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8xmille alla Chiesa Cattolica, veniamo presi in giro?

Ecco la ripartizione del ricavato: solo il 20% del totale è destinato ad opere di carità, il resto del denaro è per i sacerdoti e per esigenze di culto


18 Maggio 2011Inchieste

8 x milleCon l’8 per mille alla Chiesa Cattolica avete fatto molto, per tanti.” Facendo un po’ di zapping in TV, mi è accaduto spesso di imbattermi in questi messaggi di ringraziamento.

Sarà che io sono caustico e sfiduciato, particolarmente nei confronti della Chiesa, ma gli spot di questo tipo, a metà fra Amnesty International e Mulino Bianco, non mi sono mai piaciuti. Per non so quale spirito contraddittorio ho deciso di informarmi, e qui cerco di riassumere i dati di una labirintica e intricata ricerca.

La prima fonte in cui mi sono imbattuto è niente meno che Attilio Nicora, cardinale, presidente dell’amministrazione della Santa Sede, intervistato da Paolo Mondani. Quando il giornalista chiede come venga distribuito il ricavato dell’8 per mille, la risposta è “Oggi le ripartizioni sono pressappoco 20% per la carità, in Italia e nel terzo mondo, 35% per il sostentamento del clero, e 45% per le esigenze di culto”. Però! Inizio a visualizzare le facce dei destinatari.

A questo punto, insospettito, faccio un giro nel sito ufficiale dell’8 per mille (www.8xmille.it), e, come sospettavo, i risultati sono poco incoraggianti. Mi perdonino i lettori se mi imbarco in enunciazioni di cifre e di percentuali, ma è necessario.

Ecco come vengono ripartiti i soldi dal 1990 al 2010:

dati in milioni di euro 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999
ASSEGNAZIONI TOTALI 210 210 210 303 363 449 751 714 686 755
INTERVENTI NAZIONALI 21 36 39 43 58 106 206 214 187 253
Edilizia di culto 15 23 26 30 38 65 74 77 73 76
Culto e pastorale 4 9 9 10 15 36 75 80 69 111
Beni culturali – – – – – – 52 52 41 62
Carità 2 4 4 3 5 5 5 5 4 4
DIOCESI ITALIANE 28 38 38 52 54 77 186 186 186 186
Culto e pastorale 18 23 23 31 33 46 118 118 118 118
Carità 10 15 15 21 21 31 68 68 68 68
“TERZO MONDO” 15 26 28 30 39 65 72 72 62 65
SACERDOTI 145 108 103 177 212 201 287 241 249 250
dati in milioni di euro 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
ASSEGNAZIONI TOTALI 643 763 910 1.016 952 984 930 991 1003 967 1067
INTERVENTI NAZIONALI 122 205 292 332 322 346 274 303 295 297 341
Edilizia di culto 54 83 120 130 130 130 117 117 117 122 125
Culto e pastorale 58 81 107 122 92 116 64 88 80 80 106
Beni culturali 3 26 50 50 70 70 63 68 68 65 65
Carità 7 16 30 30 30 30 30 30 30 30 45
DIOCESI ITALIANE 183 203 225 225 230 240 240 250 250 246 253
Culto e pastorale 118 134 150 150 150 155 155 160 160 156 156
Carità 65 69 75 75 80 85 85 90 90 90 97
“TERZO MONDO” 54 65 70 80 80 80 80 85 85 85 85
SACERDOTI 284 290 308 330 320 315 336 354 373 381 358

Ecco fatto, basta poco per capire quanto, ancora una volta, veniamo presi in giro.

Se qualcuno di voi, dopo aver letto queste cifre, decidesse di non destinare l’8 per mille alla Chiesa Cattolica, faccia bene attenzione.

In Italia c’è un meccanismo che viene chiamato proiettivo, cioè il numero dei fedeli che fa un’opzione decide per tutti quelli che l’opzione non la fanno: circa il 60 per cento degli italiani non compie alcuna scelta. Ma questa parte di 8 per mille viene lo stesso redistribuita proporzionalmente tra tutti i soggetti. Così la Cei (Conferenza Episcopale Italiana), alla fine, si trova a ricevere quasi il 90 per cento del totale.

Fantastico, vero?

Marco Topini


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