L'assemblea dei lavoratori alla Sala Chiamata del Porto ha approvato l'accordo che era stato siglato nella notte tra amministrazione e sindacati. Intanto il presidente della Regione Claudio Burlando presenta la nuova agenzia per il trasporto pubblico locale
L’assemblea dei lavoratori Amt ha approvato l’accordo. Evento che mette il primo punto a capo dopo cinque lunghi giorni di tensione e accompagna la città verso il lento ritorno alla normalità, con i primi bus che hanno iniziato a circolare poco prima delle 16.
Dopo 13-14 ore di lavoro era stata firmata nella notte la bozza di accordo sulla vertenza Amt con le firme di tutte le 5 sigle sindacali CGIl, Cisl, Uls, Faisa, Ucl, e quelle di Comune e Regione.
La quadra, a detta di Burlando, è stata trovata quando i sindacati hanno messo sul piatto la disponibilità non a ritoccare stipendi e orari ma, oltre comunque a una certa flessibilità, a effettuare alcuni subappalti a privati prevalentemente per le linee periferiche e collinari attualmente gestite dall’azienda. «Una situazione – ha commentato Burlando – che alla Spezia, realtà migliore di Tpl regionale nel nostro territorio, esiste in maniera consistente per circa il 30% del servizio ma che finora a Genova era sempre rimasta un tabù. Questa carta giocata dal sindacato è stato un elemento piuttosto dirimente di questa vertenza».
Da parte sua, invece, il Comune ha assicurato la disponibilità a impegnare 4,3 milioni di euro nel bilancio 2014 per potenziare il capitale sociale dell’azienda. I restanti 4 milioni utili a coprire il disavanzo di Amt, calcolato in 8,3 milioni di euro nel 2014, saranno a carico dell’azienda che già nelle prossime settimane dovrà confrontarsi con i sindacati per capire come recuperare le risorse necessarie. Il primo passo potrebbe essere proprio quello del subappalto annunciato da Burlando.
«L’obiettivo dell’amministrazione comunale è innanzitutto quello di dare prospettive a questa azienda pubblica – ha dichiarato in conferenza stampa il sindaco Marco Doria – ma senza intesa fra le parti è impossibile ed è indispensabile confrontarsi con un equilibrio di bilancio che, inutile nasconderlo, rimane traballante. Come Comune ci siamo impegnati a colmare una parte del disavanzo. Si tratta di una ricostituzione del capitale sociale di Amt, cosa giuridicamente ben diversa rispetto alla patrimonializzazione o all’aumento di capitale. Siamo arrivati a questa decisione dopo una ricognizione normativa seria ed approfondita, la patrimonializzazione o il conferimento di beni immobili non sono azioni possibili in assenza di un solido equilibrio di bilancio da parte dell’azienda».
Il sindaco, inoltre, è tornato sul discorso privatizzazione: «Si è trattato di un falso tema. La stampa locale ha trasmesso messaggi che non rispondevano alla realtà dei fatti e questo ha ingenerato tensione. Mi riferisco in particolar modo alla locandina di un quotidiano genovese apparsa martedì fuori dalle edicole, “oggi si discute la privatizzazione di Amt”».
Il presidente Burlando ha illustrato questa mattina i punti chiave della nuova legge sul Traporto pubblico regionale, parte integrante dell’accordo con Amt. «Il sistema non lo si salva lasciandolo com’è. Un tempo si interveniva con i soldi, ora che i soldi non ci sono più bisogna intervenire con le riforme. Per questo motivo – ha proseguito il governatore – in Consiglio regionale abbiamo approvato una legge sostanzialmente richiesta da Genova, Comune, Provincia, Amt, Atp e sindacati. Ci aspettavamo reazioni ma non tanto da Genova quanto da altre realtà regionali che ne saranno coinvolte. Per cui, finché non si pacifica l’area da dove è partita la richiesta di intervento, è difficile che la legge riesca a concretizzarsi».
La legge regionale muove da tre presupposti: creazione di un bacino unico di servizio concepito come integrazione ferro-gomma in grado di realizzare importanti economie di scala; le indispensabili clausole sociali; la creazione di un’agenzia che lavori alla gara europea per l’affidamento del servizio, una sorta di nuova Authority del trasporto regionale. Per la nascita di questa agenzia è obbligatorio che aderiscano i 4 capoluoghi di provincia e le 4 province, «ma non sarebbe male che aderissero anche i Comuni più grandi» ha aggiunto Burlando. «La creazione dell’agenzia ha anche un effetto collaterale perché il contratto di servizio che scaturirà dal bando sarà esente iva, che verrà inizialmente pagata dal vincitore della gara ma potrà essere recuperata a medio-lungo periodo, con un risparmio di circa 20 milioni di euro l’anno».
«Questa agenzia – ha proseguito il presidente della Regione Liguria – potrebbe poi lanciare una mega gara per l’acquisto di nuovi mezzi che rimarrebbero di proprietà dell’agenzia stessa anche dopo l’affidamento del servizio».
La svolta nella notte è arrivata quando Burlando si è impegnato a garantire per Genova 200 nuovi bus in 4 anni, pagati all’80% dalla Regione principalmente tramite fondi europei e nazionali, e al 20% dalla società che si aggiudicherà il servizio nel corso del 2014. Sul piano regionale si tratta di 380 nuovi mezzi per un investimento totale di circa 85 milioni. La quantità degli autobus è calcolata sulla lunghezza media dei mezzi da 12 metri, con un costo intorno ai 200 mila euro cadauno: naturalmente, i mezzi diminuirebbero nel caso di necessità di bus da 18 metri, o aumenterebbero per l’acquisto di pullmini.
Gli enti locali hanno tempo 90 giorni per confermare la propria adesione alla nuova agenzia, ma Burlando si augura che una risposta possa arrivare già nel corso della prossima settimana. «Abbiamo una situazione di tensione su Imperia – ha spiegato il presidente – ma non appena avremo tutte le sottoscrizioni partiremo con la ricerca delle personalità giuste, che dovranno avere anche competenze sul settore ferroviario. Dopo le verifiche con il governo, a febbraio – marzo inizierà la configurazione dell’offerta da mettere a gara prima dell’estate. Naturalmente bisogna correre molto perché in un anno cambiamo un sistema fermo da sempre. Se siamo bravi, e qualche volta ci riusciamo, il servizio nuovo servizio regionale e integrato partirà il 1° gennaio 2015».
Simone D’Ambrosio
Gabriele Serpe