amori, teneri e furiosi.

 

 


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