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“Pane e Bugie”: educazione alimentare e cattiva informazione

Il libro del chimico Dario Bressanini smentisce tesi e teorie ormai passate per buone e apre nuove frontiere per l'educazione alimentare


10 Novembre 2011Notizie

Ogm e educazione alimentare

Un incontro curioso, di quelli che ti spingono a meditare, si è svolto presso le Cisterne di Palazzo Ducale. Dario Bressanini, chimico di professione, scrittore per passione, ci mette in guardia contro i pericoli della cattiva informazione che, in campo alimentare, può dar adito a leggende metropolitane assolutamente fallaci.

Nel suo libro “Pane e Bugie“, tema dell’incontro, pone l’accento su ciò che definiamo naturale e quello che etichettiamo come “chimico”. In realtà, la stragrande maggioranza delle sostanze di cui ci nutriamo esiste in natura e risulta poco rilevante se sia stata “concepita” nell’orto del vicino o sia un prodotto di sintesi: sono composti molecolari assolutamente identici. La natura, d’altro canto, non è scevra da insidie. Tra i vegetali, troviamo molti principi dannosi, che le piante producono per difendersi dai parassiti poiché, come dice l’autore, non hanno la possibilità di fuggire “a gambe levate”.

La presenza di metil-eugenolo, nel basilico, ha relegato il pesto tra le sostanze cancerogene. Il buon senso, valutandone la presenza in percentuale, ci dice chiaramente che non sarebbe pericoloso neppure per una formica. Al contrario, se mangiamo un’intera noce moscata possiamo seriamente rischiare la morte così come se rimaniamo, a lungo, in una stanza satura delle fragranze della salvia.

Il caffè contiene 21 sostanze cancerogene dovute alla tostatura e persino il succo d’arancia non è esente da elementi pericolosi, le cui dosi insignificanti sono ampiamente bilanciate dagli effetti salutari o di piacevolezza.

 

Temiamo il “sintetico” ma assumiamo vitamina C in bustine o compresse, vitamina che nessuno si sognerebbe di estrarre dal limone a costi esorbitanti e, così, la si estrae dall’amido di mais, con buona pace di tutti.

Siamo fans dello zucchero di canna? Le canne sono quelle che abbiamo in testa se pensiamo a qualcosa di diverso dallo zucchero bianco, tacciato di essere cancerogeno e deprivato di preziosi oligo-elementi. Lo zucchero grezzo è semplicemente meno raffinato, lo paghiamo di più e dovrebbe costare meno e ha un residuo pari allo 0,5% di calcio e potassio. Come dire che su 100g di zucchero ci sono 0,133g di potassio contro i 3g necessari pro die. Se non vogliamo morire di diabete meglio mangiarci una bella banana che di potassio ne contiene 358mg…

Biologico è sinonimo di sano? Dipende: in queste colture sono permessi solo antiparassitari “naturali” tra i quali il Rotenone e il solfato di rame, altamente neurotossici e non si possono coltivare nuove specie se non ottenute per mutazioni spontanee cioè per errori casuali della natura. Devono considerarsi spontanee anche quelle indotte da radiazioni con cui si è ottenuto il pompelmo rosa?

Rifiutiamo a priori gli OGM, rei di aver un gene in più cioè una proteina (il prodotto di un gene è una proteina) capace di difenderli dai virus vegetali. Accertata la innocuità della proteina, l’immediato vantaggio è che tali coltivazioni non devono essere trattate il che si traduce in un beneficio per la nostra salute e nella salvaguardia per il bio-habitat animale che vive nel campo.

Infine parliamo del monossido di idrogeno, killer di professione: è un solvente industriale, responsabile delle piogge acide, può essere radioattivo e causa l’effetto serra… Sapete che cos’è il monossido di idrogeno?? E’ il nome scientifico dell’acqua!  E questo la dice lunga su come un’informazione non corretta può distorcere la realtà.

Adriana Morando


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