Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

4:48 Psychosis alla Tosse: “non voglio vivere qui, ora, in questo mondo”

Il Cantiere Campana del Teatro della Tosse propone 4:48 Psychosis e per la prima la sala è quasi piena. I 50 minuti di monologo incollano i presenti alle sedie e, come prassi del Cantiere, attrice e regista incontrano il pubblico alla chiusura del sipario


13 Dicembre 2013Notizie

elena-arvigo-psychosisLa coppia, Elena Arvigo (attrice) e Valentina Calvani (regia), al termine della rappresentazione si ferma a chiacchierare con il pubblico, una piacevole consuetudine firmata Cantiere Campana. «Non chiamiamolo dibattito, vi prego. Un confronto fra attori e spettatori per conoscere e approfondire quello che accade intorno, sotto e dietro al palcoscenico…»  come ricorda Yuri D’Agostino, responsabile del Cantiere. La sala Dino Campana della Tosse non si svuota, i più rimangono incollati alle poltrone dopo 50 minuti di intenso monologo. Il testo, 4:48 Psychosis, è l’ultimo atto della drammaturga inglese Sarah Kane, prima del suicidio avvenuto a Londra nel 1999.  La depressione, il dolore, un fiume in piena di discorsi pronunciati da altrettante voci appartenenti a un’unica persona.

L’attrice genovese, Elena Arvigo, racconta di aver “evitato” Psychosis in più di un’occasione, sino all’incontro con Valentina. «Non volevo farlo, mi era già stato proposto. Inizialmente l’ho presa come una prova stimolante, si tratta di un testo difficile e impegnativo, ho lavorato soprattutto sulla memoria». Il dramma di una vita in frantumi che si consegna alla morte, una donna che non riesce a dividere il proprio tempo né con sé stessa né con gli altri, “io non sono qua, non ci sono mai stata”. La regia di Valentina Calvani è coinvolgente e la voce di Elena si piega e si contorce, sprofonda e risale. «Che cosa vuol dire questo o che cosa vuol dire quello…  ogni parola viene semplicemente detta. L’opera della Kane non contiene istruzioni per l’attore e non ce n’è bisogno,  è perfetta. Non è uno spettacolo sulla follia, Sarah Kane non era folle, era depressa ed è stata “curata” molto male».

La medicina, il dottore, la lobotomia chimica per diventare bravi a stare al mondo.  “Il tuo cinismo non guarisce nessuno, il tuo scetticismo non guarisce nessuno, neanche te”, rimbomba la voce dal palco, “Non c’è nessun farmaco al mondo che possa dare un senso alla vita”. Lo spettacolo mette a nudo le contraddizioni dell’utilizzo massiccio degli psicofarmaci sino a sfiorare l’ammissione di colpa, il pentimento: “Lo sai che la maggior parte dei miei pazienti mi vorrebbe uccidere? Io odio il mio lavoro”. Per dirla con le parole di Elena e Valentina «una società che si ostina a voler curare, quando prendersi cura basterebbe a fare la differenza».

Lo spettacolo, in scena sino a domenica (qui maggiori informazioni), ha debuttato a Roma nel 2010 e ha collezionato fino a qui oltre 80 repliche. È interamente autoprodotto, prima dall’associazione di Valentina Calvani “M15” e successivamente, dalla SantaRita Teatro frutto della collaborazione artistica fra Elena e Valentina.

 

 Gabriele Serpe


  • attori, spettacoli teatrali, teatri
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Il Vangelo al Teatro della Corte fino al 7 maggio. Un anelito alla libertà ed alla verità senza porsi limiti
    Il Vangelo al Teatro della Corte fino al 7 maggio. Un anelito alla libertà ed alla verità senza porsi limiti
  • Una casa di bambola, uscire dall’infanzia per diventare persone. Al Teatro della Corte dal 4 al 9 aprile
    Una casa di bambola, uscire dall’infanzia per diventare persone. Al Teatro della Corte dal 4 al 9 aprile
  • L’isola degli schiavi di Pierre de Marivaux. Servi dei padroni o servi-padroni? Vince la nobiltà, quella d’animo
    L’isola degli schiavi di Pierre de Marivaux. Servi dei padroni o servi-padroni? Vince la nobiltà, quella d’animo
  • Passaggi, sguardi sulla morte. La rassegna del Teatro della Tosse sulla “grande consolatrice”
    Passaggi, sguardi sulla morte. La rassegna del Teatro della Tosse sulla “grande consolatrice”
Altri articoli di questa categoria
  • Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
    Ripresa e resilienza? Meno pubblico e più privato. Ma le concessioni balneari non le tocca nessuno
  • Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
    Un anno di corsie ciclabili, ma la guerra per lo spazio urbano non è finita: in che città vogliamo vivere?
  • Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
    Potenza e fragilità della globalizzazione: ciò che svela il blocco di Suez
  • Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei
    Rotta balcanica e le responsabilità europee: intervista a Brando Benifei

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista